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Beatbuddy: Tale of the Guardians, Prime impressioni

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Abbiamo avuto la possibilità di provare Beatbuddy: Tale of the Guardians, un action adventure sviluppato dal team indipendente tedsco THREAKS con la collaborazione di Reverb Publishing in arrivo in formato digital delivery su Steam per Pc Windows, Mac e Linux a partire dal 6 agosto.
La demo ci ha fatto vivere i primi due livelli di gioco. Il tutorial ci mostra le azioni da fare col nostro personaggio che potrà afferrare gli oggetti, ruotarli ma anche prendere a pugni (o a colpi di pinna) determinate creature e fare degli scatti per accelerare momentaneamente il passo.
Una prova su strada interessante che ci ha dato un assaggio di questo gioco.

AZIONE A RITMO DI MUSICA

BeatbuddyComm

Da sottolineare come l’azione in questa avventura sia accompagnata dalla musica. Le nostre azioni nel mondo sottomarino ed incantato di Symphonia, infatti, modificano simultaneamente i brani di sottofondo grazie alla speciale tecnologia messa a punto dal team di Amburgo che permette di coordinare suono ed animazioni. Protagonista del gioco una creatura eterea dalle fattezze di una foca con tanto di cuffiette alle orecchie che si risveglia da un lungo sonno per iniziare una missione di vitale importanza: salvare la musica.
Il ritmo delle musiche presenti può anche suggerire cosa fare e sicuramente fa da metronomo in alcune situazioni. Nel nostro cammino nel quale saremo impegnati a risolvere enigmi raccogliendo cristalli ma anche power-up per ricostituire i punti vita, incontreremo anche dei bumper, una sorta di respingenti, che ci catapulteranno in determinate direzioni nello schermo ma saremo costretti anche a prendere a pugni dei granchietti per evitare che alcune creature ci pungano con gli spuntoni (ovviamente sempre all’immancabile ritmo di musica).
O, ancora dovremmo utilizzare sempre i bumper per prendere velocità ed abbattere dei muri di conchiglie o ostacoli che ostruiscono alcuni passaggi indispensabili per continuare la nostra esplorazione ed il nostro viaggio. Si potranno guidare anche dei mezzi con la possibilità di superare passaggi decisamente ad alto rischio per la nostra creatura eterea.

COMPARTO GRAFICO DELIZIOSOBeatbuddyGameplay

Beatbuddy: Tale of the Guardians è caratterizzato da un delizioso comparto grafico. A livello artistico le scelte sono molto interessanti anche se ricalcano atmosfere che abbiamo vissuto in altri videogiochi. Chiaramente si tratta di interpretazioni del tutto personali. La grafica è molto cartoonistica e ci piace.
L’ambientazione sottomarina vanta colori e lineamenti forti ma al contempo delicati. Forti e cupi nelle tonalità, delicati in alcuni lineamenti. Il personaggio principale si muove in livelli ampi, tortuosi e che, in alcuni casi, si prestano anche all’esplorazione. Pur nella sua semplicità questo aspetto ci ha colpito molto ed abbiamo percepito una certa atmosfera retro. Il 2d del mondo di Symphonia ci ha catturato con i suoi colori, dettagli ma anche con la sua varietà.
Tutto molto classico anche se portato in un contesto attuale. Abbiamo notato anche alcune piccole imperfezioni dovute ad uno sfarfallio (flickering) in alcuni fondali. Nulla di preoccupante, ovviamente, ma ci sono queste cose da aggiustare. Per il resto, questo assaggio di Beatbuddy: Tale of the Guardians ci è piaciuto.

CONCLUSIONI

Beatbuddy sembra essere sulla buona strada per risultare una simpatica sorpresa. Certo, resta da vedere cosa la versione finale aggiunga soprattutto in termini di longevità e contenuti. Lo schema dell’action adventure classico è arricchito dalla presenza della musica (realizzata in collaborazione con Austin Wintory, già autore della colonna sonora di Journey, ndr) non fine a se stessa ma che si integra nel gameplay di questo titolo indie.
L’esplorazione si alterna alla risoluzione di alcuni rompicapo che comunque non sono mai ostici (almeno in questa demo). Può sembrare un giochino semplice ma ha la sua profondità ed i in più sembra essere dedicato ad un vasto pubblico: dai più piccini che si avvicinano ai videogame ai più navigati che possono guardare questo titolo indie con nostalgia ripensando (vista la struttura classica, “secolare” degli action adventure) ai bei tempi passati.

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