Solo Leveling: Arise Overdrive, la vita da Monarca delle Ombre, recensione

E' ora di vivere in prima persona l'ascesa di Sung Jinwoo, da "arma più debole dell'umanità" ad "aura farmer" per antonomasia

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Solo Leveling: Arise Overdrive è finalmente arrivato, e ci permetterà di (ri)vivere in prima persona la storia di Sung Jinwoo, protagonista della light novel scritta e illustrata da Chugong, pubblicata per la prima volta nel 2016 e poi divenuta fenomeno globale. Un successo dovuto principalmente alla serie animata prodotta da A-1 Pictures, che lo scorso anno ha consacrato definitivamente l’opera come simbolo di rinascita dell’animazione coreana (anche se lo studio di animazione è giapponese). Non a caso l’incredibile successo di Solo Leveling ha fatto da apripista all’adattamento animato di diversi altri manhwa e in generale opere sudcoreane.

Già nel 2024, sull’onda del successo della prima stagione dell’anime, Netmarble aveva lanciato Solo Leveling: Arise, un ARPG per mobile (poi arrivato anche su Pc) con componenti gacha che dopo soli tre mesi dal lancio aveva già generato un fatturato di oltre 100 milioni di dollari. Un anno dopo la celebre software house fondata nel 2000 da Bang Jun-hyuk ha deciso di lanciare una versione aggiornata e migliorata del gioco in questione, “adattandola” a un contesto non free-to-play ed eliminando, dunque, le componenti gacha e in generale diverse feature proprie del gaming su mobile.

Andiamo quindi a vedere cosa ci attende in Solo Leveling: Arise Overdrive in questa recensione della sola versione disponibile, quella Pc. Ricordiamo che il gioco, sviluppato da Netmarble Neo e pubblicato da Netmarble, arriverà su PS5 e Xbox Series X/S nel corso del 2026. Buona lettura.

DALLA STALLE ALLE STELLE

Data la sconfinata popolarità ottenuta grazie all’adattamento animato (del quale si è conclusa mesi fa la seconda stagione), è improbabile che non si conosca neppure a grandi linee la trama di Solo Leveling, ma accenniamola. Da una decina d’anni nel mondo hanno cominciato a comparire dei gate: portali che conducono verso altri mondi, popolati da mostri di varie razze. Per farli richiudere è necessario entrarvi e sconfiggere il boss del dungeon contenuto all’interno del portale.

Nel caso non ci si dovesse riuscire entro sette giorni, allora si manifesterà un dungeon break, grazie al quale i mostri saranno in grado di attraversare il portale e quindi invadere la Terra. La difficoltà dei dungeon viene misurata in base al potere magico emanato, che dà vita a una classificazione (S, A, B, C, D, E). Con lo stesso metro di misura vengono misurati e classificati gli hunter, esseri umani “risvegliati” con poteri di vario tipo ed entità.

Loro sono gli unici a poter affrontare i mostri, e il protagonista, Sung Jinwoo, fa parte di questa categoria. Hunter di grado E, il ragazzo non riesce a uscire indenne neppure dai dungeon più facili, cosa che gli ha fatto ottenere il soprannome di “arma più debole dell’umanità”. Durante uno di questi dungeon però viene scoperta una sala segreta, nella quale diversi compagni di Sung vengono annientati senza possibilità di scampo. Mostrando un notevole acume, il ragazzo riesce ad aprire una via di fuga, e si sacrifica per consentire ad alcuni altri di scamparla.

A un passo dalla morte, Sung vede comparire dinanzi a sé una sorta di schermata che gli propone di diventare un “Player”, senza però specificare di cosa si tratti. Non avendo praticamente scelta, Sung accetta per poi perdere i sensi. Successivamente si risveglia illeso fuori dal dungeon, e scopre di aver ottenuto la capacità (unica, visto che un hunter non ha praticamente modo di aumentare il potere con cui si risveglia, salvo rarissime e particolari eccezioni) di diventare sempre più forte grazie all’ottenimento di punti esperienza e salendo di livello. Da lì inizia la sua avventura che lo porterà a diventare l’hunter più forte del mondo.

PROFESSIONE HUNTER…

Anche se molti liquidano Solo Leveling come l’ennesima opera fantasy senza vera sostanza, l’opera presenta in realtà una profondità non trascurabile, che si sviluppa attraverso le interazioni del protagonista con altri personaggi, la costruzione del mondo e persino l’interazione con le sue Ombre, cioè i servitori ottenuti col potere da Shadow Monarch (Monarca delle Ombre ndr).

In Solo Leveling: Arise Overdrive tuttavia queste sfaccettature vengono in gran parte messe via per favorire un’esperienza basata sull’azione. E anche a livello di trama, il gioco si concentra quasi esclusivamente sugli elementi che forniscono il contesto al conflitto. Ciò nonostante l’adattamento della storia risulta comunque non semplice da seguire ai totali neofiti della serie, perciò prima di giocare, qualora non l’abbiate già fatto, vi consigliamo di recuperare il manhwa o quantomeno di vedere l’anime.

Ludicamente parlando Netmarble Neo ci propone un’avventura action ricca di elementi RPG in cui controlleremo (in terza persona), naturalmente, l’ormai celebre Sung Jinwoo. E come è lecito aspettarsi, avremo a che fare con attacchi base, abilità attive e passive, varie tipologie di arma con relativi effetti unici, trasformazioni e abilità di supporto, senza dimenticare la possibilità di creare delle build grazie alla combinazione di armi ed equipaggiamenti.

Le origini sono mobile ma è evidente quanto la software house sudcoreana si sia adoperata per “potenziare” tutto l’apparato, eliminando le micro-transazioni e introducendo funzionalità tipiche dei titoli appartenenti a piattaforme “maggiori”. Saremo quindi in grado di modellare il “nostro” Sung Jinwoo, creando armi e ottimizzando l’equipaggiamento, e anche potendo scegliere una squadra di hunter da far combattere al nostro fianco.

… O RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE?

Solo Leveling: Arise Overdrive ci offre dunque parecchia libertà. E cosa ci ritroveremo a fare nel pratico? Ovviamente dungeon su dungeon dove poter suonarle a orde di nemici: questo è il cuore del gameplay. Il combattimento di per sé appare semplice ed è incentrato sulle dinamiche di gruppo. Il nostro Sung potrà schivare e concatenare attacchi base e abilità dando vita a combo spettacolari, soprattutto variando le armi da usare. Il meglio però scaturisce dalle azioni attivabili da parte dei membri del gruppo, controllati ovviamente dall’IA.

Va detto che le loro “tempistiche” non saranno sempre perfette, senza contare che l’utilizzo delle loro abilità avviene solamente in presenza di condizioni specifiche, che vanno dalla diminuzione dei nostri HP sotto una certa soglia o all’attivazione di una nostra abilità specifica. E dato che questi “fattori di attivazione” possono fare una netta differenza nell’esito di uno scontro, faremo bene a imparare bene come si comporta ciascun alleato, in modo da massimizzare la loro capacità di fornirci supporto. A questo punto è lecito chiedersi: come si ottengono questi hunter di supporto?

E qui il titolo propone un modus operandi a nostro avviso un po’ discutibile. Solitamente infatti, nei giochi di ruolo, la possibilità di reclutare altri membri nel proprio gruppo dipende dai progressi fatti nella storia. In questo caso invece ci ritroveremo ad agire come dei veri e propri “recruiter”. I personaggi da reclutare li sceglieremo da una serie di curriculum che ci verranno proposti. Una volta individuato quello che ci interessa, partirà la “negoziazione”, il cui esito dipenderà da tre fattori. Il loro grado, che stabilisce il limite massimo della probabilità che possano accettare. Il loro “umore” (cioè il livello della loro relazione con noi), che può conferire un bonus variabile al successo della procedura.

E infine la quantità di denaro che saremo disposti a investire e che determinerà il tasso di successo finale. Nel titolo originale, su mobile, in questo caso vi era una classica meccanica da gacha, qui sostituita. Ma siamo certi che il team avrebbe potuto inserire un sistema più efficace, o comunque maggiormente in linea con gli standard del genere. Oltretutto, così come è strutturato, questo sistema di reclutamento richiederà inevitabilmente una montagna di denaro. E a meno di avere una buona scorta di un certo oggetto che ci permette di saltare completamente le negoziazioni, dovremo farmare non solo “aura”, ma soldi. Un sacco di soldi.

UN POTENZIALE SMISURATO, MA SPRECATO

Il denaro potrà essere ottenuto in vari modi. Non solo durante la storia ma anche, per esempio, dallo svolgimento ripetuto di dungeon, dove potranno essere inviati in spedizione anche altri hunter, senza di noi, che potranno quindi ripulirli per conto nostro. Il problema però è che ciascuna di queste fonti non risulterà molto remunerativa. Soprattutto all’inizio del gioco, ci ritroveremo a ripetere più volte gli stessi dungeon solo per poter racimolare il denaro necessario al reclutamento di un personaggio, magari pure forte.

D’altra parte, lo “scopo” dei dungeon rimarrà comunque quello di fornirci del loot. Non solo denaro, ma anche materiali di creazione, risorse per il potenziamento di Sung, equipaggiamento e talvolta anche oggetti cosmetici. E poi c’è l’esperienza, il salire di livello. Procedimento indispensabile per poter affrontare dungeon sempre più impegnativi, il tutto in linea con la storia vera e propria. Di fatto i vari capitoli presenti in Solo Leveling: Arise Overdrive li potremo considerare come svariate sessioni di grinding.

Nel complesso però appare evidente come la produzione manchi di contenuto rispetto a esponenti dello stesso genere. L’endgame offre ovviamente contenuti impegnativi, e potremo anche prender parte ad alcuni minigiochi, ma alla fine sarà difficile non pensare, almeno qualche volta, di trovarsi di fronte a un titolo per mobile. Rivisitato, migliorato e arricchito, ma che anche solo in parte tradisce le sue origini. Con tutto quello che ne consegue.

Il punto è che il team di Netmarble Neo si è “limitato” a tradurre la ricca componente action dell’opera in gameplay, non sfruttando tutto ciò che abbiamo precedentemente accennato prima (il world building, le relazioni coi personaggi ecc) e che di fatto rende Solo Leveling meno superficiale di quanto possa apparire a prima vista.

Se a ciò aggiungiamo un sistema di reclutamento strutturato praticamente come una lotteria e da una trama messa lì unicamente come mezzo per sbloccare varie funzionalità, ecco che ci ritroviamo dinanzi a un titolo che finisce inevitabilmente con lo sprecare un’IP dal potenziale praticamente infinito. Alla pari del potere stesso di Sung Jinwoo, divenuto “l’aura farmer” per eccellenza: a buon intenditor poche parole.

BELLO DA VEDERE E SENTIRE, MA L’ANIME…

Graficamente, Solo Leveling: Arise Overdrive appare piuttosto imponente, almeno in relazione agli standard dei titoli mobile rivisitati e portati su piattaforme maggiori. I modelli dei personaggi risultano ricchi di dettagli, al netto della resa talvolta discutibile di alcune texture, specie durante le cutscenes. Anche gli scenari riescono con successo a evocare l’atmosfera propria delle ambientazioni viste nell’anime e descritte nella light novel.

Il punto di forza però rimangono gli effetti visivi, che in un gioco d’azione risultano fisiologicamente determinanti. Le animazioni nei e dei combattimenti infatti regalano davvero spettacolo, e le angolazioni dinamiche della telecamera consentono di “vivere” ogni colpo inferto dal nostro Sung Jinwoo, soprattutto durante l’esecuzione delle abilità supreme.

Anche l’audio risulta ben fatto, con effetti sonori incisivi che si manifestano come tuoni, specie in possesso di buone cuffie o altoparlanti. Il doppiaggio oltretutto (disponibile in inglese, giapponese e coreano) non è da sottovalutare, perchè quel poco di spessore narrativo espresso nel corso del gioco viene quasi tutto da lì. Un po’ più scialba risulta invece la colonna sonora, composta da tracce tutto sommato epiche le quali, però, non vengono “utilizzate” nella maniera giusta.

Nulla a che vedere con l’anime, nel quale invece proprio le OST hanno contribuito a rendere gli scontri ancor più leggendari di quanto non lo fossero in partenza (a partire dallo scontro tra Sung Jinwoo e l’Ant King, poi divenuto Beru). Perciò il problema di Solo Leveling: Arise Overdrive è duplice: da una parte non aver sfruttato il pieno potenziale dell’IP (magari con una sceneggiatura più complessa e sfaccettata in grado di rendere giustizia al reale spessore della trama), dall’altra quella di non aver ricavato il massimo dalla scelta di focalizzarsi quasi esclusivamente sulla componente action.

POTREBBE DARE SODDISFAZIONI

Solo Leveling: Arise Overdrive avrebbe potuto e dovuto rendere molta più giustizia a Sung Jinwoo e in generale all’opera, esaltando tutto ciò che di fatto riesce a offrire tanto tra le pagine della light novel quanto tra i frame dell’adattamento animato. Netmarble ha provato a distanziarsi dalla struttura gatcha introducendo dei sistemi di gioco che, però, a conti fatti riescono quasi a far rimpiangere la versione del titolo originale mobile, che ricordiamo essere gratuito a differenza di questa versione riveduta e migliorata, almeno sulla carta.

La scelta di puntare quasi esclusivamente sulla componente action dell’opera di riferimento risulta comprensibile (anche se non del tutto condivisibile). Peccato però che il risultato non sia propriamente dei migliori, visto che al netto di una buona presentazione audiovisiva il gameplay, seppur divertente nel complesso, diventa presto ripetitivo oltre che assoggettato da alcune scelte di design quantomeno discutibili. Resta comunque un must have per i fan del Monarca delle Ombre.

Pregi

Gameplay tutto sommato divertente e fluido, con un solido sviluppo degli elementi ruolistici relativi al combattimento e alla personalizzazione del personaggio. Finalmente sapremo come ci si sente nei panni di Sung Jinwoo. Presentazione audiovisiva sontuosa...

Difetti

... Anche se la parte audio, doppiaggio a parte, non raggiunge l'epicità dell'anime. Contenuti limitati e ripetitività dietro l'angolo. Alcune scelte di design discutibili, su tutte il sistema di reclutamento dei personaggi (che fa quasi rimpiangere quello gacha della versione mobile).

Voto

6,5