Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed, velocità plastificata, recensione

Un viaggio tra plastica e nostalgia: l’adattamento Netflix che non riesce a stare in pista

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Ispirato alla serie NetflixHot Wheels: A tutto gas!”, Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed porta su schermo i tratti distintivi e i protagonisti della suddetta produzione animata, cercando di tradurne lo spirito in un’esperienza videoludica dinamica e colorata.

Sviluppato da Bamtang Games, il titolo punta a conquistare un pubblico giovane e appassionato di corse ad alta velocità. Ma la domanda sorge spontanea: riuscirà a rendere giustizia ai precedenti capitoli firmati da Milestone, che avevano saputo unire arcade e modellismo in un mix sorprendentemente efficace?

Di seguito la recensione della versione PS5 di Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed, curata dal nostro Simone Mafara. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da GameMill Entertainment, è disponibile anche su Pc, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

LENTEZZA MASCHERATA DA NARRAZIONE

La trama di Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed non si sviluppa in modo tradizionale, ma si intreccia direttamente con le modalità di gioco, in particolare con il Racing Camp. Qui il giocatore sceglie il proprio personaggio e lo accompagna attraverso una serie di gare intervallate da brevi episodi ispirati alla serie animata Netflix.

Non c’è una vera profondità narrativa, ma difficilmente ci si aspetta una componente simile da un racing di stampo arcade. Oltretutto questa impostazione finisce per rendere l’esperienza più lenta e frammentata. Se nei capitoli firmati Milestone bastava avviare il gioco per ritrovarsi subito in pista, qui la progressione passa da un HUB principale e da menu che rallentano notevolmente il ritmo generale.

Anche l’accesso alle gare risente di questa scelta strutturale: si parte dall’HUB dove controlliamo il nostro personaggio e selezioniamo Racing Camp, la modalità di gioco (che comprende gare libere, coppe e tutorial), il track builder e il garage. Una volta selezionata la modalità e impostata la difficoltà, è possibile aggiungere dei modificatori di pista.

Tuttavia questi sono limitati a un singolo pezzo inserito in modo sparso. Se, per esempio, scegliamo un modificatore come “più veloce nei rettilinei”, la pista inserirà automaticamente più tratti dritti, portando le piste a somigliarsi tutte tra loro. Il risultato è una forte sensazione di monotonia, accentuata dai fondali statici e poco ispirati.

CONTROLLO, RITMO E SENSAZIONI IN PISTA

A livello di gameplay, Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed rappresenta un passo indietro sotto molti aspetti rispetto ai titoli di Milestone. Le difficoltà di gioco non derivano tanto dagli avversari quanto da scelte di design discutibili.

Gli altri piloti raramente offrono una vera sfida, anche ai livelli più alti, mentre la telecamera (ora più ravvicinata) complica la visibilità e porta spesso a urtare i bordi della pista, senza che questo impedisca comunque la vittoria. Il feedback dei comandi contribuisce a peggiorare la sensazione di controllo.

L’esempio più evidente è quello della derapata, che richiede di premere L2 e muovere l’analogico sinistro completamente su un lato. Un sistema macchinoso che, nelle piste presenti, trova poca utilità. Le curve non sono quasi mai così accentuate da giustificare l’uso della derapata, e quando lo si fa si finisce spesso per perdere tempo o sbattere contro i muri, complice anche la gestione visiva della telecamera. A peggiorare la situazione vi è la rimozione del salto, una delle meccaniche più iconiche delle altre produzioni.

In questo modo buona parte del dinamismo e della spettacolarità che contraddistingueva quelle corse risulta inevitabilmente eliminata. Rimangono i classici potenziamenti, turbo e ostacoli, ma il risultato è un gameplay privo di mordente, incapace di restituire quella sensazione di velocità e libertà che da sempre rappresenta l’anima del brand Hot Wheels. Dulcis (di traverso) in fundo le boss-fight con alcuni personaggi risultano inutilmente ridicole: come quella in cui finiremo col lanciare pizze a un serpente gigante che si lascerà colpire con una facilità disarmante.

ESTETICA SVOGLIATA E FISICA ARTIFICIALE

Sul fronte tecnico, Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed lascia la sensazione di un titolo sviluppato in fretta e senza passione, più per sfruttare il successo della serie Netflix che per offrire un’esperienza memorabile. La direzione artistica punta a un look in stile cartoon, coerente con la serie, ma il risultato è povero e statico. Le macchinine appaiono meno dettagliate, i fondali (un tempo parte integrante e interattiva in quel dei titoli Milestone) qui restano semplici sfondi statici, privi di profondità e interazione, e danno la sensazione di una pista guidata e predefinita piuttosto che di una vera corsa.

A peggiorare ulteriormente la situazione interviene una fisica quasi inesistente. Le rampe e i salti non rispondono in modo naturale, ma seguono logiche preimpostate. La vettura esegue determinati movimenti o atterraggi solo perché la pista lo impone, e non in base alla velocità o alla traiettoria. Il risultato è un’esperienza “artificiale” e priva di coerenza, dove il giocatore ha la sensazione di assistere a una corsa già scritta, senza reale controllo.Dal punto di vista tecnico puro, il gioco soffre inoltre di framerate instabile e tempi di caricamento eccessivi per un titolo di questo tipo.

Non si riscontrano bug gravi, ma il motore grafico appare poco ottimizzato e l’insieme manca completamente di rifinitura. Nemmeno il comparto audio riesce a risollevare la situazione: musiche e voci riprendono il tono della serie Netflix, ma risultano piatte e prive di energia. Gli effetti sonori delle auto (accelerazioni, derapate, turbo) suonano tutti simili e privi di impatto, contribuendo alla sensazione generale di superficialità e fretta.

Nel complesso, Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed appare come un progetto privo di vera identità tecnica. Dove Milestone aveva costruito titoli rifiniti e ricchi di personalità, il team di Bamtang Games sembra essersi limitato a riprodurre un’estetica di superficie, dimenticando ciò che rendeva speciali le esperienze precedenti.

SCONSIGLIATO

Hot Wheels Let’s Race: Ultimate Speed nasce con buone intenzioni e un riferimento forte come la già accennata serie targata Netflix, ma il risultato finale non riesce a convincere. L’anima arcade e spensierata del marchio è presente solo in superficie: le gare sono brevi, prevedibili e prive di quella fisicità e libertà che avevano reso entusiasmanti i capitoli targati Milestone. La scelta di Bamtang Games di puntare su un’impostazione più narrativa e colorata non basta a compensare i limiti strutturali, la fisica discutibile e un feedback dei comandi tutt’altro che preciso.

La grafica e il sonoro contribuiscono a un quadro complessivo modesto, che probabilmente divertirà i più piccoli per qualche ora, ma lascerà insoddisfatti tutti gli altri. Nel complesso, possiamo affermare quanto si tratti di un titolo che fatica a trovare la propria identità: né pienamente arcade, né davvero fedele all’adrenalina tipicamente offerta dal brand. Una corsa che parte con entusiasmo, ma finisce per deragliare molto prima del traguardo, lasciando dietro di sé più plastica che passione.

Pregi

Colorato e fedele allo spirito della serie Netflix, divertirà soprattutto i più giovani grazie alla sua semplicità e alle modalità arcade di base.

Difetti

Piste monotone, fisica artificiale e controlli macchinosi rendono il gameplay poco incisivo, privando le corse della spettacolarità dei capitoli precedenti.

Voto

5