Ninja Gaiden 4, il ritorno dei ninja non delude, recensione

Un nuovo protagonista per nuovi sviluppatori, ma anche vecchi ricordi

-

Ninja Gaiden 4 segna il ritorno in grande stile di Team Ninja affiancato da Platinum Games, un connubio che avevamo sperato di vedere e di cui ora possiamo tastare il risultato. Ci siamo dunque immersi ancora una volta nell’elegante furia degli shinobi mascherati, pronti a ricucire una storia d’azione che mancava da troppo tempo sul mercato.

Le aspettative erano alte, e il dubbio uno solo: questa nuova incarnazione sarebbe riuscita a conservare l’anima feroce della saga? Se volete saperlo continuate a leggere la nostra recensione della versione PS5 di Ninja Gaiden 4. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Xbox Game Studios, è disponibile anche su Pc e Xbox Series X/S. Buona lettura.

IL CANTO DEL CORVO

Ninja Gaiden 4 ci riporta nel mondo di ninjutsu e demoni con un nuovo protagonista, deciso a raccogliere un’eredità fin troppo pesante. Al posto del leggendario Ryu ora seguiremo Yakumo, ultimo guerriero del Clan Raven che ha giurato di proteggere un antico sigillo dalla minaccia dell’oscurità. Fin dai primi minuti la narrazione punta dritta al cuore, distinguendo con coraggio la nuova direzione del franchise. La scelta di rinnovare la figura centrale funziona, perché Yakumo non vuole imitare nessuno. Esso vive nella tensione tra dovere e paura, consapevole di non essere un invincibile predestinato.

Le sue origini oscure, intrecciate a un potere demoniaco che scorre nel suo sangue, rappresentano il motore emotivo dell’intera vicenda. A fare da cornice troviamo un mondo moderno sull’orlo del caos, dove culti segreti ed eserciti privati giocano con tecnologie proibite. I nemici non sono soltanto mostri dalla pelle dura, ma anche esseri umani accecati dall’ambizione e dal potere. La trama si sviluppa attraverso colpi di scena ben costruiti e un ritmo che alterna dramma e furia assassina.

COMBATTIMENTI NELL’OMBRA

Il gameplay è la ragione per cui torniamo sempre su Ninja Gaiden, e questo capitolo dimostra che la saga non ha perduto minimamente l’affilatura della sua lama. Ogni combattimento è una danza di morte che ci costringe ad anticipare il nemico, a sfruttare spiragli minuscoli, e a restare vigili anche quando crediamo di avere la situazione sotto controllo.

Il margine tra vittoria e sconfitta è sottilissimo e ci tiene costantemente sulla corda: il risultato è un coinvolgimento pulsante e mai banale. Yakumo padroneggia un arsenale ricco, che spazia da katane taglienti a falci cerimoniali passando per artigli estremamente rapidi. Ogni arma cambia lo stile di gioco in modo sensibile offrendo una profondità che spinge alla sperimentazione.

A questo si aggiungono le Tecniche delle Ombre che incanalano il potere demoniaco del protagonista con attacchi devastanti capaci di ribaltare le sorti degli scontri. Queste però ci renderanno anche più vulnerabili, aumentando quindi il rischio di essere sconfitti e di conseguenza la tensione negli scontri. I nemici mettono alla prova la nostra creatività costringendoci a leggere pattern e sfruttare i loro punti deboli in pieno movimento.

Le boss-fight sono il vero banco di prova e restituiscono un senso di conquista che pochissimi action sanno replicare. La difficoltà rimane elevata, a tratti persino feroce. Ma è proprio questo spirito esigente che di fatto arriva a definire la serie. La curva iniziale può intimidire chi non è abituato ai giochi hardcore, eppure con pratica e disciplina si può conquistare una padronanza capace di regalare emozioni uniche.

ALCUNE COSE NON SI POSSONO NASCONDERE

La direzione artistica colpisce per come mescola modernità e tradizione, integrando neon tentacolari con antichi templi sommersi nell’ombra. Ogni scenario racconta un pezzo di storia, ogni luce scolpisce l’identità di un mondo sull’orlo dell’abisso.

Combattere in ambienti così curati amplifica il coinvolgimento e trasforma ogni scontro in narrativa visiva. Non mancano però piccole sbavature tecniche come texture meno definite in alcuni scenari interni e caricamenti che spezzano brevemente la tensione.

Inoltre alcuni ambienti tendono a somigliarsi nella progressione, con sezioni meno ispirate in cui lo scenario diventa un semplice corridoio verso il prossimo massacro. Difetti minori rispetto alla qualità media del comparto audiovisivo, ma comunque presenti. Pad alla mano la fluidità resta la priorità assoluta, e quando la scena sale di tensione l’engine risponde quasi sempre con fedeltà impressionante.

Le animazioni delle armi risultano soddisfacenti e i colpi sono accompagnati da effetti sonori incisivi. Le urla soffocate dei nemici, la frattura dell’armatura, il riverbero metallico della lama contribuiscono a rendere ogni impatto concreto e brutale. La colonna sonora infine segue il ritmo del combattimento e incalza nei momenti più critici con buona energia.

DA AVERE SENZA RISERVE

Ninja Gaiden 4 rappresenta un ritorno di grande valore per una saga che sembrava destinata al silenzio. Il nuovo protagonista Yakumo conquista con una storia di identità spezzata e redenzione, mentre l’action ribadisce con vigore l’importanza della precisione e della disciplina. Il gioco non rinuncia alla’anima esigente del franchise firmato Team Ninja, che farà la gioia degli appassionati del genere e non solo. Per i cacciatori di adrenalina vi è un vero tesoro da scoprire. Abbiamo atteso a lungo un nuobo capitolo capace di rispettare il passato guardando avanti, e ora possiamo dire che ce l’abbiamo davanti agli occhi. Il ninja è rinato, la sua lama è più nera e affilata che mai, e l’oscurità ha trovato un avversario degno di questo nome.

Pregi

Gameplay divertentissimo e vibes da Ninja Gaiden molto simili ai precedenti capitoli.

Difetti

Piccoli difetti tecnici, difficoltà severa che potrebbe scoraggiare i neofiti.

Voto

8+