Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered, recensione
Arriva per la prima volta in Occidente uno storico titolo della serie Gundam Battle precedentemente confinato su PSVita e in territorio giapponese. Ecco come è andata
Da pochi giorni si è fatto largo Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered. Si tratta della versione rimasterizzata del titolo rilasciato su PSVita nel 2012 (solamente in Giappone), che oltretutto rappresenta il quinto capitolo della serie Gundam Battle.
Grafica migliorata con texture ad alta risoluzione, un’interfaccia utente rinnovata, nuove modalità di lock-on e impostazioni di controllo dei comandi modificate e ottimizzati per un gameplay più fluido rappresentano i punti salienti di questa remastered. Nella quale, oltretutto, sono stati modificati rispetto al gioco originale anche il livello di difficoltà e il sistema di salvataggio, al fine di facilitare l’ottenimento dei numerosi Mobile Suit.
Andiamo quindi a scoprire Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered in questa recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Bandai Namco, è disponibile anche su Switch. Buona lettura.
ROBOTTONI CHE HANNO FATTO LA STORIA
Ambientato nell’era cosmica di Gundam SEED, il gioco abbraccia eventi chiave di Mobile Suit Gundam SEED (70-71 d.C.) e Mobile Suit Gundam SEED Destiny (73-74 d.C.). Nella fattispecie segue da vicino la narrazione dell’anime, approfondendo il conflitto ideologico tra Naturals e Coordinator, incentrato su fazioni come l’Alleanza Terrestre, ZAFT e personaggi come Kira Yamato e Athrun Zala. Le storie secondarie di SEED Astray, SEED C.E. 73: STARGAZER e altri contenuti correlati a SEED ne ampliano significativamente la lore.
Pilotando Mobile Suit personalizzati durante battaglie cruciali dell’anime, come la Seconda Battaglia di Jachin Due o l’attacco a Heliopolis, potremo quindi immergerci in campagne da svolgersi una missione alla volta (per un totale di oltre 100 delle suddette). L’esperienza di gioco si configura dunque per giocatore singolo: sarà possibile vivere la battaglia da diverse angolazioni, scegliendo di schierarci con l’Alleanza Terrestre, ZAFT o persino fazioni neutrali come Orb.
Con l’aggiunta di componenti da ARPG, saremo in grado di personalizzare il nostro pilota migliorando il mech e sviluppando nuove abilità, così da foraggiare notevolmente la longevità e la rigiocabilità della produzione. Scene importanti della serie, come l’introduzione del Freedom Gundam, sono state ricreati con splendidi filmati e dialoghi animati (che hanno il solo difetto di finire troppo presto). Mobile Suit iconici come Aegis Gundam e Strike Gundam, assieme alle loro note selezioni musicali, evocano così ricordi intensi negli appassionati di lungo corso.
Sebbene la trama in generale rimanga fedele all’anime e presenti diverse opzioni, i fan potrebbero però rimanere delusi dalla mancanza di veri contenuti aggiuntivi. Oltre al fatto che alcune trame secondarie non riesco a sviluppare appieno alcuni personaggi dal grande potenziale. E ultimo ma non meno importante, la struttura interamente basata su missioni risulterà inevitabilmente ripetitiva a un certo punto.
UN’AUTENTICA GUNDAM EXPERIENCE
Similmente all’anime, anche in Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered le tematiche affrontate riguardano la guerra, l’identità e la moralità. I nuovi giocatori, che non hanno dimestichezza con la tradizione di Gundam SEED, potrebbero trovare la storia travolgente ma anche difficile da seguire appieno, soprattutto a causa dei pochi tutorial disponibili.
Per quanto riguarda il gameplay, esso si concentra su elementi da giochi di ruolo strategici combinati con combattimenti tra mech frenetici e spettacolari. Inizieremo l’avventura dovendo scegliere se essere un “Coordinatore” (persone geneticamente modificate) o un “Naturale” (umani venuti al mondo senza alterazioni genetiche).
Sebbene questi ultimi abbiano inizialmente statistiche inferiori e delle limitazioni su alcuni Mobile Suit, cresceranno più rapidamente. I Coordinatori invece si sviluppano più lentamente, ma iniziano con un certo vigore e con l’acquisizione di abilità fisse che ne aumentano le capacità. Successivamente dovremo scegliere il volto del pilota, arrivando poi a stabilire le abilità iniziali e le statistiche di base.
Le prestazioni in missione influenzeranno la crescita di queste ultime, e sarà possibile modificare le abilità equipaggiate, oltre che sbloccarne di nuove. Andando avanti nel gioco, a un certo punto dovremo scegliere a quale fazione unirci. Se alla C.E. 71 ZAFT, l’organizzazione militare All-Coordinator di PLANT, o alle Forze dell’Alleanza Terrestre C.E. 71, che sono potenze militari guidate da gruppi come la Federazione Atlantica.
UN TITOLO DAI FAN PER I FAN
Il combattimento appare nel complesso coinvolgente e dinamico, con scambi di colpi d’arma da fuoco, duelli esplosivi con le spade laser e manovre frenetiche. Al netto della progressione migliorata e del sistema di aggancio riprogettato per migliorare l’esperienza, il gameplay appare comunque fedelmente ancorato alle sue radici portatili. Rispetto agli ARPG più recenti, il sistema di controllo Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered appare infatti un po’ rigido.
Certo, gli appassionati della serie troveranno profondità nelle possibilità di personalizzazione e nella grande varietà dei mech. Tuttavia la mancanza di meccaniche più complesse e soprattutto l’assenza di una qualsivoglia modalità multigiocatore, anche solo cooperativa, non manca di farsi sentire. Sul fronte grafico, questa remastered rimane fedele allo stile dell’opere di animazione a cui fa riferimento. Soprattutto su Pc, le texture ad alta risoluzione hanno un notevole impatto sulla resa dei numerosi Mobile Suit.
Le arene e in generale gli ambienti tridimensionali però presentano ancora i caratteri del titolo originale su PSVita, apparendo inevitabilmente arretrati. D’altra parte la già citanta interfaccia utente rinnovata e il sistema di illuminazione aggiornato migliorano significativamente la presentazione visiva. I Mobile Suit, con i loro modelli intricati e i colori vivaci, sono semplicemente fantastici. A fare la differenza è però il comparto audio.
La colonna sonora include brani classici di Gundam SEED e SEED Destiny, opening come “Invoke” di T.M. Revolution e persino versioni rimasterizzate delle composizioni originali di Tetsuya Takahashi. Per questo suo arrivo in Occidente, il gioco è stato localizzato anche in inglese (non in italiano ndr), ma il doppiaggio disponibile è solamente quello in giapponese, che come è lecito aspettarsi risulta di altissimo livello. Gli effetti sonori dei mech sono potenti e intensi, mentre quelli relativi ai propulsori e in generale ai movimento rendono l’esperienza più immersiva e coinvolgente.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Anche se in uno “scontro diretto” non può certo competere con gli ARPG più recenti (specie in termini di profondità e complessità ludica), Mobile Suit Gundam Seed Battle Destiny Remastered riesce comunque a centrare il suo obiettivo. Ovvero quello di offrire un’esperienza divertente, nostalgica e immersiva per tutti i fan del franchise, per i quali il lavoro di Bandai Namco costituisce un must. La mancanza di contenuti narrativi aggiuntivi e soprattutto di una qualche modalità multigiocatore pesa non poco, ma nel complesso si tratta di un ottimo lavoro di rimasterizzazione di un’opera finalmente liberata dal suo confinamento in terra nipponica.
Pregi
Una pregevole "Gundam Experience" che farà la gioia dei fan del franchise. I Mobile Suit disponibili sono davvero numerosi, e le possibilità di personalizzazione e quindi di stile di gioco sono molteplici. Il lavoro di rimasterizzazione svolto sul titolo originale per PSVita è di buon livello...
Difetti
... Anche se su alcuni aspetti le origini "portatili" vengono vigorosamente fuori. L'aggiunta di contenuti extra e di qualche modalità multigiocatore avrebbe fatto una notevole differenza.
Voto
7,5