Morkull Ragast’s Rage, tante aspirazioni ma anche problemi, recensione
Aiutare un Dio della morte potrebbe essere molto divertente, se solo non avesse tutti questi difetti
Morkull Ragast’s Rage è un titolo sviluppato da Disaster Games, software house indie spagnola, con l’intento di lasciare il segno nel panorama dei metroidvania. Partendo da un’ambientazione oscura, uno stile artistico disegnato a mano e da una narrazione che rompe la quarta parete, il gioco si presenta come un’esperienza particolare e innovativa.
Tuttavia, per quanto un’idea possa essere intrigante, se l’esecuzione non è all’altezza le potenzialità vengono sprecate e il proposito di emergere va a farsi benedire. Ma bando alle ciance e andiamo a scoprire Morkull Ragast’s Rage in questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Selecta Play e Astrolabe Games, è disponibile anche su Pc, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
UN ANTIEROE CONSAPEVOLE DEL SUO RUOLO
Il protagonista, Morkull, è il Dio della Morte e dell’Oscurità, ma non il classico villain stereotipato. Consapevole di essere un personaggio in un videogioco, interagisce direttamente con il giocatore attraverso dialoghi ironici e metanarrativi. Questa scelta stilistica ricorda alcuni titoli che hanno sfruttato lo stesso espediente, come The Stanley Parable o Undertale, aggiungendo un tocco di umorismo e imprevedibilità alla narrazione.
Purtroppo però la storia fatica a decollare. Nonostante i momenti divertenti e gli scambi di battute con il giocatore, la trama infatti risulta piuttosto lineare e non offre particolari colpi di scena. La mancanza di profondità nei personaggi secondari e di una progressione narrativa avvincente rende l’esperienza meno coinvolgente di quanto le premesse potrebbero far sperare.
MECCANICHE CLASSICHE, MA IMPERFETTE
Sul fronte del gameplay, Morkull Ragast’s Rage ripropone meccaniche tipiche del genere, con una struttura basata sull’esplorazione, il combattimento e l’acquisizione di nuove abilità per proseguire nell’avventura. Il protagonista può eseguire combo, schivate e parate, e acquisisce potenziamenti come il doppio salto e il sin dash dalle prime fasi del gioco. Il che permette una buona libertà di movimento fin da subito.
Tuttavia le ulteriori abilità che acquisirà non seguono il ritmo che avremmo voluto, e ci troveremo per dei lunghi tratti di gioco senza novità che stimolano l’esplorazione o rompono la monotonia. Di idee da poter sfruttare ne esistono tante, quindi non è che serva inventarsi per forza qualcosa di nuovo. Peccato però che gli sviluppatori non siano riusciti a integrarne abbastanza in questo mondo eppure così interessante e affascinante sul fronte visivo.
Come se non bastasse, anche il sistema di combattimento presenta alcune criticità. Le hitbox non sempre sono precise e il ritardo nei comandi può rendere frustrante il tempismo delle parate e delle schivate. Alcuni boss risultano particolarmente difficili non tanto per un buon level design, quanto invece per dei pattern di attacco poco leggibili e meccaniche punitive che sembrano più un difetto che una sfida ben bilanciata.
Per esempio alcune mosse dei boss sembrano parabili ma in realtà non lo sono, cosa che genera confusione e frustrazione. Le aree di gioco sono ben caratterizzate visivamente, ma mancano di varietà nelle meccaniche di esplorazione e nei puzzle ambientali. Risultano così poco stimolanti, ed escono parecchio danneggiate da un confronto coi migliori esponenti del genere. Probabilmente si deve tutto ciò all’inesperienza del team di sviluppo, che comunque si trova al suo esordio ufficiale.
OSCURO MA CON STILE
Se c’è un aspetto in cui Morkull Ragast’s Rage riesce effettivamente a distinguersi, è senza dubbio quello visivo. Il gioco è interamente disegnato a mano e animato fotogramma per fotogramma, con uno stile che ricorda i cartoni animati di una volta.
Gli ambienti sono ricchi di dettagli, con un uso sapiente di luci e ombre per creare un’atmosfera cupa ma affascinante. La tavolozza di colori scelta si adatta al Dio della morte, e i colori nero e viola la fanno da padrone. Si crea così un ambiente tetro ma indubbiamente suggestivo.
Gli scenari sono caratterizzati da caverne minacciose, rovine dimenticate e strutture gotiche che trasmettono un senso di mistero e oppressione. Il tutto in linea con la natura del protagonista. Le animazioni dei personaggi sono fluide e ben curate, contribuendo a dare un senso di vitalità al mondo di gioco.
Tuttavia questa bellezza estetica non basta a compensare i problemi legati al gameplay. Anche il comparto sonoro, sebbene sia adeguato, non spicca particolarmente e non riesce a creare un impatto memorabile come altri titoli dello stesso genere.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Morkull Ragast’s Rage è un titolo con del potenziale, ma che fatica a brillare a causa di problemi tecnici e di un gameplay che non riesce a essere pienamente soddisfacente. Gli amanti dei metroidvania potrebbero comunque trovare elementi interessanti nell’opera dell’esordiente team di Disaster Games. Specialmente se apprezzano lo stile artistico e la narrazione metanarrativa: ma chi cerca un’esperienza solida e ben bilanciata potrebbe rimanere deluso.
Pregi
Graficamente piacevole e con diverse idee frizzanti, come la rottura della quarta parete.
Difetti
Svariati problemi tecnici e un level design non entusiasmante.
Voto
6