Penny’s Big Breakaway, recensione di una grande fuga

Partiamo all'avventura nei panni di una dinamica artista di strada, accompagnato da un yo-yo "vivente" dalle grandi capacità

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A un’occhiata superficiale Penny’s Big Breakaway potrà sembrare l’ennesima, banale avventura platform tridimensionale, quando invece basta qualche minuto d’avventura per rendersi conto della verità, ben diversa. Il proposito dello studio Evening Star infatti è stato quello di reinterpretare un genere piuttosto inflazionato.

Ci saranno riusciti? Scopriamo con la recensione della versione Switch di Penny’s Big Breakaway, curata dal nostro Leon Genisio. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Private Division, è disponibile anche su Pc, PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.

NON È TUTTO ORO CIÒ CHE LUCCICA

Penny’s Big Breakaway si ispira palesemente al celebre porcospino blu di Sega, Sonic, pur non riuscendo a restituire quella distintiva sensazione di “velocità”. Il team di Evening Star ha costruito e cesellato le meccaniche di gioco intorno allo yo-yo della protagonista, che sarà possibile usare sia come rampine che come fune e arma offensiva.

Degno di nota è indubbiamente il design dei livelli, studiati per spingere il giocatore a sperimentare soluzioni diverse al fine di raggiungere i punti di interesse. Questo grazie alle molteplici strade che potremo percorrere, al di là dei numerosi collezionabili di cui il mondo di gioco è farcito. Ciò detto non mancano alcune scelte infelici da parte degli sviluppatori, tra cui l’inserimento di tre missioni secondarie per ciascun livello che invece di arricchire la produzione finiranno solo con lo spezzare il ritmo dell’azione.

Il che è davvero un peccato considerando i bivi e in generale le possibilità offerte, soprattutto grazie a un level design labirintico e “tentacolare” al punto giusto. Anche sul fronte grafico Penny’s Big Breakaway risulta alquanto deludente. Al netto di buone animazioni di un palette di colori accesi che restituisce un’atmosfera vivace e dinamica, le texture ci sono sembrate perlopiù slavate e poco rifinite.

Sia i modelli dei personaggi che gli scenari stessi appaiono poveri di dettagli, e la direzione artistica risulta nel complesso davvero troppo anonima, ricordando alcuni platform comparsi alla fine degli anni ’90 su Playstation. Corona (per modo di dire) il tutto un comparto sonoro poco ispirato e ripetitivo, che evidenzia come il team di sviluppo avrebbe potuto e dovuto osare decisamente di più.

SCONSIGLIATO

Penny’s Big Breakaway è una produzione sfortunatamente riuscita solo in parte, dove un ottimo design dei livelli e un gameplay (almeno di base) divertente e a suo modo accattivante non riescono a controbilanciare le criticità. Costituite da un comparto tecnico decisamente sottotono e da alcune scelte di game design a dir poco discutibili. Quella di Evening Star rimane un’opera dall’elevato potenziale, tuttavia sprecato per la maggior parte.

Pregi

L'idea dello yo-yo multiuso funziona, e contribuisce a distinguere il gioco dai tanti altri colleghi action/platform. Ottimo design dei livelli, labirintici al punto giusto.

Difetti

Alcune discutibili scelte di game design tarpano le ali a una produzione dalle grandi potenzialità. Direzione artistica piatta. Tecnicamente non al passo coi tempi.

Voto

5