Serious Sam: Siberian Mayhem, recensione Pc

Se è il caos che cercavate, l'avete trovato

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Inaspettato e dal preavviso praticamente nullo, il nostro amatissimo Serious “Samuel” Stone torna ancora una volta a rendere le nostre giornate più spassose e sanguinolente. I celeberrimi sviluppatori di Croteam stavolta hanno lavorato insieme al team indipendente Timelock Studios nella realizzazione di Serious Sam: Siberian Mayhem. Questa schiera di appassionati modder di videogiochi, riuniti da ogni angolo della Russia, hanno portato la loro passione a supporto di una saga purtroppo sempre più di nicchia.

Questa nuova espansione stand-alone di Serious Sam 4 si pone nel mezzo delle vicende di quest’ultimo. A un prezzo concorrenziale vengono quindi offerti caos e tante nuove valanghe di nemici da abbattere. Sarà una reale conclusione della saga o un nuovo inizio? Scopriamo in questa recensione di Serious Sam: Siberian Mayhem. Il titolo, pubblicato da Devolver Digital, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam e GOG. Buona lettura.

“STO VENENDO A PRENDERTI…”

Quello che per alcuni è sempre stato una copia di Duke Nukem, per molti altri è stato (ed è ancora oggi) un irrinunciabile sparatutto vecchia scuola unico nel suo genere. Serious Sam infatti è riuscito, nel tempo, a distinguersi dai colleghi Doom e Wolfenstein grazie ai suoi elementi caratteristici. Grandi spazi aperti, decine e decine di nemici su schermo e soprattutto un riuscito mix di massacri, battute geniali e passione per la storia dell’arte.

Serious Sam: Siberian Mayhem è ben distante dai caldi deserti egizi a cui siamo da tempo abituati. Gli anni però volano anche per il nostro caro Sam, che sembra faticare sempre di più nello stare al passo coi tempi. Il titolo mostra un’evidente nostalgia di se stesso, ricordando i tempi d’oro della serie con continue autocitazioni.

Il “riscaldamento” iniziale

Gli appassionati della saga sanno bene che non è mai stata la trama il punto focale dell’esperienza. Non in un gioco dove sparare è come respirare. Purtroppo però, in questo capitolo ci rendiamo conto che il nostro eroe inizia a perdere colpi. Quella che era una comicità sprezzante, geniale e colma di sarcasmo, si è trasformata qui nella macchia peggiore di tutte…

Un’ironia banale, piena di freddure stereotipate, che vogliono far ridere senza però mai riuscirci veramente. Una sentita amarezza, la nostra, nel veder appiattito a tal punto lo spessore di un personaggio iconico. Della trama di questo episodio non vogliamo rovinarvi quel poco che offre. Vi avvisiamo però sul fatto che se doveste arrivare da Serious Sam 4 sperando di “chiudere” alcune vicende di continuità… Non avrete delle risposte in fine, bensì solo altre domande.

UN CLASSICO INSTANCABILE

Nulla scalda il cuore come una vallata piena di kamikaze urlanti

In questa espansione stand-alone, Serious Sam: Siberian Mayhem offre una campagna di circa sette ore.  Ampi spazi aperti, centinaia di nemici su schermo e veicoli dalla potenza di fuoco esagerata faranno esplodere il divertimento. Per quanto riguarda i segreti, anche stavolta ce ne saranno ovunque. Spesso troveremo solo delle munizioni, ma anche (seppur più raramente) veri e propri boss segreti, passaggi misteriosi e situazioni al limite del no-sense.

Presente anche la co-op, ma solo online. Massacri e follia collettiva saranno piacevoli, anche con qualche piccolo e momentaneo disturbo di latenza da parte dei nostri compagni. Cooperare è anche un ottimo modo per scoprire nuovi segreti a noi sfuggiti. Il gioco saprà abituarsi alla presenza alleata, moltiplicando così le orde di Mental. Una co-op online spartana dalla fondamentale presenza, quale unica e sola modalità alternativa alla campagna.

Uno dei folli segreti del gioco

Proprio come nel quarto capitolo, anche in Serious Sam: Siberian Mayhem saranno presenti delle “deviazioni” dalla missione principale. Alcune missioni secondarie saranno stimolanti e divertenti, ispirate ai tempi d’oro della serie, mentre altre sembreranno dei meri riempitivi. Parlando delle infinite lande siberiane, le abbiamo trovate scialbe e piuttosto anonime. In generale non particolarmente degne della nostra attenzione. Divertenti invece (e spesso fondamentali) i veicoli, come motoslitte, carri armati, mech e hoverboard portatili.

L’albero delle abilità di Sam è rimasto pressochè invariato dall’ultimo capitolo. Trovando o ottenendo punti abilità sbloccheremo l’uso delle armi doppie, maggiore mobilità, esecuzioni su nemici sempre più grandi e molto altro. La colonna sonora invece  si compone di vere epiche opere d’orchestra. Peccato che per sentirla dovremmo modificare pesantemente le impostazioni audio, in quanto il caos degli scontri tende a coprire completamente il sottofondo musicale.

“GUARDA MAMMA, SONO UN TAGLIALEGNA!”

Contro Sam, i nemici saranno sempre in inferiorità numerica (in un certo senso)

La giocabilità in Serious Sam: Siberian Mayhem è rimasta totalmente invariata rispetto ai precedenti capitoli. Come si suol dire squadra che vince non si cambia e questa formula, ormai, va avanti con successo da più di vent’anni. Negli ultimi capitoli la saga si è “adeguata” ad alcuni standard contemporanei aggiungendo, per esempio, la ricarica manuale in alcune armi. Le aggiunte introdotte nel quarto capitolo rimangono invece validi punti di forza per la serie.

Utilizzo di doppie armi, gadget illegalmente potenti e veicoli fuori dall’ordinario non guastano mai. Il feeling delle armi rimane lo stesso (piacevole) di sempre. Il movimento continuo resta sempre la carta vincente, salvo qualche eccezione nemica che porterà a ripararci. Le barre della vita avversarie rimangono visibili anche qui, ma all’occorrenza possono essere disattivate nelle corpose impostazioni di gioco. In caso vogliate un’esperienza classica, basterà qualche modifica e non resterete delusi.

Finiranno mai la voce i kamikaze urlanti?

A tenere “castrata” l’anima di Serious Sam: Siberian Mayhem saranno alcuni scenari angusti presenti nella prima metà di gioco. A causa di una certa ripetitività, queste situazioni rischieranno di far toccare a Sam dei punti dolenti come frustrazione e monotonia. Fortunatamente, da metà in poi, proprio quando le cose iniziano a diventare pesanti, il gioco torna ad essere 100% puro Serious Sam.

Enormi vallate, eserciti di nemici e nuove armi faranno brillare la vera forza del titolo di Croteam e Timelock Studio, tirando su il morale ad un titolo che sembrava voler diventare un comunissimo sparatutto. Il nostro divertimento da metà campagna in poi è stato tale da cambiare di alcuni punti il punteggio finale, facendoci nuovamente sperare (e sparare) in meglio.

TECNICAMENTE NON MOLTO SERIO

Qualcuno dia un cappotto a Sam

In Serious Sam: Siberian Mayhem non abbiamo mai sentito il bisogno di avere un realismo curato nel dettaglio. Tuttavia la legnosità delle animazioni finisce con il risultare alquanto evidente. Ci chiediamo se una tecnologia ad oggi sempre più comune come il motion capture verrà introdotta, in futuro, nella serie. Graficamente Timelock Studios e Croteam hanno “limato i bordi” di quanto già visto in Serious Sam 4, aggiungendo visibili migliorie nei dettagli e rifinendo gli effetti di luce e quelli particellari.

Anche la fisica risulta più curata. La vegetazione reagisce agli spostamenti d’aria delle esplosioni, così come i fasci d’erba. Non ci sono però variazioni nei setting degli ambienti, spesso riciclati. Purtroppo avremo spesso modo di notare elementi curati frettolosamente, affiancati ad altri di qualità migliore. Visibilmente brutte invece, le reazioni ai colpi su svariati piccoli elementi dello scenario. Lattine, piatti, computer e altro resteranno impassibili ai nostri proiettili.

La nuova potentissima arma

Nonostante varie “dimenticanze” grafiche Serious Sam: Siberian Mayhem gira perfettamente anche su Pc non particolarmente performanti. La grande quantità di nemici su schermo e le miriadi di esplosioni scateneranno polveroni di terra e budella senza intaccare mai le performance. Peccato per il ritardo fisso nel caricamento di varie texture, ogni qualvolta che spostiamo rapidamente il focus su modelli statici.

Insomma, alla fine della fiera è il divertimento ciò che conta e non siamo rimasti delusi. Continuiamo a sperare che la narrazione semplice della saga possa in qualche modo “proseguire” da dove ci ha lasciati. Ovvero alla fine di The Second Encounter. Per ora la serie sta aprendo più bivi narrativi di quelli che chiude. Speriamo che Croteam possa avere le idee chiare per il futuro. Noi intanto auguriamo il meglio agli sviluppatori, aspettando fiduciosi il prossimo folle capitolo del franchise.

Ci avete stretto il cuore con le “zone classiche”

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Serious Sam: Siberian Mayhem trascina con sé la propria nostalgia dai magici tempi di The Second Encounter. La trama della creatura di Croteam e Timelock Studio corre bendata verso nuovi futuri, lasciando a bocca asciutta chi si aspettava risposte dai bivi di continuità del quarto capitolo. Resta comunque un valido sparatutto vecchio stile, con nuovi miglioramenti (ma anche nuovi difetti). Il divertimento esplosivo infatti è il classico di sempre, per quanto il fattore umoristico abbia invece subito un “freddo” colpo.

Pregi

Esperienza canonica e classica della serie. Le nuove armi e i sanguinosi massacri ci faranno urlare di goduria come kamikaze. Splettrare QUELLA chitarra fino alla fine.

Difetti

Un inizio zoppicante minato da svariati difetti che denotano una cura incostante. Colonna sonora epica ma eclissata negli scontri da una discutibile pre-impostazione audio di gioco.

Voto

7,5