Chorus, la nostra recensione Pc

Un legame tra nave e pilota che va oltre l'immaginazione e un universo oppresso da liberare: ecco come è andata

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Se dovessimo descrivere Chorus in poche parole, potremmo definirlo come un simulatore di combattimento spaziale giocabile esclusivamente in terza persona. Anche se di per sé tale descrizione, da sola, non gli renderebbe certo giustizia. Sviluppato da Deep Silver Fishlabs, il gioco pone fin dall’inizio molta enfasi sul combattimento tra navi spaziali, catapultandoci ben presto all’interno di un universo oscuro, avvolto dal mistero. Nel quale saremo da subito posti in guerra contro una strana setta spaziale, insieme ad un indefinito numero di fazioni sparse nei diversi sistemi solari e alle prese con… Forze soprannaturali.

Di seguito la recensione della versione Pc di Chorus. Vi ricordiamo che il titolo, distribuito da Deep Silver, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Stadia. Buona lettura.

UNA TRAMA TUTT’ALTRO CHE SCONTATA

La storia di Chorus si svolge sulla narrazione in prima persona della nostra eroina Nara, che viaggia a bordo della sua personalissima navetta spaziale. Apprendiamo fin dagli inizi che Nara faceva parte di un gruppo mistico/religioso noto con il nome di “The Circle”, dove deteneva il grado di Anziano. Attraverso i suoi ricordi scopriamo ben presto che fu costretta dal suo ex maestro, chiamato il Grande Profeta, a commettere atrocità indicibili per il proprio culto. Come ad esempio la distruzione di un intero pianeta senza alcuna motivazione.

Ella non riusciva a sopportare le conseguenze che il suo gesto aveva provocato e, sconvolta da un profondo turbamento interiore, deciderà di fuggire dalla setta. Il tutto cercando di redimersi e , al contempo, dando la caccia al leader della setta, nonché ex maestro. Per tale motivo, almeno inizialmente, veniamo catapultati in un particolare location situata nello spazio profondo. Una specie di “cantiere spaziale” collocato su di un ammasso di asteroidi, in cui cercheremo di guadagnare soldi e potenziamenti per la nostra navetta, anche con dei lavoretti extra.

Chorus ci presenta fin da subito molti personaggi e svariate fazioni, attraverso delle cutscene e una serie di dialoghi davvero ben scritti. A questo proposito facciamo presente l’assenza del doppiaggio in italiano, parzialmente compensata dalla presenza dei sottotitoli. Una delle possibili “pecche” a nostro avviso consiste nell’assenza di filmati che ritraggono i personaggi, propriamente. La maggior parte di loro infatti viene proposta “monodimensionalmente”, sul monitor della navicella, al solo scopo di guidare Nara verso il suo prossimo obiettivo.

Ciò, assieme a una mancanza di una visuale in prima persona e alla possibilità di effettuare esplorazioni “a terra”, rende inevitabilmente palese i limiti del budget dietro alla realizzazione del gioco. Le stesse cutscene che abbiamo menzionato si concentrano quasi esclusivamente sulla protagonista. In questo modo i vari personaggi risultano caratterizzati solamente attraverso i dialoghi, con la rappresentazione visiva fin troppo “basic” che a lungo andare potrebbe rendere difficoltosa la comprensione del loro ruolo nella storia

UNA NAVE SENZIENTE…

Un aspetto piuttosto interessante è invece il rapporto tra Nara e la sua nave spaziale “senziente” Forsaken, da lei chiamata “Forsa”.  Con la quale la protagonista risulta avere una relazione molto profonda, che aggiunge al gioco un tratto piuttosto unico. Il legame tra Nara e Forsaken è senza dubbio uno dei punti forti e maggiormente interessanti di Chorus.

La speciale relazione simbiotica che condividono consente loro di combattere come se fossero un unico essere. Con il legame che si rafforza scontro dopo scontro, facendo sì che i protagonisti siano due, invece che uno solo. Ed è proprio questo particolare che conferisce al titolo di Deep Silver Fishlabs una marcia in più. Un qualcosa che vada oltre a un semplice e buon sparatutto spaziale in terza persona. Un elemento che spinge il titolo al confine tra fantascienza e thriller psicologico.

FUNZIONALITÀ E MIGLIORAMENTI

Come abbiamo già accennato, Chorus ha un grande limite. Cioè il fatto di rimanere confinati in un abitacolo per la quasi totalità del gioco. A fronte di questo Deep Silver Fishlabs ha però inserito un ricco sistema di personalizzazione degli armamenti e delle capacità della nostra nave. Queste modifiche potranno anche essere combinate per creare bonus aggiuntivi, tramite l’utilizzo di armi e abilità specifiche.

Le possibilità sono così tante che potremo dar vita a delle vere proprie “build”. Per quanto sia la varietà di nemici che di situazioni richiederanno a prescindere un’ottima accuratezza di fuoco e una signora manovrabilità (per evitare il fuoco nemico ndr). Un’altra funzionalità che spinge il titolo tra fantascienza e fantasy è quella che riguarda la scelta e il miglioramento dei poteri della (ex) setta di Nara.

Inizialmente avremo accesso solo a una piccola parte di essi. Per esempio il Rito dei Sensi, utile sia in combattimento che in esplorazione, grazie al quale Nara potrà percepire qualsiasi cosa sulla mappa. Dai luoghi dove poter accumulare crediti agli obiettivi delle missioni attive. Persino i punti deboli di nemici specifici e i ricordi/le visioni di eventi passati legati al passato della protagonista.

Questa però sarà una funzione secondaria, in quanto tali “dialoghi interiori” non faranno altro che approfondire la trama. Un altro potere interessante è il Rito della Caccia, che consiste in un teletrasporto a corto raggio utile per confondere le navi nemiche. In generale avremo a disposizione una buona varietà di essi, che aiuteranno a diversificare il gameplay.

COMBATTIMENTI AVVINCENTI E PAESAGGI MOZZAFIATO

A nostro avviso i principali punti di forza di Chorus sono il combattimento e l’ambientazione. Gli amanti degli sparatutto spaziali non resteranno delusi. Gli scontri infatti saranno sorprendentemente impegnativi, con nemici anche di poco conto (almeno all’apparenza) pronti a punire qualunque disattenzione. Qualunque sia il livello di difficoltà scelto, ci si troverà spesso in inferiorità numerica.

Con l’IA pronta a darci, oltretutto, autentico filo da torcere in modo da rendere il combattimento divertente, e mai banale o noioso. L’altro punto di forza della produzione è l’ambientazione, la mappa all’interno della quale si svolgerà sia la parte esplorativa che quella bellica. Che si tratti di campi di asteroidi o stazioni spaziali, sarà impossibile non notare la grande cura per i dettagli da parte degli sviluppatori.

Oltretutto dovremo fare attenzione durante la guida, poichè anche andando a impattare con l’ambiente la nostra nave subirà dei danni non trascurabili. A evitare tutto ciò ci verranno incontro le incredibili capacità di Nara, tanto come guerriera quanto come pilota. Un altro fiore all’occhiello di Chorus è non a caso il sistema di guida della nave, che comprende un elemento davvero peculiare.

Ovvero la possibilità di “driftare”, di compiere una particolare manovra che oltre a regalare dinamismo all’azione ci consentirà di schivare un gran numero di attacchi. In generale i comandi risultano davvero intuitivi oltre che responsivi. Soprattutto se decideremo di avvalerci di un pad per giocare. Certo servirà una buona dose di applicazione e impegno, ma ne varrà davvero la pena.

QUALCHE INTOPPO

Abbiamo già accennato all’ottima realizzazione degli ambienti, valorizzati da una struttura open world che ci permetterà di esplorare liberamente ogni sistema stellare compreso nel gioco. Tale libertà, unita a certi colpi d’occhio, ci hanno ricordato da vicino titoli come No Man’s Sky.  Anche se in questo caso siamo in presenza di una trama vera e propria, e in generale di un titolo con obiettivi diversi.

Ciò che è importante evidenziare è che anche in Chorus l’esplorazione sarà visivamente appagante. Con corpi celesti, anomalie cosmiche e tante strutture artificiali da ammirare. Un’esplorazione che oltretutto sarà resa più agevoli dai salti nell’iperspazio e dal motore a curvatura, che velocizzeranno notevolmente gli spostamenti. Imboscate nemiche a parte.

A voler essere puntigliosi, crediamo che la complessiva difficoltà degli scontri (la cui durata si dilaterà di conseguenza) non sia compensata a dovere dalle ricompense di molti incarichi. Non di rado finiremo a evitare intenzionalmente certe missioni secondare proprio perchè consapevoli dello scarso quantitativo di crediti e bonus in cambio di decine di minuti di combattimenti.

Inoltre, durante le missioni iniziali si avrà a che fare con dei veri e propri labirinti spaziali, il cui design fin troppo omogeneo renderà spesso problematica la ricerca dell’uscita. Molto bene invece sul versante tecnico, con un framerate granitico e neppure l’ombra di bug e glitch di sorta.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Chorus è un titolo solido e curato in molti aspetti, che prova sinceramente a differenziarsi rispetto ad altri suoi colleghi “spaziali”. Questo grazie a una trama avvincente e a un sistema di combattimento divertente e profondo. Alcuni elementi tradiscono i probabili limiti di budget da parte di Deep Silver Fishlabs, ma si si è in cerca di una bella storia condita da dei gran combattimenti spaziali, questo è il titolo che fa per voi.

Pregi

Molto più di un "semplice" sparatutto spaziale in terza persona. La trama è ben scritta e i combattimenti non annoiano mai. Sostanziale assenza di bug, glitch e cali di framerate.

Difetti

Evidenti limiti di budget che si manifestano nella mancanza di sezioni "a terra" e nella rappresentazione visiva dei personaggi secondari, limitata a degli scarni ritratti su schermo.

Voto

7,5