Ziggurat 2, la nostra recensione

Il secondo capitolo della serie di sparatutto roguelite di Milkstone Studios ci porta nuovamente a combattere orde di mostri, ma questa volta fuori dalla Ziggurat

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Qualche giorno fa Ziggurat 2 è uscito definitivamente dalla fase di accesso anticipato, proponendosi su Steam nel suo massimo splendore. Dietro allo sviluppo del gioco troviamo Milkstone Studios, una software house indipendente spagnola già autrice di titoli quali Little Racers, White Noise, Farm Together e Pharaonic. Ciò nonostante crediamo che il suo titolo più celebre sia proprio il primo Ziggurat, che negli scorsi anni ha conquistato un non trascurabile numero di giocatori sia su Pc che su console.

Lo studio con base a Oviedo ha così deciso, qualche anno dopo, di rilasciare un secondo capitolo. Un seguito in grado di potenziare ed espandere l’ottima formula che aveva contraddistinto il suo predecessore. E ora, dopo circa un anno di accesso anticipato, il titolo è stato rilasciato nella sua versione definitiva. Perciò andiamo a scoprire Ziggurat 2 in questa recensione della versione Pc, l’unica al momento disponibile. Buona lettura.

ZIGGURAT PERICOLANTE

Nel primo capitolo Milkstone Studios ci aveva condotto all’interno di un mondo fantasy, protetto e presieduto da una potente Fratellanza di maghi. I quali, per testare e selezionare i novizi, adoperavano un metodo a dir poco brutale. L’aspirante mago doveva infatti sopravvivere alla scalata della Ziggurat, un’enorme piramide (tuttavia capovolta) che conteneva tutti i mostri e i demoni del mondo, che erano stati confinati proprio lì dentro.

In Ziggurat 2 invece troviamo quella stessa Fratellanza in rovina, con i mostri e i demoni che si sono sparsi per il mondo dopo essere fuggiti da una Ziggurat prossima a cadere a pezzi. Ed è qui che entrano in gioco gli ultimi membri della suddetta organizzazione di maghi. La loro missione sarà quella di riunire i colleghi rimasti (sperduti nel mondo) e sconfiggere le creature malvagie, liberando così il mondo dalla loro presenza una volta per tutte.

Anche i nemici teoricamente più deboli non vanno sottovalutati, specie se in sovrannumero

L’intenzione di questo secondo capitolo è dichiaratamente quella di migliorare il più possibile la formula del predecessore. E infatti ci troviamo di fronte a uno sparatutto roguelite dinamico, e anche bello tosto. I livelli di difficoltà saranno ben cinque, e la scelta di uno di essi determinerà diversi fattori. Non solo la salute, l’attacco, l’aggressività e il numero complessivo dei nemici, ma anche il moltiplicatore di esperienza, i danni subiti dalle trappole ambientali e così via. Per quanto concerne le modalità avremo innanzitutto una modalità campagna, il cui tutorial iniziale ci permetterà di familiarizzare con le meccaniche principali.

Essa ci impegnerà per un numero considerevole di ore, dove missione dopo missione potremo sbloccare personaggi, armi, incantesimi e molto altro ancora. In aggiunta ci saranno anche tre modalità extra, ciascuna delle quali metterà ancor di più alla prova (e in modo diverso) i giocatori più esperti. Dalla Ziggurat Trial, che riproporrà la prova d’iniziazione dei maghi similmente al primo capitolo, alla Infinite Dungeon. Qui sarà possibile cimentarsi con una scalata infinita, dove a ogni piano superato i mostri si faranno più forti. L’obiettivo sarà resistere il più a lungo possibile, esattamente come nella modalità The Gauntlet, che offre infine un combattimento a ondate in un’unica e grande arena.

ASCESA AL CONTRARIO

A ogni partita il nostro personaggio ripartirà dal livello 1, avendo con sé solamente due armi e un amuleto. Strada facendo potremo potenziarci; a patto di non morire

Una delle particolarità del predecessore di Ziggurat 2 era il fatto di essere ambientato in una piramide capovolta. Ergo, partendo da quello più basso ogni piano superiore sarebbe stato più grande e ricco di stanze. In questo secondo capitolo viene mantenuto lo stesso principio, pur giocando in delle location diverse (tra cui delle cittadine). Tralasciando quella iniziale dove spawneremo, ciascuna stanza potrà riservarci molte sorprese diverse.

Una cassa bonus raggiungibile facendo un po’ di parkour, fontane di salute o di mana e, naturalmente, tanti agguati da parte di mostri e demoni. Come è facile immaginare, in questo caso non potremo passare alla stanza successiva finchè non avremo eliminato ogni singolo nemico. Per sopravvivere dovremo fare essenzialmente due cose: sparare e soprattutto muoverci.

Dopo aver trovato il sigillo, potremo accedere alla stanza del boss; battendolo potremo passare al piano successivo

A livello di gameplay, Ziggurat 2 ci riporterà un po’ ai tempi d’oro degli fps arena (chi vi scrive è cresciuto con Quake III e Serious Sam, tra le altre cose). Sparare e muoversi simultaneamente sarà la chiave di volta per riuscire a superare gli scontri. Per aiutarci in questo, ciascun personaggio (oltre alla sua abilità unica) potrà contare su uno “scatto”, eseguibile in ogni direzione e con un cooldown piuttosto basso. Per quanto concerne i contenuti, Milkstone Studios non ha badato a spese. 11 personaggi, 56 armi (divise in incantesimi, bastoni magici e armi alchemiche) 24 amuleti… E 219 perk.

Essi andranno a comporre la nostra “build” all’interno di ogni singola partita. Partendo dal livello 1 e con una sola vita a disposizione, combattimento dopo combattimento il nostro personaggio salirà di livello. Ogni volta potrà scegliere un perk, i quali garantiscono una miriade di bonus diversi. In alcuni casi ci ritroveremo persino a compiere dei “giuramenti”, dove saremo chiamati a scegliere tra due perk… Che però avranno sia un vantaggio che uno svantaggio. A noi la scelta. Sempre.

PIÙ DI UN MORE OF THE SAME

A volte all’ingresso di una stanza piena di nemici si attiverà una speciale condizione. Che potrà essere positiva, negativa o… Neutra

I continui paragoni col primo capitolo servono a far prendere coscienza dell’ottimo lavoro compiuto da Milkstone Studios con Ziggurat 2. Un titolo appartenente a una risma che, di per sé, può fisiologicamente fare a meno di una trama vera e propria. Eppure, rispetto al passato, gli sviluppatori hanno voluto inserire un qualcosa che possa definirsi trama. Una scelta che abbiamo davvero apprezzato.

Gusto per dare un po’ più di consistenza alle ripetute incursioni in dungeon, paesi e città da parte dei nostri maghi. Impegnati a scacciare 54 varietà di mostri, i quali andranno così a comporre il bestiario. Quest’ultimo sarà consultabile dal quartier generale della Fratellanza, la Cittadella, che rappresenterà il nostro hub durante la campagna di gioco.

Le partite non saranno un vuoto a rendere. Con il tempo, pur ripartendo dal livello 1 ogni volta, potremo acquistare dei bonus permanenti

Anche sul piano tecnico Ziggurat 2 presenta notevoli miglioramenti rispetto al suo predecessore, sia a livello grafico che sonoro. Lo stile volutamente cartoonesco (un tratto distintivo della serie) risulta ancor più definito, oltre che arricchito da degli ottimi effetti di luci, ombre e riflessi vari. I controlli, altamente responsivi, sono tutti liberamente personalizzabili. Indipendentemente dal fatto che si preferisca giocare con mouse+tastiera o con il pad.

Le uniche criticità riguardano la localizzazione in italiano e l’ottimizzazione. Nel primo caso, i sottotitoli risultano davvero lacunosi. In molti frangenti le traduzioni saranno visibilmente errate, o persino totalmente mancanti. A questo punto riteniamo che sarebbe stato meglio lasciare in inglese e basta. Per quanto concerne infine il framerate, esso presenterà talvolta delle incertezze. Soprattutto in presenza di molti nemici.

DA AVERE SENZA RISERVE

Ziggurat 2 è dichiaratamente un “more of the same” del suo predecessore. Questo però nella migliore accezione possibile. I ragazzi di Milkstone Studios non si sono solo limitati ad aggiungere molta più varietà e contenuti, ma sono andati anche a risolvere molte delle criticità che affliggevano il primo capitolo. Il risultato è una formula da sparatutto roguelite notevolmente migliorata, che offre un senso di progressione tangibile e divertimento a palate. Senza dimenticare, all’occorrenza, un livello di sfida che metterà a dura prova anche i veterani degli fps arena. Well done, sorcerer.

Pregi

Potenziamento stupefacente dell'ottima formula vista nel primo capitolo. Tanti nuovi contenuti e una maggiore varietà di ambienti, nemici, armi ed equipaggiamenti. Art design gradevole e distintivo.

Difetti

Framerate talvolta messo in ginocchio dalla quantità di mostri a schermo ed effetti vari. I sottotitoli in italiano sono parecchio lacunosi.

Voto

8+