Immortals: Fenyx Rising, Recensione pc

Cantami, o Diva, dell'ascesa della Fenice

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Prendiamo il team che ha realizzato uno dei più apprezzati Assassin’s Creed di sempre (Odyssey), aggiungiamo Gareth Coker, compositore di Ori and the Blind Forest, affianchiamo a tutti Jeffrey Yorhalem, direttore della trilogia di Ezio Auditore (Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations). Il risultato si chiama Immortals: Fenyx Rising, action adventure in terza persona ad ambientazione mitologica e nuova proprietà intellettuale di Ubisoft.

Disponibile per Pc, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series, Stadia e Switch e pubblicato il 3 dicembre scorso, compone la “triade” di videogiochi griffati Ubisoft (con Watch Dogs e Assassin’s Creed) che hanno chiuso il 2020 e introdotto alla next-gen portata da PS5 e Xbox Series. Quella che vi apprestate a leggere e la nostra recensione, buona lettura.

UN BUG BELLO QUANTO UN GIOCO

Certi videogiochi vengono creati per caso, grazie ad intuizioni geniali. Basti pensare alla genesi di Pac-Man, avvenuta in una pizzeria, per esempio. Nel caso di Immortals: Fenyx Rising, il caso volle che durante i lavori di Assassin’s Creed: Odyssey, un bug avesse sostituito i personaggi non giocanti con giganti da un’occhio solo: ciclopi.
Da lì, l’idea di espandere il bug in un gioco fatto e finito. Assassin’s Creed: Odyssey ha dato ispirazione anche all’ambientazione, cioè la mitologia greca. Inoltre ha prestato il motore grafico. Quando si gioca a Immortals: Fenyx Rising, infatti, interfaccia e sistema di controllo, sistema di combattimento e utilizzo delle abilità ricorda molto da vicino l’ultima trilogia di Assassin’s Creed usciti.

Bando al realismo della saga degli assassini, ecco presentarsi una grafica con colori sgargianti mista ad uno stile cartoon, che ricorda molto le produzioni Disney e Pixar. Il gioco si sviluppa in un arcipelago di isole di fantasia. La più grande è divisa in sette macro-aree. Ciascuna di queste prende lo stile della divinità che la influenza. Per esempio la parte di isola influenzata da Afrodite è bucolica, ricca di vegetazione. Quelle di Ares ed Efesto sono più desertiche e brulle.

Le isole gravano sotto la minaccia di un vulcano, che è l’accesso al Tartaro, nonché luogo in cui medita ritorno e vendetta il titano Tifone: uno dei più acerrimi nemici di Zeus e dell’ordine da lui costituito. Il mondo di gioco è disseminato di creature, anche mitologiche. Alla fauna tipica delle narrazioni mitologiche, come orsi e cinghiali, si affiancano i ben più fantasiosi Minotauri, le gorgoni, le arpie, guerrieri spettro fuggiti dall’Ade ed altre creature.

TRA SERIO E FACETO

Bando anche alla serietà di una narrazione affidata ad un Omero serioso e drammatico. Ecco mostrarsi Zeus, padre degli dei olimpici, e Prometeo, il titano figlio di Giapeto e Climene. I due si alternano in una narrazione dai toni leggeri, scherzosi, ironici e sarcastici. Abbiamo trovato questa scelta assolutamente azzeccata, ma riconosciamo che molti, il taglio leggero e poco tragico, tipico degli Assassin’s Creed, potrebbe non essere gradito a molti.

L’esplorazione delle isole viene premiata con dei collezionabili, la cui utilità è quella di sbloccare e potenziare le abilità di Fenyx. Al di là dell’esplorazione, la mappa è disseminata di luoghi di interesse da scovare tramite vista acuta oppure con l’aiuto di Phosphor, la nostra aquila. Ne citiamo un paio a titolo d’esempio. Ci sono delle spaccature nel terreno, che fanno accedere direttamente a zone del Tartaro. Queste ci hanno ricordato molto i templi di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Ogni frattura offre un puzzle ambientale di difficoltà variabile. Risolvere il puzzle premia con fatidici punti potenziamento ed esplorare queste zone porta anche a ritrovamenti di equipaggiamento.

Ad aiutare Fenyx nell’esplorazione vengono in aiuto una cavalcatura, un uccello e le ali di Dedalo. Per chi non lo sapesse, Dedalo era il padre di Icaro. Insieme fuggirono da Creta con delle ali che gli permisero di volare. Ma Icaro morì precipitando in mare, perché si avvicinò troppo al sole e danneggiò le ali. Fortunatamente, Fenyx non può volare così in alto, ma può planare per lunghe distanze.

A proposito di fatiche: sembra proprio che Fenyx sia chiamata a svolgere incarichi come il mitico Ercole. Quando non impegnati nella libera esplorazione, infatti, si può seguire la trama di gioco e fare conoscenza di tutti i personaggi che si affiancano o si oppongono alla protagonista del gioco. Portare a termine le imprese aiuta Fenyx ad ottenere tutte le armi ed i potenziamenti necessari a battere Tifone.
Ad onor del vero dobbiamo precisare che Fenyx, oltre a vantare un nome neutro, può essere personalizzato secondo il gusto di chi gioca. Se ne può scegliere, oltre che l’aspetto fisico, anche il genere e la voce, per non scontentare nessuno.

Ringraziamo DLCompare che ci ha fornito gentilmente il codice per realizzare la recensione Pc di Immortals Fenyx Rising.

COMMENTO FINALE

Immortals: Fenyx Rising è un action adventure sviluppato da Ubisoft Quebec. Nato per caso, durante la lavorazione di Assassin’s Creed: Odyssey, risulta essere una nuova proprietà intellettuale che può ricordare tanti illustri predecessori. Molti lo hanno tacciato di plagio di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, ma più giocavamo a questo titolo, più ci rendevamo conto che tra i due titolo corre davvero poca somiglianza e solo un’analisi superficiale conduce a questo errore.

Deve molta della sua ragion d’essere ad Assassin’s Creed: Odyssey, ma grazie all’accompagnamento musicale di un maestro come Gareth Coker (Ori and the Blind Forest) e alla direzione del “papà” di Ezio Auditore da Firenze, si arriva facilmente alla conclusione che Immortals: Fenyx Rising è un riuscitissimo esperimento, che già si evolve e si espande grazie ad un ricco season pass, che ne arriva a cambiare anche il gameplay. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.

Pregi

Visivamente ispirato. Colonna sonora indimenticabile. Varietà, quantità, tanta qualità diffusa. Facile da imparare e difficile da padroneggiare. Instancabile.

Difetti

La satira e l'ironia narrativa non vanno a genio a tutti. Troppi dlc estetici "intrusivi".

Voto

8,5