King Arthur: Knight’s Tale, la nostra anteprima

L'antica leggenda torna a narrarsi, ma è ben diversa da come l'hanno tramandata

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King Arthur: Knight’s Tale è l’ultima fatica di NeocoreGames, studio ungherese che ha consegnato alla storia Warhammer 40.000: Inquisitor – Martyr, The Incredible Adventures of Van HelsingKing Arthur: The Role-Playing Wargame e sequel. Proprio da quest’ultimo sembrano voler ripartire i programmatori di Budapest, che tornano a sondare la leggenda dei cavalieri della Tavola Rotonda in questo progetto totalmente indipendente e finanziato su Kickstarter. Allontanandosi dai wargames e dagli action-rpg, eccoli affacciarsi ai videogiochi di ruolo tattici.

King Arthur: Knight’s Tale è disponibile da ieri su Steam in accesso anticipato e quella che state per leggere è la nostra anteprima. Il titolo in versione finale arriverà anche per PlayStation 5 e dXbox Series X|S.  Buona lettura.

OPPRESSORE O SALVATORE: A NOI LA SCELTA

Se non conosceste l’epilogo della leggenda di re Artù, provvediamo a spiegarvi: il conflitto per il trono di Camelot arriva all’atto finale, con la battaglia di Camlann tra re Artù e l’usurpatore Mordred. La tradizione vuole Mordred cade in battaglia, e Artù ne esca vincitore seppur ferito a morte, lasciando l’Inghilterra nel caos. Ed è proprio dalle ceneri della battaglia di Camlann che iniziamo a muovere le fila della narrazione in King Arthur: Knight’s Tale.

Mordred, da freddo cadavere qual era, riapre gli occhi e torna a camminare. Ricorda perfettamente gli ultimi istanti della sua vita, prima di cadere in battaglia. Ma dopo i primi minuti di smarrimento, un solo pensiero torna a riempire i suoi pensieri: il trono di Camelot. A noi giocatori è affidato il controllo di Mordred e possiamo scegliere la sua condotta. Nuovo salvatore di Camelot e degno erede di re Artù e i suoi ideali cavallereschi? Oppure eterno oppressore, tiranno spietato, per compiere il destino profetizzato come “flagello di Artù”?

ESPLORAZIONE IN TEMPO REALE

King Arthur: Knight’s Tale è un videogioco di ruolo che si presenta con una fase in tempo reale di esplorazione, interazione e dialogo con i personaggi non giocanti. Il gioco si presenta con una visuale isometrica (come Diablo 3 e Path of Exile, per intenderci) e si controlla interamente con il mouse.

Tecnicamente parlando, NeocoreGames riprende quanto di buono fatto con Inquisitor – Martyr. Anche se in pieno sviluppo, già da adesso possiamo godere di un motore grafico al passo con i tempi, dettagliato, affidato ad accompagnamento sonoro di tutto rispetto. L’atmosfera è molto gotica e oscura, molto lontana dallo sfondo fiabesco che, solitamente, incornicia la narrativa arturiana.

Si intuisce che Mordred sia un personaggio di tutto rispetto, un autentico anti-eroe che si ritrova ad essere pedina fondamentale che possa sovvertire gli equilibri precari provocati dal conflitto contro Artù e dal trono vacante a Camelot.

Dialoghi e storia si lasciano giocare senza riserve, con annesse le cruciali scelte che producono bivi narrativi ma non solo. Agire bene o male influisce sulle abilità che Mordred sviluppa con il prosieguo del gioco. Così come pendere per la cristianità o il paganesimo aprirà le porte a certi vantaggi a sfavore di altri e viceversa.

Mordred non sarà solo in questa avventura. Può portare con sé fino a tre compagni, tutti ispirati e ben caratterizzati e che, come il protagonista, hanno equipaggiamenti, abilità e talenti da sbloccare al conseguimento del fatidico passaggio di livello.

Come ogni videogioco di ruolo che si rispetti, infatti, tra una missione e l’altra possiamo far tesoro di bottino guadagnato e punti esperienza. Questi ultimi, accumulandosi e superando la soglia, portano al livello superiore del personaggio, che si traduce in più efficienza sul campo di battaglia.

COMBATTIMENTI A TURNI

Le battaglie, in King Arthur: Knight’s Tale, si svolgono rigorosamente a turni. Il gioco che è tornato a sdoganare la tattica a discapito dell’azione in tempo reale è notoriamente XCOM: Enemy Unknown, di Firaxis Games. L’ambientazione di gioco si trasforma in una scacchiera, in cui i personaggi e i nemici si muovono in ordine di iniziativa, spendono punti movimento e azione ed effettuano le loro mosse. Che siano movimenti semplici, attacchi ordinari o abilità straordinarie, tutto si svolge rigorosamente a turni come il più classico degli scacchi.

Non mancano le possibilità di sfruttare copertura e protezione con gli elementi dello scenario, aggirare ostacoli e nemici per cogliere questi ultimi alle spalle (e cagionare più danno), attingere a poteri magici o straordinari. Le battaglie affrontate nella versione d’accesso anticipato ci sono sembrate semplici e poco stimolanti, ma il gioco è lontano dall’essere pubblicato e gli sviluppatori hanno tutto il tempo di migliorare bilanciamento e sfida per rendere il gioco migliore.

L’accesso anticipato, ricordiamo, serve agli sviluppatori come banco di prova preliminare. Il gioco viene venduto a prezzo budget, volutamente incompleto nelle sue parti narrative e di ambientazioni. Agli utenti è affidato il compito di saggiare il sistema di controllo e segnalare bug visivi e di gameplay. In questo modo, chi programma, ha un canale diretto con il pubblico e da questo trae indicazioni importanti su come realizzare il videogioco perché possa essere a “misura di videogiocatore”.

COMMENTO FINALE

King Arthur: Knight’s Tale è un videogioco di ruolo, tattico, a turni, sviluppato da NeocoreGames in via del tutto indipendente. E’ stato finanziato con successo su Kickstarter e questo ha permesso ai programmatori di gettare le basi per il gioco: grafica e gameplay. Fatto questo, è arrivato nelle scorse ore in accesso anticipato su Steam per poter cesellare il gameplay ed aggiustare il tiro con quello che è comunemente definito “sviluppo a quattro mani”: tra creatori del gioco e community di videogiocatori, a diretto contatto tra di loro.

La natura di cantiere aperto, di King Arthur: Knight’s Tale rende prematuro ogni genere di giudizio preventivo. Allo stato attuale si distingue per l’ambientazione gotica e oscura, un buon lavoro sulla scrittura del personaggio principale e buon accompagnamento sonoro. Anche il doppiaggio in lingua originale è affidato a professionisti.

Se le cose andranno come sperato, e le promesse saranno mantenute, il novero dei videogiochi di ruolo tattici avrà un valido esponente.