Battle Hunters, la nostra recensione

Un ARPG dall’ambientazione fantasy (e un po' mista) ci porta nella solita quest per salvare il Reame

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Phase Two Games è una piccola formazione indie di stanza in Australia che qualche giorno fa ha pubblicato su Steam e su Switch un ARPG di stampo fantasy con qualche sfumatura esterna chiamato Battle Hunters.

Senza troppo clamore, il team di sviluppo, ha voluto dire la sua in un genere (quello dei giochi di ruolo d’azione) molto amato ed apprezzato. Ma sarà riuscito nel suo intento? Ne parliamo in questa recensione della versione Pc (Steam). Vi auguriamo, dunque, una piacevole lettura.

IL REAME È IN PERICOLO

Il nostro (vasto, giusto riconoscerlo) regno è in grave pericolo. Il mago più vecchio e saggio del mondo è il solo capace di tener testa ad un nemico senza nome.

Sta a noi guidare un dinamico trio di eroi per trovare l’Antico e dargli manforte in una lotta contro la malvagia entità misteriosa.

Il Reame è in pericolo, e il mago più vecchio e saggio del mondo è l’unico che può tener testa ad un nemico senza nome.
Gli appassionati dovranno così fronteggiare orde di mostri mentre col mini-party di tre personaggi si addentreranno nelle varie vaste aree del Reame. E qui troviamo una discreta varietà d’ambienti. Dal lussureggiante verde naturale (con qualche rovina) Grande Foresta, abitata da infidi goblin ed orridi, quanto pericolosi, troll, alle scoscese Montagne della Desolazione in cui feroci gargoyle e golem di pietra si porranno davanti per metterci i bastoni tra le ruote.

Stringete alleanze con eroi possenti ed impavidi, provenienti sia dal Reame stesso che da luoghi ancora più lontani, oltre il tempo e lo spazio. Sarà possibile, infatti, incontrare complessivamente nella nostra avventura qualcosa come 28 eroi, personaggi giocabili. Ognuno di essi arricchirà la battaglia con abilità uniche, potenti incantesimi e armi devastanti. Maghi, guerrieri, draghi e demoni, samurai, esperti di arti marziali, e incantatori (solo per citarne qualcuno) sono pronti a combattere. E con loro anche combattenti che utilizzano armi da fuoco certamente non consoni ai toni fantasy iniziali.

UN ROSTER DI QUASI 30 EROI…

Battle Hunters offre un sistema di combattimento che unisce il controllo strategico degli eroi all’azione in tempo reale. Anche se in battaglia è un mix perché è possibile selezionare il personaggio per scegliere l’azione da fare attaccare, scegliere tra tre abilità speciali che si attivano dopo alcuni secondi (in base alla potenza della mossa). Ma ci si può anche spostare o decidere di utilizzare un oggetto o mangiare un alimento preso che permetterà cure immediate ed il ripristino di punti vita. A volte è meglio fare questo rinunciando ad un attacco. Ci si può anche difendere o muoversi lungo la griglia del combattimento.

L’esplorazione è invece libera in mappe però guidate dalla discreta grandezza. Cinque, in tutto le macro aree suddivise da più sezioni di mappa. Durante i tragitti è possibile incontrare personaggi, nemici (ma mai incontri naturali come è tipico negli JRPG vecchio stile) ma anche oggetti che serviranno ad essere utilizzati per sbloccare determinati elementi ambientali e risolvere al tempo stesso alcuni piccoli puzzle che ci permetteranno di accedere ad altre aree.

… IN UN MINUSCOLO SPAZIO VITALE

Se la trama prova a dire qualche cosa ma senza troppi sussurri pur rimanendo piuttosto elementare ma gradevole soprattutto se si è bambini, è l’idea di poter gestire qualcosa come 28 eroi è interessante. Ma questi, per ovvi motivi, non potranno girare per le vie del regno in contemporanea. Noi gestiremo questo roster ma gireremo e li alterneremo – a nostro piacimento – tra loro.

Il motivo di questa scelta è semplice ed è di natura tattica. Le varie differenze tra personaggi dovranno essere mixate al meglio e non tutte le combinazioni possono essere utili. Nondimeno quelle che in un primo momento potevano sembrare poco efficaci, potrebbero essere una valida soluzione più avanti.

La gestione dei personaggi è semplice con un inventario comune per tutti dove è possibile condividere oggetti e la possibilità di cambiare formazione e “switchare” (adesso si usa dire così) tra i nostri eroi in fase di esplorazione ma non durante il combattimento. Potremmo allestire un trio tutto muscoli ma sarà in grado di avere la meglio contro certi avversari?

Un arciere, un furfante ed un mago, per quanto agili e potenti, potrebbero però avere difficoltà di resistenza. Come ogni gioco di ruolo d’azione che si rispetti, si guadagnano punti esperienza. Ad ogni superamento di livello è possibile ottenere cinque punti abilità da assegnare alla scheda del personaggio. Ognuno di loro ha caratteristiche base uguali (punti vita, probabilità di parata, difesa e così via) ad abilità personali come ad esempio la pioggia di freccia dell’arciere, aumentarne dunque l’efficacia e ridurne il tempo di ricarica.

Non potremo assegnare tutti e cinque punti in una sola abilità nel corso del passaggio di livello. Forse per evitare eccessivo squilibrio.

Nel complesso, comunque, il gameplay non è assolutamente male ed  è ovviamente votato decisamente all’action con “nozioni” ruolistiche e battaglie tattiche in tempo reale con possibilità di mettere pausa e scegliere la propria mossa. Gradevole ma un po’ troppo lineare anche se nella sua dinamica cerca di dare qualche scossone.

GRAFICA DEFORMED MA SENZA IMPRESSIONARE

L’abito non fa il monaco, dice un vecchissimo adagio. Noi siamo sempre stati d’accordo. Battle Hunters ha un ostile deformed ed un aspetto concettualmente grazioso che ci fa pensare ad una produzione rivolta ai più piccoli. I personaggi ed anche i mostri sembrano delle caricature.

Lo stile, ovviamente, si propaga anche nelle ambientazioni di gioco che possono vantare anch’esse una discreta varietà e qualche effetto particellare. Quello che, però, fa storcere il muso, è la realizzazione finale di quello che vediamo. Texture a bassa risoluzione, linee a tratti troppo spigolose e d’accoro che si tratti di lineamenti caricaturali ma a volte sembra proprio mancanza di poligoni. Per farla breve, il comparto visivo di Battle Hunters sembra uscito da uno smartphone di media fascia o da un Pc di 15 anni fa. Insomma, non ci convince per riconoscendo uno stile ed una varietà gradevoli. Inoltre in alcuni punti, la telecamera (che non possiamo controllare) zoomma troppo la visuale. Per fortuna lo fa soltanto quando non si combatte.

Le visuali sono automatiche e vanno dall’isometrico al laterale. Quest’ultima si attiva quando esploriamo dungeon o luoghi chiusi. Il menu è essenziale (quasi anni ’90). Tutto davvero datato.

Il comparto sonoro è composto da musiche ed effetti che ben si adattano all’atmosfera. Fanno il loro dovere ma nulla di più.

COMMENTO FINALE

Battle Hunters è un titolo indie che ha, probabilmente, l’unica pretesa di intrattenere. Divertire probabilmente. Ma ha sicuramente due grandi pregi: si presenta in punta di piedi senza le pretese di rivoluzionare il genere degli ARPG ed è – a nostro arrivo – praticamente perfetto per i neofiti che vogliono prendere dimestichezza con questo tipo di giochi.

Con un gameplay piuttosto lineare e facile da intuire, una storia che prova a regalare qualche sussulto ed una buona longevità che si può attestare anche ben oltre le 15 ore medie “dichiarate” dagli sviluppatori. Il punto forte di questo è l’alto numero di personaggi giocabili. Si possono sviluppare 28 eroi ma si potrà scegliere un gruppo da tre. Quali saranno i vostri preferiti? E soprattutto quali saranno i più utili man mano che l’avventura proseguirà? Starà a voi scoprirlo e capire se sarà utile fare delle sostituzioni e provare tante combinazioni d’attacco e difesa o rimanere con lo stesso trio.

Tecnicamente parlando è un titolo piuttosto obsoleto. Sembra una produzione mobile di discreto livello portata su Pc… diversamente sembra un prodotto di almeno 15 anni fa.

Ripetiamo: dategli una chance se volete passarvi qualche ora senza troppi assilli e se non volete giocare ad un titolo da urlo. Battle Hunters è per very normal people. Ancora meglio per i bimbi.

Pregi

Offre una buona varietà di scelte con i suoi 28 personaggi giocabili da alternare e far crescere. Alla fine il gameplay è funzionale. Discretamente longevo. Si rivolge ai più piccoli, e si vede.

Difetti

Comparto tecnico decisamente sotto tono. I sussulti che tenta di dare non fanno vibrare troppo.

Voto

6+