PGA Tour 2K21, la nostra recensione

L’evoluzione del golf secondo HB Studios e 2K

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Il rapporto tra videogiochi e golf è sempre stato speciale. Vuoi perché nei Paesi anglofoni questo sport è molto popolare, vuoi perché per la sua peculiarità, tutto sommato, realizzare un titolo sul golf non era impossibile. Andiamo al sodo immediatamente per dirvi che parleremo di PGA Tour 2K21 ma prima vogliamo sintetizzare un attimino il cammino che ha portato sui nostri schermi e televisori questo titolo.

Tra i primi titoli da menzionare ci sono quelli della serie Leaderboard di Access Software che nel 1986 debuttò su home computer, ma è nei primi anni ’90 che ci fu una spinta un po’ più decisa. La serie Links, chiusa nel 2003 con Links 2004, ha un bel posto d’onore ma il 2020 è l’anno del 30° anniversario della serie PGA.

Era il 1990, infatti, quando EA pubblicò PGA Tour Golf su Amiga e Pc. Ci fu qualche sequel, poi sempre Electronic Arts spinse forte e cominciò un periodo dedicato a Tiger Woods, stella indiscussa di questa disciplina che, ricordiamo, è tornata ad essere olimpica dalla scorsa edizione a Rio De Janeiro nel 2016.

Tiger Woods PGA Tour Golf 99 fu il primo. Poi, in concomitanza con i problemi e gli scandali che travolsero l’atleta statunitense, lo stop. Il nuovo testimonial nel 2015 è stato Rory Mcllroy con l’edizione dedicata presentata nel marzo di quell’anno. Uscì a luglio.

La serie, però, non riusciva a decollare. Nel frattempo, il team canadese HB Studios – che aveva maturato alcune esperienze proprio grazie allo sviluppo di Tiger Woods PGA Tour 10 per PS2 e PSP – diede alla luce The Golf Club nel 2014. Tenete a mente questa data e questo team. Nel 2017 ci fu il sequel, caratterizzato sempre da una buona qualità di gameplay e tecnica nonché da un editor molto potente che permetteva di realizzare percorsi e condividerli online.

Nel 2018 la svolta: The Golf Club featuring PGA Tour 2019 ha segnato, sostanzialmente, il passaggio di testimone. Con i “pesanti” diritti non più nelle mani di EA Sports.

Arriviamo ai giorni nostri: il 21 agosto scorso ha fatto il suo debutto PGA Tour 2K21 a firma 2K e HB Studios. Siamo pronti a parlare di questo nuovo capitolo della serie che è disponibile su Pc, PS4, Xbox One, Switch e Stadia e che è pronto a lanciare la sfida a tutti gli appassionati di questo sport che in Italia abbiamo imparato a conoscere anche grazie al cartone animato di metà anni ‘80 “Tutti in campo con Lotti” (impossibile non menzionare la sua parola “Spa-ghet-ti” per coordinare lo swing ed il colpo) ma anche per alcune imprese di Costantino Rocca prima, e di Edoardo e Francesco Molinari in tempi più recenti. Per quest’ultimo rimane memorabile il pareggio con Tiger Woods nella Ryder Cup del 2012 che permise all’Europa di vincere la popolare sfida a squadre con gli Usa.

Dopo questo preambolo doveroso vi lasciamo alla nostra recensione di PGA Tour 2K21 per Steam. Buona lettura.

TANTI CONTENUTI

Come ogni gioco moderno che si rispetti, PGA Tour 2K21 offre una mole di contenuti davvero importante. Quindici percorsi da 18 buche l’uno (270 buche diverse) e 12 golfisti su licenza, oltre all’immancabile modalità carriera, all’editor del proprio avatar golfistico e dei tracciati.

Ecco i percorsi

I giocatori

  1. Patrick Cantlay
  2. Cameron Champ
  3. Bryson DeChambeau
  4. Tony Finau
  5. Jim Furyk
  6. Sergio Garcia
  7. Billy Horschel
  8. Matt Kuchar
  9. Kevin Kisner
  10. Ian Poulter
  11. Justin Thomas
  12. Gary Woodland

Brand equipaggiamento ed abbigliamento

LA CARRIERA: LA REGINA DELLE MODALITÀ

Indubbiamente, il focus del gameplay in singolo è senza dubbio la modalità Carriera. Il vero e proprio fiore all’occhiello che permette di creare il proprio atleta e di farlo diventare da perfetto sconosciuto ad astro di questa disciplina. Come da tradizione 2K e di molti altri sviluppatori nei titoli sportivi.

Dopo aver realizzato il nostro giocatore con un editor dedicato che però ci è parso piuttosto limitato (bene dirlo, è una delle pochissime note dolenti del gioco, ndr) in quanto essere scarno di modelli da poter sfruttare e comunque non troppo dissimile da editor di passate produzioni, ci proietteremo nella carriera che inizierà con la partecipazione ai tornei organizzati dalle scuole di golf.

I migliori poi verranno selezionati per tornei sempre più rilevanti del Korn Ferry Tour e poi per entrare nel prestigioso PGA Tour con competizioni ed avversari sempre più importanti e performanti.

Entrando nel tour principale si sbloccheranno anche le rivalità e la possibilità di ottenere sponsorizzazioni con uno dei brand presenti che abbiamo appena elencato. Sia la rivalità che le sponsorship si concretizzano con l’aggiunta di determinati obiettivi. Nel primo caso si dovrà avere la meglio in un duello a distanza su avversari man mano sempre più forti. Nel secondo si potrà scegliere tra tre tipologie di obiettivi in base alla difficoltà (facile, medio, difficile) che se raggiunti daranno premi in denaro e sbloccheranno abbigliamento e mazze sempre più ricercate.

Migliori saranno i risultati, più punti esperienza si acquisiranno, maggiore sarà la velocità con la quale crescerà il nostro golfista. Ad ogni livello, infatti, si bloccherà la possibilità di acquisire attrezzatura oltre all’acquisizione di valuta di gioco che serve a comprarla. Magliette, visiere, cappelli di ogni genere, pantaloni, guanti, occhiali e quant’altro.

Per le mazze, invece, oltre al fatto estetico, c’è una componente concreta: ogni brand ha la sua tipologia di legni, ferri, putter ed altri bastoni speciali. Cambia dunque a livello prestazionale ma starà a noi scegliere cosa fa al caso nostro. Un driver più potente ma meno preciso, un ferro più lungo che possa aiutarci controvento e così via. Sarà una scelta costante nel tentativo di migliorare e migliorarsi sempre. Ogni mazza ha, dunque, caratteristiche uniche che lo rendono utile in determinate occasioni, piuttosto che in altre. Bisognerà sempre scegliere con accuratezza cosa mettere nella propria sacca prima di iniziare una competizione.

Non mancano, ovviamente, i tornei da svolgere e, grazie anche alle diverse opzioni, è possibile scegliere anche la durata delle competizioni: da un singolo giro (18 buche) fino a quattro (72) che solitamente i tornei professionistici hanno. In caso di più giri si attiveranno i tagli, ossia l’eventualità di essere eliminati se supera un determinato punteggio.

Le stagioni si susseguono tra tornei, sfide, sponsorizzazioni ed un magnifico tour attraverso i quindici percorsi che abbiamo elencato a caccia di vittorie, trofei e premi in denaro. Nonché alla scalata delle classifiche.

Sicuramente un quid non indifferente per gli amanti del golf che troveranno questa modalità sostanziosa e gustosa da giocare.

PRATICA ED ALTRO

Sarà possibile far pratica e seguire i tutorial che HB Studios ha inserito per permetterci di capire al meglio i colpi, come eseguirli e quando servono.

Sarà ovviamente possibile giocare con gli amici ed online. Ovviamente non può mancare Stroke, ovvero la classica partita fino a quattro giocatori o in singolo per battere il proprio record personale. Chiaramente, vince chi impiega meno colpi per chiudere il percorso.

Stableford è la sfida a punti. In questo tipo di partite, i doppi bogey valgono 0 punti, un bogey 1, par 2 e così via. Chi ha più punti, vince.

Matchplay è la sfida 1 contro 1. Si aggiudicano punti chi chiude le buche col minor numero di colpi. A parità di punteggio lo è scarto decisivo.

Skin è resa famosa dai duelli dei grandi del golf dove i montepremi per buca erano esosi. Vince la sfida chi chiude la buca con meno colpi. In caso di parità,  i premi in denaro si sommano a quelli della buca successiva. Il vincitore si porta a casa l’accumulo di premi.

Troviamo anche Quattro Palle, Colpo Alternativo e Scramble. Nella prima si gioca in 4 ed ognuno porta punti alla propria squadra.

Nella seconda si gioca due contro due e ci si alterna a colpire la palla. In sostanza un giocatore parte col drive, il compagno di squadra eseguirà il secondo colpo dal fairway (o da altre posizioni), l’altro chiuderà con put. E così via. Ovviamente, il miglior punteggio si aggiudica la partita. Scramble, infine, permette sempre sfide 2 contro 2.

UN GAMEPLAY DETTAGLIATO MA SCALABILE

PGA Tour 2K21 offre un gameplay assolutamente ricco e profondo adatto sia ai più smaliziati che ai neofiti. Quest’ultimi saranno, infatti, invogliati a giocare grazie ad una serie di aiuti o facilitazioni che rendono l’azione molto più snella e sicuramente meno frustrante.

Che siamo bravi, esperti e talentuosi o alle prime armi, dovremo sempre tenere d’occhio le condizioni del vento, la direzione, conoscere il terreno, la sua conformazione, la posizione degli ostacoli (laghetti o bunker di sabbia ad esempio) ed il green.

A difficoltà facile (ma sarà possibile personalizzare diversi aspetti come l’attivazione di aiuti in diverse fasi del gioco) il gameplay appare piuttosto arcade: raramente anche se si dovesse sbagliare il tempo dello swing, si avranno effetti realmente nefasti con una pallina che tenderà ad avere traiettorie morbide e ben controllate.

Eliminando, però, diversi aiuti, come quello della tempistica sullo swing ad esempio, le cose si fanno un po’ più complicate. E tenere d’occhio la direzione e l’intensità delle folate di vento o la pendenza del green e, ancora, la profondità del bunker di sabbia dove potremmo intrappolarci, sarà ancora più decisivo.

La vera sfida, è ovviamente, disputare partite a livello di difficoltà più ampio dove l’aspetto simulativo prende il sopravvento in modo decisivo.

Avendo, però, un gameplay estremamente personalizzabile e scalabile, sarà possibile trovare man mano il compromesso che più aggrada evitando frustrazioni inutili e permettendo a tutti di giocare come si preferisce.

Ogni partita sarà diversa ed anche i giri nei tornei avranno dinamiche diverse. La ricerca del fairway sarà spasmodica perché sbagliare ed andare nell’erba alta o in zone “selvatiche” può risultare davvero sconveniente e far perdere colpi importanti.

Per giocare al meglio, però, sarà sempre fondamentale la conoscenza dei bastoni. Il driver è quello che serve per iniziare il proprio percorso nelle buche PAR 4 e PAR 5, ossia quelle da chiudere in 4 o 5 colpi. I legni saranno sempre utili per coprire le grandi distanze. I ferri (che vanno dall’1 al 9 dove 1 è più potente e 9 serve per gli approcci al green più brevi), saranno più precisi ma ci sono bastoni speciali e colpi speciali che servono per “recuperare” la posizione.

Il chip, ad esempio, è una sorta di pallonetto che si effettua dai bunker o dai bordo green. Se si diventa bravi in questa tipologia di colpi si possono evitare al massimo i put, ovvero i colpi finali che si effettuano dal green. Proprio la lettura di questi è una scienza: pendenze a quant’altro possono trasformare anche un colpo dalla brevissima distanza in un incubo. Per fortuna esistono anche aiuti con un calcolatore di traiettoria.

Ci sono anche i tiri ad effetto che servono per compensare le folate di vento o, ad esempio, superare determinati ostacoli (alberi o rocce). I neofiti impareranno la terminologia adatta ed anche le regole di questo sport che ha un unico obiettivo: chiudere le buche nel minor numero di colpi possibili.

Il tutto, ricordiamo, varierà anche a seconda delle condizioni meteo che possono variare. Così come le condizioni del terreno con superfici più o meno morbide o dure dove i rimbalzi della pallina cambiano.

Ma termini come Tee, Fairway, Bunker, Eagle, Birdie, Par, Even, Put e così via saranno più familiari giocando a PGA Tour 2K21.

Ah, ultima nota: il golf è uno sport che esige i suoi tempi ma per chi volesse correre, dopo aver effettuato il proprio colpo, si può premere Y per far si che l’azione, una volta effettuato il tiro, si velocizzi. Una tecnologia già vista in passato anche in Links 2004.

È inoltre possibile visualizzare la mappa della buca, fare una panoramica della buca in modo istantaneo e visualizzare la griglia delle pendenze dei green. O disattivarla.

L’azione comunque è molto snella e prevede anche, durante i tornei, la visualizzazione di momenti salienti con una regia televisiva che ci propone colpi spettacolari degli avversari.

MODALITÀ COURSE DESIGN

Altro aspetto forte del gioco è l’editor dei campi da golf grazie alla modalità Course Design ereditata dai The Golf Club.

Sarà possibile scegliere in massima libertà la grandezza del percorso in generale, l’ambientazione ed altre condizioni. Per poi sbizzarrirsi nelle buche cambiandone altitudine, tipologia di terreno, la densità di vegetazione, la presenza di pubblico, la grandezza dei bunker, dei laghi, dei corsi d’acqua, il terreno sabbioso o roccioso e tanti altri elementi di contorno.

Come in The Golf Club sarà possibile condividere le proprie creazioni con la community del gioco e cimentarsi in tornei e partite online. L’editor ricorda tanto anche quello presente in Jack Nicklaus Unlimited Golf and Course design del lontano 1990.

UN ASPETTO (NEL COMPLESSO) INCANTEVOLE

Dal punto di vista grafico, PGA Tour 2K21 è complessivamente un bel vedere. Sia nei menu e nell’hub, con un’interfaccia in grado di far visualizzare tutte le informazioni che servono.

Altrettanto quando si scende “in campo”. Nel complesso, l’aspetto è incantevole ed imponente. Ci sono tantissime buche dei 15 campi presenti davvero molto belle con paesaggi naturalistici e non di grande pregio.

Immergersi nel verde o giocare sotto un faro a ridosso il mare, o al tramonto o sotto la pioggia diventa a tratti rilassante. Il golf è anche questo: immergersi nella natura ammirandone i paesaggi, o la bellezza delle strutture di contorno dei vari club.

La dovizia di particolari si spreca come ad esempio le zolle che volano quando impattiamo la pallina, o la polvere che si leva dai bunker, o ancora il segnale della pallina quando atterra sul green.

Stesso dicasi per gli effetti particellari e meteo. Ripetiamo: incantevole nel complesso. Si perde un po’ nei dettagli. Sia per i giocatori sia per qualche lieve mancanza a livello di texture o di animazioni. Alcune sono belle, altre un po’ legnose. Sulla fisica nulla da ridire.

COMMENTO FINALE

PGA Tour 2K21 è un bel gioco di golf. Completo, tosto ma al tempo stesso in grado di farsi giocare dai neofiti grazie ai vari livelli di difficoltà ed ai tanti aiuti attivabili.

La modalità Carriera è stimolante ed è ricchissima così come la possibilità di realizzare i propri campi da golf dei sogni grazie ad un editor interessante e flessibile, oltre che molto potente.

I contenuti non mancano e si possono giocare delle varianti sia da soli che con amici in locale ed online.

Dal punto di vista tecnico, generalmente, il titolo è molto buono ma non è esente da difetti. Piccoli, si intende, che però impediscono alla produzione di ambire all’eccellenza assoluta.

Si tratta, però, di un gran gioco che consigliamo agli amanti di questo sport e non solo. Ha tutte le carte in regola per farsi amare e divertire grazie ad una realizzazione di livello.

Pregi

Tanti contenuti. Modalità Carriera soddisfacente. Modalità alternative ed online. Gameplay ricco e scalabile adatto a tutti, sia ai neofiti che ai più smaliziati. L’editor dei percorsi è poterli condividere e giocarci è sempre cosa gradita. Tecnicamente buono...

Difetti

... Ma ci sono alti e bassi. L’editor del nostro avatar poteva essere più profondo.

Voto

9-