TrackMania, Recensione

Nadeo riparte dalle origini: bolidi, adrenalina, editor di piste

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TrackMania è l’ultima fatica di Nadeo, studio transalpino di stanza a Parigi che lavora sotto bandiera Ubisoft. E’ omonimo di quel TrackMania di diciassette anni fa, che ha fatto conoscere questi talentuosi sviluppatori nel mondo dei videogiochi.

Nadeo, nel 2006, ha la brillante idea di divulgare il proprio sforzo creativo con un gioco apparentemente più limitato ma totalmente gratuito da giocare: TrackMania Nations. E’ la mossa giusta che avrebbe portato TrackMania sulla bocca di tutti gli appassionati di giochi di corse arcade su Pc. L’erede di quel TrackMania Nations è l’oggetto di questa recensione, che dal titolo sembra voler rilanciare il brand nominandolo come se si trattasse di un reboot: TrackMania, come già detto. E’ disponibile esclusivamente su Pc, via Uplay oppure Epic Games Store dallo scorso 1 luglio.

UN’ALTRA E POI SMETTO

Cosa rende, TrackMania, così chiacchierato, giocato e seguito dalla grande community che si è radunata intorno al giorno negli ultimi diciassette anni? E’ presto spiegato: si tratta di un videogioco di corse arcade, in prima o in terza persona a discrezione di chi gioca.

E’ basato, sostanzialmente, sulla competizione intorno al giro più veloce effettuabile in pista con tanto di record personali, locali e mondiali. Un po’ come avviene in atletica leggera. Il giro di pista dipende dalla lunghezza di questa: può durare una manciata di secondi o un paio di minuti. In caso di errore la pressione di un tasto ci riporta ai nastri di partenza per riprovare, oppure all’ultimo checkpoint, per non dover ripetere tutto il giro se troppo lungo.

Si fonda su una presentazione grafica di tutto rispetto ed un accompagnamento sonoro che unisce effetti sonori gradevoli e musica elettronica che fa da giusto sottofondo agli adrenalinici giri di pista.

Insomma, prendete le velocità folli di Wipeout, la sostanza dei record su giro e una grafica che non sfigura di fronte ad un Forza Horizon o un Need for Speed e avrete, a larghissime spanne, TrackMania.

Ma non è finita qui. Immaginate il tutto condito da un editor integrato, che permette di giocare ad un numero potenzialmente infinito di circuiti inventati da altri utenti.

La somma di queste ed altre piccole parti porta ad un unico risultato: un videogioco di corse arcade che – se acchiappasse totalmente – garantirebbe anni ed anni di gioco instancabile e sempre rinnovato da nuovi contenuti. Prova ne è l’impressionante arco vitale dimostrato da TrackMania 2 e TrackMania Nations di cui quest’ultimo TrackMania vuole raccogliere l’eredità.

LO COMPRO MA NON E’ MIO

Chi vi scrive non ha memoria di un precedente simile, ma il fatto è che TrackMania, di base è un videogioco totalmente gratuito. Acquistando a titolo gratuito la licenza, l’utente ha il diritto di giocare ai tracciati ufficiali creati dagli sviluppatori, a salvare i propri record nelle classifiche online e scoprire (ma non usare) l’editor dei tracciati.

C’è anche la possibilità di pagare per ottenere una licenza di livello superiore al precedente, che si definisce Standard. Questa licenza, in aggiunga a quanto in precedenza descritto, garantisce l’accesso a più circuiti, la possibilità di partecipare ad eventi in diretta e privati, la possibilità di creare i tracciati tramite l’editor che si sblocca per l’uso.

Ma non è finita qui: al di sopra della licenza Standard si trova la licenza Club. Questa, che costa di più, in aggiunta a quanto scritto e previsto dalle offerte precedenti aggiunge: la possibilità di partecipare a (e creare) sessioni di gioco sia pubbliche che private, nonché personalizzare la livrea della propria auto con un altro editor, questa volta dedicato al nostro bolide.

Sia la licenza Standard che quella Club hanno durata 12 mesi dal momento dell’acquisto. Di fatto, un vero e proprio abbonamento annuale che nel caso della licenza Club può essere anche triennale.

Fino ad oggi ci siamo sempre imbattuti in videogiochi free-to-play che contemplassero l’acquisto una tantum del pacchetto completo eventuale, ma mai abbiamo visto forme di abbonamento di tal fatta. La licenza Club, poi, costa quanto l’acquisto di un videogioco nella sua versione budget ma quel che lascia perplessi è il periodo limitato.

TRACKMANIA E’ MORTO, LUNGA VITA A TRACKMANIA

Non vogliatecene per il titolo di questo paragrafo, ma la domanda sorge spontanea: che fine farà quel TrackMania, che tanti anni ha accompagnato giorni e notti di centinaia di migliaia di appassionati, grazie ad un potente editor e una modalità di vendita più classica? Non è questa la sede e non sarà certo chi vi scrive a fornire una risposta adeguata, tuttavia la domanda sorge spontanea ugualmente.

Da un lato si presta il fianco a tutto l’universo videoludico grazie alla possibilità di giocare gratuitamente. Questa possibilità assume più l’aspetto di una demo camuffata da “gioco completo gratuito” che altro e soprattutto preclude l’accesso al (forse) unico pregio dell’immortalità di TrackMania: l’editor semplice e potente e la possibilità di giocare centinaia di migliaia di circuiti originali, creati dalla community che foraggia per lunghi lustri lo stesso gioco, instancabilmente.

 

Instancabilmente è anche il giocare su TrackMania, che si fa tranquillamente sia con la tastiera che con il joypad, qualcuno potrebbe pure azzardare l’utilizzo di un volante e non se ne lamenterebbe: il sistema di guida di TrackMania è arcade ma ancorato ad una fisica, tutto sommato, convincente (ricorda quella di Rocket League).

La ricerca del giro più veloce, poi, di volta in volta, permette al giocatore di tirare meno il freno, premere di più l’acceleratore, arrivando a cesellare traiettorie prima impensabili e rendendo, ogni giro di pista, un’esplosione di adrenalina perché basta un errore millimetrico per mandare in fumo il “giro perfetto”.

Questa pressione, questa adrenalina, questo avere la sensazione di controllare un bolide che si tramuta in un’incertezza totale fino al superamento del traguardo è la vera essenza di TrackMania e questa resta invariata. Una sorta di costante giro sulle montagne russe che non stanca mai e concede sempre tante emozioni. Questo è la delizia del gioiellino griffato Nadeo, sarebbe un vero peccato se le masse, sconfortate dal “muro del pagamento a periodo limitato”, lo tenessero ingiustamente a distanza o non lo supportassero adeguatamente.

COMMENTO FINALE

TrackMania arriva in punta di piedi nel panorama del gaming su computer e lo fa gratuitamente. Un valore assoluto pregio, dal momento che il monte di ore di gioco garantito è fuori da ogni scala. Ogni tre mesi gli sviluppatori rilasciano nuovi contenuti stagionali e foraggiano, senza incassare un centesimo, una community di videogiocatori mai sazia e sempre esigente.

Il vero TrackMania, tuttavia, lo si raggiunge solo dopo aver pagato per la licenza Standard. O meglio, quella Club che sblocca veramente ogni contenuto di gioco. In questo caso, l’ultima fatica di Nadeo diventa il più fulgido esponente della famiglia TrackMania, quello più bello graficamente, quello più completo sul fronte dell’editor delle piste, dei contenuti e della personalizzazione della livrea.

L’unico, grandissimo, peccato è scontrarsi con la realtà della licenza a periodo limitato. Atto dovuto, sicuramente necessario a garantire i costi di sviluppo e ancor più di supporto, ad un titolo che promette di accompagnare noi giocatori per – minimo – cinque anni. Conoscendo il valore di TrackMania e guardando alla storia, questo ultimo nato potrebbe accompagnarci fino al 2037 e non lo scriviamo a caso.

TrackMania è una gioia per gli occhi, si gioca che è un autentico piacere, non stanca mai e promette infinite ore di divertimento.

Pregi

L’offerta di base è totalmente gratuita e offre un monte di ore di gioco infinito. Tecnicamente solido, una gioia per gli occhi e solita fisica verisimile senza eccesso di zelo. “Un’altra e poi smetto” e scorrono le ore senza che ce ne accorgiamo. Editor potente e completo (ma a pagamento), anche facile da usare una volta compreso il da farsi. Non è il solito gioco di corse arcade...

Difetti

...e la cosa non acchiappa quelli che adorano qualcosa di più classico come Neef for Speed, The Crew o Forza Horizon. La forma di abbonamento non convince pienamente.

Voto

8,5