Occultus – Cabala Mediterranea, Recensione Pc

-

Palermo è una città decisamente affascinante. Così come il periodo in cui Sylphe labs ci porta grazie ad Occultus – Cabala Mediterranea. Grazie a questa avventura grafica punta e clicca – un genere sempreverde – infatti, veniamo trasportati agli inizi del secolo scorso, un periodo d’oro per il capoluogo siciliano e per l’Isola in generale capace di attirare i grandi esponenti della cultura europea nonché alcune delle più ricche ed influenti famiglie straniere.

Una Palermo fantasiosa avvolta nel mistero, nell’esoterismo e, appunto, nell’occultismo, dove molte cose sono diverse da come appiano in un primo momento.

Il piccolo team siciliano, composto da quattro persone, ha ricostruito e “mescolato” alcuni luoghi del centro storico palermitano per dare un’ambientazione verosimile che fa da set alla avventura ed all’esperienza videoludica.

Vale la pena ricordare che il gioco è uscito pochi giorni fa su Pc Windows e Mac e che il produttore è Ivan Venturi, veterano dell’industria del settore. Il titolo è disponibile al prezzo di 9,99 euro su Adventure Planet (che è publisher del gioco) e (in formato fisico su Gamestop) ma gli sviluppatori stanno realizzando anche una versione mobile per iOS ed Android sotto l’etichetta Microids.

Sylphe labs (composta da Luca Alba, Giuseppe Di Girolamo, Paolo Gallo e Filippo M. Vela) è riuscita a colpire nel segno? Ve lo raccontiamo nel corso di questa nostra recensione del gioco.

IL NONNO CI INVITA A PALERMO ED INIZIA L’AVVENTURA

Il protagonista di Occultus – Cabala Mediterranea è un giovane uomo che riceve una lettera dal nonno, un anziano antiquario che vive a Palermo. La missiva è un invito nella calorosa città per venire a trovare il parente che deve parlare con lui di una questione urgente.

Giunti in città, però, succede qualche cosa di strano: una strana forza oscura (con tanto di tentacoli) irrompe nella casa del nonno e subito dopo non c’è più traccia dell’uomo con l’abitazione messa letteralmente a soqquadro. Un rapimento in piena regola. Ma perché? Cosa vogliono dal nonno? E lui, cosa voleva da noi?

Scattano così le nostre indagini per far luce su questo mistero. Andando avanti con la storia ci accorgeremo che il rapimento è soltanto il primo dei tanti interrogativi che ci porteranno ad esplorare numerose ambientazioni del centro storico di Palermo. Un cunicolo di vie, viuzze, vicoli, vanedde (stradine), che sono collegate tra loro anche attraverso dei tunnel sotterranei. Non vi sveliamo oltre perché vogliamo lasciarvi il piacere di scoprire la trama (dai toni Giallo visto che indagheremo su tragici episodi accaduti a diversi componenti della fittizia nobiltà palermitana) ed il resto giocando benché possiamo dire che ci sono tantissimi riferimenti all’esoterismo, alla cabala, allo zodiaco e ad altro.

GAMEPLAY INTUITIVO, PUZZLE VARI ED EQUILIBRATI

Il gameplay è uno dei punti forti del gioco. Viviamo l’avventura in prima persona, quindi non vedremo mai il nostro personaggio (come ad esempio in Monkey Island, tanto per citare un punta e clicca a caso, o come in Shardlight, recente titolo di Wadjet Eye o Gemini Rue e così via), ma saremo concentrati direttamente sull’ambientazione che ci circonda.

Al passaggio del mouse il cursore cambia forma suggerendoci le azioni da fare (raccogliere o usare).

L’interfaccia, benché ricca di ghirigori (che a noi piacciono) è molto intuitiva e funziona bene con l’inventario piuttosto tradizionale dal quale possiamo combinare gli oggetti tra loro o prenderne uno e farlo interagire con l’ambiente o ancora combinarne due o più per aggiustarli o ricavarne di nuovi.

I puzzle sono tantissimi e sono il vero nodo focale del gameplay. Sono strettamente legati alla trama e sono per lo più logici ed ambientali. La loro difficoltà è ben settata: ci sono alcuni enigmi quasi elementari, altri che sono veri e propri mini-giochi dove logica e colpo d’occhio camminano a braccetto assieme alla lettura dei vari indizi che verranno raccolti e segnati in modo permanente nel nostro taccuino.

C’è da dire che gli sviluppatori hanno inserito anche un efficace sistema di aiuti che si attiva a seconda del grado di difficoltà scelto. Questo rende anche possibile saltare in toto (ma ci si perde molto divertimento e soddisfazione) la risoluzione manuale del puzzle in questione.

La difficoltà media, ripetiamo, degli enigmi oscilla con alcuni puzzle davvero ingegnosi, altri un po’ più semplici, altri, invece, non impossibili ma molto articolati. Questo rende frizzante il gameplay che offre una buona longevità. Non parliamo di 20 ore, ci mancherebbe ma a livello difficile e senza aiuti si possono perdere tranquillamente 10-12 ore con un unico finale.

GIORNO E NOTTE HANNO LA LORO IMPORTANZA: AL BUIO SI VEDONO COSE…

Un’altra chicca di Occultus – Cabala Mediterranea è data dalla possibilità di esplorare alcune ambientazioni di giorno e di notte. Non tutte le oltre sessanta ambientazioni (davvero tante), lo sono, ma alcune caratteristiche sono visitabili sia alla luce del sole che al chiaro di luna o col cielo ammantato di stelle.

Una caratteristica simile l’abbiamo vista in Everlight, altra avventura grafica Fantasy sviluppata da Sylver Style nel 2010.

In questo caso, il cambio tra giorno e notte si ottiene, e scusateci la piccola anticipazione, riparando l’orologio del nonno. In determinati ambienti, sarà possibile trovare spunti investigativi ed oggetti solo di notte e viceversa o si potrà continuare una missione solo a determinate ore del giorno.

La stessa ambientazione avrà punti di vista diversi. Inutile dire che di notte ci saranno alcune sorprese. La trama (già robusta) ne giova e si va avanti in diversi punti della città (tra taverne, cimiteri, passaggi segreti ed altro) sempre più in modo avido verso la fine.

Non ci sono moltissimi dialoghi. E quei pochi che ci sono non hanno risposte multiple o linee di dialogo. Si parla direttamente di quel che serve.

UNA SONTUOSA VESTE GRAFICA ED UN SONORO DI IMPATTO

Un altro punto cardine del lavoro firmato da Sylphe labs è il lato tecnico del gioco. Occultus – Cabala Mediterranea offre un comparto visivo quasi barocco. Tantissimi i dettagli (quasi maniacali) in tutto il gioco con ambientazioni varie e sapientemente disegnate.

Artisticamente parlando, possiamo affermare di trovarci di fronte ad un signor lavoro che non ha nulla da invidiare a produzioni con ben altro budget. La grafica dipinge una Palermo verosimile con tanta varietà di ambienti e situazioni: dai tratti mediterranei a quelli più solenni della Chiesa di San Giorgio a quelli familiari del mercato che ricorda molto la Vucciria piuttosto che Ballarò (che per la cronaca sono due dei mercati storici della Palermo reale, ndr) all’opulenza esoterica della Villa sede del Circolo dei Nobili. Luci, ombre, riflessi, e piccole animazioni fanno il resto accompagnati dallo zoom che serve per cogliere con maggior precisione questo o quel punto della location che a grandezza naturale non si potrebbe notare con facilità. Lo zoom si attiva girando la rotellina del mouse da non confondere con alcuni mini-giochi o enigmi che attivano la zoomata in automatico. Ci piace sottolineare che non sono solo i dettagli ad essere davvero interessanti ma è anche la loro varietà ed il loro numero a sorprenderci piacevolmente.

Occultus ha una particolare cura anche nei personaggi. Ce ne sono pochi ma sono ben caratterizzati anche da espressioni facciali davvero ben fatte. Si notano anche le animazioni delle labbra per rendere il labiale più realistico sincronizzandolo col doppiaggio. A proposito di quest’ultima caratteristica, possiamo affermare che si tratti del punto meno forte della produzione seppur fatto in modo caratteristico e con un buon uso del siciliano.

Un gradino e mezzo più su troviamo le musiche che per tutto l’arco delle nostre indagini ci danno ulteriore atmosfera e sono capaci di tenere alta la tensione anche con alcuni stacchetti ad hoc che ci hanno fatto sobbalzare in alcuni punti.

Tra le pochissime note fuori posto troviamo alcuni bug (nulla di sconvolgente) ai quali gli sviluppatori hanno già rimediato con una prima patch. Potenza di internet.

COMMENTO FINALE

Occultus – Cabala Mediterranea è un’avventura grafica punta e clicca davvero ben fatta. Un piccolo grande gioiello. Sontuosa a livello grafico grazie ad uno stile artistico molto ricco (al limite del Barocco, ndr), estremamente equilibrata sulla trama e con una difficoltà dei puzzle bilanciata.

Il lavoro di Sylphe labs, che ricordiamo è un piccolo team formato da appena quattro persone, è mirabile sotto tutti i punti di vista, grafico, artistico, sulla trama ed anche sulla musica capace sempre di tenere in tensione in una visione fantasiosa (ed alternativa) di quella Palermo di inizio ‘900 che ispirò e movimentò la cultura europea di quel periodo.

Forse il punto meno forte della produzione è il doppiaggio che però diventa caratteristico grazie al buon uso del dialetto palermitano. In vero, i dialoghi sono molto limitati essendo un’avventura basata per lo più sulla risoluzione di puzzle ed enigmi.

Giocare ad Occultus è come immergersi in un racconto intricato che prende fin dalle prime pagine e ti fa quasi male concluderlo.

Una grande sorpresa, un fiore che va colto e che omaggia la bella Palermo con una visione fantasiosa e ben riuscita. Un sogno che, per chi è palermitano come chi vi scrive, si realizza.

 

Pregi

Graficamente sontuoso con una Palermo fantasiosa ma verosimile. Molte ambientazioni ricche di particolari. Giorno e notte interessante anche per il gameplay vivace e mai noioso. Puzzle di varia natura. Grado di sfida sopra la media. Sonoro di impatto...

Difetti

… Con doppiaggio sufficiente di stima perché ben caratterizzato. Qualche bug qua e la (molti già risolti).

Voto

8,5