Slime 3K: Rise Against Despot, anteprima di un gelatinoso massacro

E se a un gameplay alla Vampire Survivors aggiungessimo una componente da deck builder?

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Vampire Survivors è un titolo che non ha certo bisogno di presentazioni. E anche oggi, a distanza di un anno dalla release della versione completa, continuano a essere sviluppati e lanciati sul mercato altri titoli basati sulla medesima formula. Di questi però ve ne sono alcuni che quantomeno provano a metterci del loro, introducendo qualche cambiamento più o meno significativo. E’ il caso di Slime 3K: Rise Against Despot, un nuovo action roguelite auto battler che proverà quindi a ritagliarsi uno spazio in mezzo alle ormai numerose produzioni che propongono personaggi impegnati a vagare in arene stracolme di nemici.

Dove al giocatore viene chiesto solamente di muovere il personaggio e di comporre una build a suon di potenziamenti. Konfa Games tuttavia ha provato a rendere le cose un po’ più interessanti, aggiungendo una vena strategica data da una meccanica di costruzione del mazzo. Come funziona? Scopriamolo in questa anteprima di Slime 3K: Rise Against Despot. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da TinyBuild, è attualmente disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.

UNA MORBIDA MACCHINA DA GUERRA

Alla pari dei “colleghi”, anche Slime 3K: Rise Against Despot è un titolo “concreto”, intenzionato ad andare dritto al punto e dunque sprovvisto di qualsivoglia componente narrativa. Tuttavia è interessante notare che l’ambientazione sia la stessa delle due precedenti opere di Konfa Games, ovvero Despotism 3k (2018) e Despot’s Game: Dystopian Battle Simulator (2022).

Due produzioni molto diverse ludicamente parlando, ma che comunque hanno luogo in futuro distopico dove una perfida IA ha reso schiavi gli esseri umani arrivando a dominare il mondo. Umani che ovviamente si sono ribellati più e più volte: senonchè l’IA era arrivata persino a poterne plasmare artificialmente. Questo finchè la materia informe che eseguiva questo compito si è ribellata al suo creatore, assumendo la forma di uno slime gigante.

Non c’è niente di meglio che godere della vista dei pochi nemici rimasti dopo averne fatto piazza pulita

Ed è proprio quest’ultimo che controlleremo, al fine di combattere orde di umani e altre mostruosità più e meno antropomorfe rigorosamente sotto il controllo della sopracitata e malvagia IA, nostra ex padrona. La modalità principale prevede una progressione attraverso dei livelli in cui la difficoltà cresce man mano. Il boss finale di un livello infatti finiremo tranquillamente col trovarcelo come nemico “elite” in compagnia di altri suoi simili successivamente.

Prima di avviare il livello però dovremo scegliere il nostro alter ego tra un modesto roster di slime, diversi per statistiche base (salute, difesa e velocità di movimento) e soprattutto per arma iniziale. Inizialmente potremo contare su un solo slime con statistiche equilibrate, ma proseguendo riusciremo a sbloccare gli altri. L’altro step imprescindibile riguarda la composizione del “mazzo”, ma ne parleremo nel prossimo paragrafo.

LE CARTE DELLA DISTRUZIONE

Superando i livelli e accumulando esperienza sbloccheremo man mano tutte le carte attualmente disponibili in-game

Ciò che a detta dello stesso team di sviluppo vuole distinguere Slime 3K: Rise Against Despot dai numerosi colleghi che ne condividono il core gameplay è la meccanica da deck builder con cui avremo a che fare. I potenziamenti fra cui potremo scegliere salendo temporaneamente (cioè solo nella partita in corso) di livello non saranno casuali. O almeno non del tutto, visto che verranno comunque selezionati dal mazzo che avremo composto prima di avviare la partita.

Allo stato attuale il gioco conta 61 carte-potenziamento, divise in cinque categorie di rarità. Armi da fuoco, attacchi ad area, esplosioni, boost per lo slime di turno in salute e difesa, ecc. Avremo una discreta scelta di aiuti da inserire nel mazzo, che dovrà essere rigorosamente composto da un minimo di 40 carte, di cui almeno tre per ciascuna categoria di rarità.

In certi punti di una partita capiterà inevitabilmente di stare un po’ stretti…

Ovviamente potremo comporre un mazzo più grande (anche di 50 carte, volendo), ma è scontato far presente che più vasto sarà il nostro potenziale arsenale, maggiormente difficile risulterà l’atto di “pescare” ciò che potrebbe farci più comodo. Magari allo scopo di dar vita a potenti sinergie, visto che tra le carte ve ne sono alcune che conferiscono bonus passivi legati a una tipologia specifica di carte-arma. Questa attenzione nella composizione del mazzo sarà decisiva dato il singolare meccanismo di aumento del livello della carte-potenziamento nel corso della partita.

Per far aumentare di un livello (e quindi la sua efficacia, fino al lv.3) una carta potenziamento, dovremo pescarne tre uguali. Nei limitati slot a nostra disposizione povremo quindi avere, per esempio, due carte-arma AK-47 di lv.1 (che agiranno in maniera autonoma). Scegliendone una terza tra quelle pescate, ci ritroveremo con una singola carta di lv.2. E per averla al massimo, di lv.3? Ne serviranno tre di lv.2, da ottenere nel suddetto modo. Potete quindi immaginare quanto sia necessario concentrarsi su pochi e selezionati potenziamenti, invece di aggiungerne molti diversi alla nostra dotazione in-game. Certo potremo sempre scartare delle carte e far spazio ad altre nuove, ma risulterà essere una mossa dispersiva e poco lungimirante.

SLIME DA METTERE A PUNTO

L’immancabile vena roguelite: con una valuta ottenibile nel corso delle partite potremo acquistare potenziamenti permanenti per i nostri gelatinosi alter ego

C’è da dire che la meccanica in sé funziona, e conferisce a Slime 3K: Rise Against Despot una vena strategica inusuale per titoli di questa risma. Il sistema di potenziamento delle carte durante la partita necessiterebbe però di una consistente ricalibratura, dato il rapporto (abbastanza sbilanciato) tra gli slot a disposizione e la necessità di avere in mano tre carte uguali per ottenerne una di livello superiore.

Oltretutto questo meccanismo si applica indistintamente sia alle carte potenziamento “attive” come le armi che a quelle “passive”. Cosa che rende ancora più ostico riuscire a ottenere più potenziamenti al lv.3, che si riveleranno particolarmente incisivi nelle fasi avanzate di ciascun livello. La sfida offerta dal titolo di Konfa Games d’altra parte non è da prendere sottogamba, perciò fare le scelte giuste con le carte sarà decisivo.

La morte sembra inevitabile, a meno di non reggere grazie a più di 25.000 HP

Stilisticamente la produzione si presenta con una deliziosa pixel art, che mette in risalto l’ottimo design dei nemici, numerosissimi (come è normale che sia) ma anche sorprendentemente vari, almeno nell’aspetto. In fin dei conti da un Vampire Survivors-like è difficile aspettarsi di trovare qualcosa di diverso da nemici (sia pure di ogni forma e dimensione) che ti vengono addosso da tutte le direzioni.

Segnaliamo inoltre l’inaspettata ma assai gradita presenza dei sottotitoli in italiano. Certo la quantità di testo è nel complesso risicata, ma è qualcosa che fa sempre piacere trovare, specialmente in un progetto di natura indipendente. Non abbiamo riscontrato alcun bug o glitch, perciò gli interrogativi futuri riguardano unicamente i contenuti che il team di sviluppo deciderà di aggiungere nel corso dell’accesso anticipato.

PROMETTENTE

In mezzo a tanti cloni del successone firmato Luca “Poncle” Galante, non si può non apprezzare quantomeno il tentativo di variare la formula almeno un minimo. Slime 3K: Rise Against Despot riesce già adesso a non passare per l’ennesima imitazione di bassa lega grazie a una componente deck builder inserita in maniera intelligente da parte di Konfa Games. Una meccanica che tuttavia rappresenta tanto il punto di forza quanto il tallone d’achille della produzione, data la modalità con cui le carte-potenziamento salgono di livello nel corso della partita. Una messa a punto da questo punto di vista e un po’ di nuovi contenuti garantiranno una memorabile, futura release della versione 1.0.