IIDEA, ecco il quinto censimento sugli sviluppatori italiani

Si riscontrano dei positivi segnali di crescita per imprese e occupazione, ma c’è bisogno di una politica di sostegno a 360 gradi per una maggiore competitività internazionale dei videogiochi “made in Italy”

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E’ emersa una nuova fotografia dello sviluppo dei videogiochi in Italia. IIDEA oggi ha presentato il quinto censimento degli sviluppatori italiani. L’edizione di quest’anno comprende non soltanto una rilevazione quantitativa, ma anche un’analisi qualitativa dell’industria italiana. Grazie ad una partnership con IDG Consulting l’associazione ha potuto fornire un quadro completo sulle potenzialità offerte dal made in Italy dei videogiochi, soprattutto in un’ottica di attrazione degli investimenti stranieri nel nostro Paese.

La rilevazione quantitativa è stata condotta mediante un questionario online, attivo dal 24 febbraio al 1 aprile scorso. Esso era aperto a imprese e liberi professionisti italiani operanti nel settore dello sviluppo di videogiochi in Italia. I rispondenti hanno fornito indicazioni rispetto a 15 macroaree d’indagine. Sono state registrate 160 risposte valide, con un aumento del 26% rispetto al numero di risposte registrato nel 2018. Il 73% dei rispondenti è costituito da imprese collettive, il 18% da liberi professionisti e il 9% da altre forme organizzative.

Vediamo insieme i risultati di questo quinto censimento da parte di IIDEA.

I RISULTATI DEL CENSIMENTO

Il nuovo censimento dei game developer italiani è disponibile per il download sul sito ufficiale di IIDEA.

A PROPOSITO DEL CENSIMENTO

Luisa Bixio, vice presidente di IIDEA in rappresentanza dei soci developer, ha commentato:

La rilevazione di quest’anno ci restituisce segnali positivi di crescita per le imprese e l’occupazione nel settore. E ci dimostra anche la grande flessibilità e capacità di adattamento che ha avuto l’industria locale rispetto alla pandemia Covid-19. Per sostenere la crescita del settore in Italia e rafforzare la sua competitività internazionale, è importante che vengano disegnate e messe in atto delle politiche di sostegno a 360 gradi in direzioni diverse e complementari. Come supportare lo sviluppo di nuove proprietà intellettuali, rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori e per i talenti nazionali e internazionali, investire nell’internazionalizzazione del settore e consolidare e rafforzare il know-how delle imprese italiane.