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Plants vs Zombies: Battle for Neighborville, Recensione

Il fortunato cast della serie di PopCap Games ed Electronic Arts si rivede in Plants vs Zombies: Battle for Neighborville, nuovo sparatutto dai ritmi tambureggianti

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La serie di Plants vs Zombies, sviluppata da PopCap Games e pubblicata da Electronic Arts, nella sua iterazione per console e piattaforme ludiche “maggiori”, ha rappresentato un’autentica meraviglia fatta di frammenti meccanici semplici intarsiati in una cornice ultra comica e divertente che da sempre contraddistingue il marchio. Un gioco semplice, senza tutti quegli (a volte) inutili fronzoli di serietà che “dannano” i giochi maggiori e dannatamente divertente: il tutto, condito da una realizzazione mai perfetta integralmente ma sempre di elevato spessore ludico. Plants vs Zombies: Battle for Neighborville si presenta come il terzo capitolo della serie e, di primo acchito, sembrerebbe riproporre la stessa formula “innovativa” del precedente episodio, con delle dimensioni un po’ più grandi. Sarà davvero così?

Scopriamolo assieme in questa nostra recensione del gioco uscito venerdì (18 ottobre) su Pc (Origin), PS4 ed Xbox One. Buona lettura.

UN PO’ DI STORIA SULLA SERIE

Il primo capitolo della serie, Plants vs Zombies: Garden Warfare debuttò nel febbraio del 2014, su tutte le principali piattaforme: nonostante una facciata di “semplicità” e immediatezza, di già il primo chapter offriva diverse modalità Pvp a squadre divertenti e fuori di testa, con entrambi gli schieramenti che offrivano diversi ruoli interpretabili, ognuno d’essi con una buona dose di variabili da modificare.
Garden Warfare 2 uscì due anni più tardi, nel 2016, ricevendo votazioni piuttosto alte anche grazie alla sua svolta simil MMORPG: il gioco presentava più classi, più combinazioni di personalizzazione estetica e non, assieme ad un hub centrale ed un mondo condiviso.

Giusto ricordare come questa serie di sparatutto sia uno spin-off della saga principale di Plants vs. Zombies nata dieci anni fa che, ricordiamo essere un tower defense/strategico in tempo reale di enorme successo per l’epoca. Da cinque anni a questa parte è stato deciso di utilizzare queste ambientazioni cartoonesche e rotonde per farne uno sparatutto. E così, il fortunato cast è protagonista in questi ultimi titoli ricchi d’azione tambureggiante.

TRAMA

Plants vs Zombies: Battle for Neighborville è uno sparattutto in terza persona, con elementi che lo avvicinano concettualmente ad un MMO, come la presenza di un mondo pseudo-condiviso, un hub-centrale e così via.

Battle for Neighborville, o ufficiosamente “Garden Warfare 3”, si pone sulla stessa linea rivoluzionaria per la serie intrapresa dal secondo capitolo, che fu appunto come detto una “decisa” transizione da un più classico shooter offline e online, con regole e modalità canoniche, ad un ibrido teso ludicamente ad un Overwatch. In un mondo condiviso, però, e con spiccati elementi ruolistici nonché impreziosito dalla sempre presente esperienza sulla rete. Anche in questo caso, lo strambo mondo degli umani è minacciato dai “cattivissimi” zombie: chi potrà difenderli?

Le coloratissime piante, ovviamente! Ed, in linea di massima, questa la “premessa” narrativa di Battle for Neighborville: avviando il gioco, verremo subito spediti a Giddy Park, il cuore pulsante dell’avventura, una sorta di parco giochi “folle” suddiviso in tre aree: il quartier generale delle piante, quello degli zombie ed un’area centrale per divertirsi abbattendo zombie o piante controllate dall’Ia.

GAMEPLAY DA MMO

Naturalmente, i quartier generali ricorderanno, per certi versi, i classici avamposti riscontrabili in ogni MMORPG: grandi agglomerati ricolmi di Npc che offrono servizi, incorniciati dall’indaffarato andirivieni degli altri player. Battle for Neighborville non farà differenza: potremo cambiar classe, abiti, abilità ma anche acquistare tutta una serie di servizi, oltre che cosmetici, anche per acquisire più velocemente esperienza e quant’altro. I quartier generali serviranno anche e soprattutto per intraprendere attività ludiche concrete: in questo senso, Battle for Neighborville potrebbe essere scisso in due parti. Da un lato, la campagna offline suddivisa in tre mondi liberamente esplorabili e cosparsi di quest bizzarre (come il reperire il necessario per poter sembrare degli… zombi alla moda), dall’altro lato le possibilità offerte dalle modalità multiplayer, cooperative e competitive.

Con 20 classi di personaggi completamente personalizzabilisei modalità multiplayer disponibili online e la nuova ambientazione di Giddy Park, Plants vs. Zombies: La Battaglia di Neighborville è piena di nuovi contenuti per tutti i tipi di giocatori.

Per chi ha di già giocato i precedenti capitoli, ci sarà sin da subito una novità visibile: in entrambi gli schieramenti ci saranno nuove classi, le quali aggiungeranno un pizzico di pepe aggiuntivo ai tradizionali “ruoli” delle passate edizioni: tra le piante, ad esempio, troveremo un cattivissimo funghetto in grado di utilizzare le arti dell’ombra, in una sorta di versione “vegetale” di un classico ninja, e attaccare con il suo “Fung Fu”, ed una simpatica piantina in grado di seminare il panico con il suo alito infuocato.

Ma anche gli zombie, dal loro canto, avranno nuove pedine, come ad esempio una sorta di “rambo” non morto, in grado di far enormi danni e una sorta di zombie elettrico con dei pattini hi-tech, in grado di scaricare potenti fulmini. Ma, tra le nuove aggiunte, spiccano due classi particolari, la ghianda e il cadetto spaziale, in grado di trasformarsi e mutare aspetto, cambiando diametralmente stile di combattimento, ma consentendo anche una collaborazione innovativa fra i giocatori: due ghiande, ad esempio, potranno collaborare fra loro divenendo una potentissima arma di distruzione combo, con una che potrebbe trasformarsi appunto in albero, e l’altra “saltargli” letteralmente sul capo, continuando ad attaccare dalla sua sommità. Anche gli zombie avranno una versione “spaziale” della tecnica combo, possibile con la classe del cadetto.

Il gameplay, in linea di massima, non presenterà novità rivoluzionarie rispetto al precedente capitolo: ogni giocatore, scegliendo una o più classi, potrà utilizzarle ed accumulare esperienza, in modo da acquisire livelli e personalizzare le abilità. Rispetto al passato, Battle for Neighborville avrà probabilmente meno possibilità di personalizzazione delle classi: la cosa facilita enormemente le cose per i “parvenu”, ripristinando per certi versi la situazione “semplificata” della prima iterazione della saga, ma potrebbe rendere enormemente meno interessanti le cose per chi ha di già divorato i precedenti capitoli.
Avremo, comunque, la possibilità di equipaggiare delle mod,  da potenziare con l’esperienza accumulata durante i combattimenti, che obbediranno a criteri specifici e andranno a modificare determinate “aree” del ruolo prescelto (come la rigenerazione della vita, i danni critici ecc). Naturalmete, il cuore portante dell’esperienza è la sezione multiplayer, suddivisa fra cooperativo e competitivo.


La modalità in coop è la classica, in stile Tower Defense, che ci metterà dinanzi ondate e ondate di nemici, progressivamente più forti, e che dovremo fronteggiare piazzando trappole e difendendo il cuore del nostro territorio (il “Gardenator”). Le modalità competitive, invece, offriranno al solito una intensa sequela di differenti game mode, passando da Deathmatch classici a King of the Hill e altre modalità rimescolate in salsa “piantozombiesca”. Novità di rilievo nel settore sarà sicuramente la Battle Arena, una modalità 4 contro 4 basata sulle eliminazioni dei singoli elementi delle squadre, ma PopCap ha in mente di espandere regolarmente l’offerta del titolo in questo senso.

In linea di massima, Battle for Neighborville sarà un ottimo gioco, divertente e contenutisticamente valido, ma che avrà un duplice status contemporaneo in base agli occhi di chi lo ammirerà: se si sarà nuovi della serie, Battle for Neighborville sarà un “blast” totale, offrendo tantissimi contenuti e divertimento assicurato, sia in singolo che in multigiocatore. Ma, per i veterani, della serie, “Garden Warfare 3” non offrirà grandi novità, presentandosi sostanzialmente identico al suo predecessore ma, come specificato, almeno inizialmente con meno possibilità di personalizzazione dei personaggi a livello di impatto nel gioco (specialmente, nel competitivo).

ASPETTO VISIVO SPLENDIDO PUR CON QUALCHE DIFETTO

 

Qualsiasi sia la modalità prescelta, Battle for Neighborville si presenterà in modo splendido. Artisticamente parlando, il titolo presenterà al solito una cura notevolissima e un design che è ormai marchio di fabbrica, tra il serio ed il faceto. In linea generale, gli ambienti e i personaggi saranno ben definiti e realizzati, offrendo una qualità eccelsa specialmente sulle console “superiori”.

Il comparto non sarà, comunque, esente da difetti tutto sommato trascurabili, come qualche sporadico rallentamento in situazioni concitato e qualche “balletto” di texture in giro. Niente che, si presume, non possa essere completamente eliminato nel corso di poche patch. In generale, un ottimo lavoro coadiuvato, al solito, ad un tappeto sonoro stuzzicante e magistralmente azzeccato per lo humor fuori di testa della saga.

COMMENTO FINALE

In base allo “sguardo”, Battle for Neighborville potrebbe essere un piccolo gioiello… oppure no: agli occhi di un neofita, “Garden Warfare 3” è uno sparatutto in terza divertente, piuttosto longevo a che offre un’esperienza ludica complessivamente valida, a 360°. Ma, per i veterani, il discorso cambia radicalmente: al momento, Battle for Neighborville non offrirà grandissime e capolvgenti novità per chi ha divorato i primi due capitoli della serie, anzi venendo meno almeno momentaneamente in alcuni aspetti.

Pregi

Divertente e longevo. Artisticamente pregevole e colmo di humour. Cooperativo e Competitivo online.

Difetti

Nessuna grande novità rispetto al vecchio capitolo. Alcuni piccoli problemi tecnici.

Voto

8+

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