HoloLens, Peter Molyneux dice la sua sugli occhiali olografici di Microsoft

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Sicuramente HoloLens è stata una delle sorprese che più ha acceso la conferenza di presentazione di Windows 10 che Microsoft ha tenuto in settimana. Tra le tante reazioni del mondo videoludico vale la pena menzionare quella di Peter Molyneux.

Il fondatore di Lionhead Studios, 22Cans  ed autore di diverse pietre miliari come Populous, che di fatto ha dato il là al filone God Games, Black & White, dell’action gdr Fable, e più recentemente di Curiosity e Godus (qust’ultimo ancora in Early Access su Steam), ha detto la sua sulla periferica targata Microsoft.

Pur riconoscendo il progetto fantastico è comunque rimasto cauto consigliando al colosso di Redmond di non fare promesse eccessive come avvenne col Kinect anni fa.
Molyneux ha parlato di questo in una lunga intervista a GamesIndustry svelando anche un particolare interessante: l’autore britannico aveva già provato in anteprima una versione embrionale di questi occhiali olografici un paio di anni fa.

“Provai una versione embrionale di HoloLens, con la quale ho ‘giocato’ attraverso diversi elementi interagibili. Certo, a livello tecnologico apre prospettive sicuramente incoraggianti. L’esperienza ha un che di magico. Il problema che si pone dal mio punto di vista però sta nell’ardua sfida del far percepire come naturali gli stessi ologrammi all’occhio, nel saperli introdurre in maniera compatibile con il mondo reale circostante. I miei tanti dubbi sono rivolti a questo aspetto e potrebbe creare seri problemi alla tecnologia in questione”.

Il designer ha continuato:

“Quando provai HoloLens mi ricordò molto Kinect. Ora come ora posso solo suggerire a Microsoft di non fare promesse eccessive su questa tecnologia. Kinect quando venne presentato sembrava possedere tutte le carte in regola per divenire una periferica quasi rivoluzionaria. Ma è sempre molto difficile riunire armonicamente tutti gli elementi di un nuovo prodotto, affinché esso offra un’esperienza davvero avvincente”.