Arrestato un componente di Lizard Squad; gli attacchi a PSN ed Xbox Live partiti dalla Finlandia?

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E’ caccia aperta a Lizard Squad, il gruppo di hacker che ha attaccato nei giorni scorsi PSN ed Xbox Live mettendoli in ginocchio.

La polizia britannica ha arrestato tale Vinnie Omari, un 22enne che pare sia coinvolto nell’azione della settimana scorsa. Il giovane, adesso libero su cauzione, ha dichiarato al The Daily Dot che la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione alle 7,30 del mattino con un mandato di perquisizione alla ricerca di qualsiasi prova del suo coinvolgimento negli attacchi di cui abbiamo parlato più e più volte nei giorni scorsi.

Gli agenti, inoltre, hanno sequestrato al ragazzo gli smartphone, vari computer ed anche la sua Xbox One. Come detto, Omari è stato rilasciato su cauzione ma il prossimo 10 marzo dovrà comunque presentarsi davanti al giudice per la prima udienza.

Polygon, inoltre, scrive che il giovane ha negato di far parte di Lizard Squad, ma ha ammesso di aver partecipato ad alcuni attacchi DDoS contro le piattaforme online di Sony e Microsoft.

Ma non finisce qui perché la caccia alla lucertola ha confini molto ampi. In Finlandia, ad esempio, la polizia locale, in collaborazione con l’FBI americano, avrebbe scoperto alcune informazioni sull’origine degli attacchi e su chi è coinvolto.

Il sito finlandese Yle, (la fonte è sempre Polygon) riporta che le forze dell’ordine hanno interrogato un diciassettenne di nome Ryan che però non sarebbe stato arrestato. Il Washington Post invece scrive il contrario e confermerebbe l’arresto mostrando alcuni screenshots sulla reazione di Lizard.
Un portavoce della polizia avrebbe confermato al sito che l’origine dell’attacco è la Finlandia e che se Ryan verrà considerato colpevole rischia dai quattro mesi ai quattro anni in prigione.

In precedenza, il giovane era apparso in televisione nel ruolo di portavoce del gruppo specificando di non essere coinvolto personalmente negli attacchi. Secondo quanto affermato dal ragazzo, i Lizard Squad sono formati da diversi giovani sotto i vent’anni. Gli attacchi, che sono stati portati avanti principalmente da sole tre persone, sono considerati come un gioco.