Il massacro a Newtown, per due tabloid inglesi è colpa dei videogiochi

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Il copione diventa scontato. Ad ogni strage, ad ogni carneficina, si punta il dito accusatorio contro i videogiochi. Nella fattispecie a Call of Duty Black Ops. Prima Utoya (luglio 2011, un pazzo neonazista, Anders Breivik, uccise 77 persone ferendone altre 19 per un totale di 96 vittime), adesso Newtown.
Ad accusare i videogiochi sono i tabloid inglesi The Sun e Daily Express. Sia in edicola che sul web. E mentre negli Usa ci si interroga seriamente sull’eccessiva facilità di accesso alle armi da parte dei cittadini, Oltremanica fanno i santoni andando a fondo e cercando le possibili cause di questa furia omicida.
Bisogna trovare una giustificazione ed ecco che spuntano titoloni e pagine nel quale si spiega che Adam Lanza, il giovane autore della strage nella scuola della piccola cittadina del Connecticut causando la morte di 20 bambini, di 6 adulti (compresa la madre appassionata d’armi) prima di togliersi la vita, aveva un’ossessione per Call of Duty Black Ops II, lo sparatutto di Treayerch ed Activision. Si parla anche di ossessione da videogiochi.

Troppo facile. Aggiungiamo ridicolo e superficiale, roba da strilloni (che pur hanno una loro dignità) e non da testate stimate che vengono prese come punto di riferimento da tanti lettori. E’ come sparare sulla Croce Rossa. Ma perché non si va realmente a fondo alla cosa? Come mai ai tabloid inglesi sfugge che il ragazzo era disturbato (i videogiochi non c’entrano niente) e che la madre era appassionata d’armi? Perché non accennare al fatto, scandaloso, che le lobby delle armi abbiano avuto l’ardire di commentare “se gli insegnanti avessero avuto le armi avrebbero potuto rispondere” chiedendo, peraltro l’annullamento di restrizione a detenere le armi in zone “educative” (Repubblica)
Non è più agghiacciante questo?
Sinceramente dal nostro punto di vista siamo stanchi di commentare le ennesime notizie spazzatura, scritte solo per stigmatizzare una strage infame per la quale nessuno pagherà. Anzi, pagheranno solo le famiglie delle povere vittime per il quale oggettivamente siamo ancora scossi.
Per fortuna, non tutta la stampa inglese ha affrontato la questione in questo modo. Il Guardian ha giustamente parlato del controllo delle armi negli Usa. Stesso discorso per il Times ed il Daily Telegraph.