Le Interviste ai personaggi dei videogiochi

Le interviste (surreali) ai personaggi dei videogiochi – Week 10 Cole Phelps, (L. A. Noire)

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Cole Phelps detto Colt in uno scorcio di L. A. Noire

Camminando per le vie della nostra città, ci siamo imbattuti in una figura a noi conosciuta. Notando la somiglianza ci siamo incuriositi e siamo rimasti di stucco. Divisa inappuntabile, mascella squadrata, faccia da schiaffi e sorriso leggermente inebetito.
Era proprio lui: Cole Phelps, il protagonista di L.A.Noire che da poliziotto brillante, esplosivo, micidiale e stupefacente (qualche volta, soprattutto quando raffreddato) era passato a dirigere il traffico agli incroci vicino alle scuole per permettere il passaggio pedonale dei bambini.
Riconoscendolo non abbiamo potuto fare a meno di fermarlo e di fargli qualche domanda per saperne di più su questa novità. Siamo rimasti stupiti, infatti, da quel che abbiamo visto. E dire che fino a qualche mese fa era uno dei poliziotti più in auge del mondo videoludico. In verità in molti lo credevano morto ma invece non è così: una copertura per coprire questo grande fardello. Del resto molti personaggi dei videogiochi, fuori da quel contesto, sembrano soffrire di crisi di identità.

IlVideogioco.com: Detective Phelps, buon giorno. Che piacere trovarla, come sta?

Cole Phelps: Detective una volta. Ora semplice poliziotto di quartiere…

IlVideogioco.com: Poliziotto di quartiere? Come mai? Lei a Los Angeles era uno degli agenti più importanti

Cole Phelps: Non mi faccia parlare. Non mi faccia parlare. Parlo… Colpa di un complotto ordito sicuramente da Basettoni e comunque io sono di San Francisco. Non mi confonda con quel nuotatore cannibale (Micheal Phelps, detto il Cannibale di Baltimora vincitore in due Olimpiadi di ben 16 medaglie, di cui 14 d’oro, ndr). Quello è di Baltimora io sono di un’altra pasta mentre lui è sicuramente un pesce fuor d’acqua in questa conversazione.

IlVideogioco.com: (accorgendoci che l’ormai ex golden detective era adirato al punto di sembrare alticcio), ma guardi che Basettoni sta a Topolinia…

Cole Phelps: E perché? Topolinia non è vicina a Los Angeles? E’ stato lui, ne sono sicuro: ha mire espansionistiche ed è geloso di me perché sono riuscito sempre a risolvere i miei casi, mentre lui è ancora dopo Macchia Nera che ha fatto? Preferisco Zenigata.

IlVideogioco.com: Lui a far cosa? E perché?

Cole Phelps: E’ stato lui che ha organizzato la farsa che mi ha messo in ridicolo davanti a tutti e che mi ha costetto ad accettare questo lavoro di ripiego. Io, che venivo amato dalle donne al punto di essere chiamato Colt Phelps…

IlVideogioco.com: Colt? Questa informazione potrebbe anche interessare le amiche lettrici, ma di che farsa sta parlando?

Cole Phelps: Dunque voi non sapete nulla? In effetti nessuno lo sa. In sostanza mi hanno fatto fare prima una multa al candidato a sindaco di Los Angeles, che poi ha vinto le elezioni, e poi mi hanno liquidato con lavoretti semplici per poi sbattermi prima davanti agli incroci a dirigere il traffico e poi davanti alle scuole.

IlVideogioco.com: Ma come? La multa? Ma era giusto fargliela, e poi, siamo sicuri che sia stata solo la multa?

Cole Phelps: La multa si, era passato col rosso. Non si fa. Dopo il controllo di routine nel quale notai alcune cose strane. E così portai il futuro sindaco (che manco conoscevo e che poi votai per sperare in un rinsavimento da parte sua…), in gattabuia per una notte interrogandolo in modo energico ma civile.

IlVideogioco.com: Energico ma civile? Quanto civile e quanto energico?

Cole Phelps: Mah, alzai un po’ la voce, lo presi anche a pugni e schiaffi, ma sempre in modo rispettoso ed ossequioso delle leggi, per fargli sputare il rospo: era simile a quello che fece incendiare la fabbrica poche settimane prima. Era arrogante e lo misi al suo posto. Purtroppo farfugliava cose incomprensibili e l’unica cosa che sputò furono due molari ed un incisivo. Tre giorni dopo mi trovai misteriosamente a svolgere lavoro in ufficio e non potei occuparmi degli altri casi che ero vicino a risolvere. Ma perché, visto che ero alla Omicidi, occuparmi di quell’uomo? Era troppo antipatico, ecco!

IlVideogioco.com: E dire che lei era vicino a diventare una star. La volevano anche ad Hollywood per il suo volto.

Cole Phelps: Si, sono un gran figone. Del resto il nomignolo di Colt Phelps ne è una prova tangibile. Si, una bella esperienza: mi hanno proposto numerose cose. I miei papà (gli australiani di Team Bondi, ndr) sono stati sulla bocca di tutti, ma per ora non se ne può far nulla.

IlVideogioco.com: Colpa dei guai di Team Bondi, ormai andato a male.

Cole Phelps: No! Colpa di Basettoni. Purtroppo c’era lui dietro tutto questo visto che nella macchina del candidato a sindaco c’era un cappello con grandi orecchie tonde. E poi lui è sempre stato invidioso del mio profilo da attore e della mia colt.

IlVideogioco.com: Ci risiamo con il nomignolo Colt, ora basta signor Phelps, ci dica ora i suoi programmi.

Cole Phelps: Ma guardate, ora dopo aver accompagnato i bimbi allo scuolabus posso finire di pattugliare il quartiere e ritirarmi a casa per riposare ed andare al circolo a giocare a bocce con i miei amici.

IlVideogioco.com: non la tratteniamo dai suoi impegni istituzionali, dunque, la ringraziamo per questa intensa intervista.

Cole Phelps: Grazie a voi e fatemi sapere quando esce l’intervista così la faccio leggere alle mie amiche del poligono quando vado ad usare la colt…

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