Editoriale

Opinioni opinabili, quando danno la parola ad esperti inesperti

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




 

E’ di dominio pubblico ormai la notizia sulle aspre critiche di FOX News su Bulletstorm. Lo sparatutto in prima persona firmato da People Can Fly che uscirà il prossimo 25 febbraio è, il caso di dirlo, nel mirino del famoso media americano che qualche giorno fa ha pubblicato un articolo di fuoco.
Conosciamo Bulletstorm: sarà un gioco vietato ai minori di 18 anni per la sua violenza, per il linguaggio volgare e per altri motivi che gli appassionati hanno avuto modo approfondire durante le letture di molte anteprime.


Ma qui viene il bello: gli esperti interpellati da Fox News dicono la loro senza cognizione di causa. La psicologa Carol Lieberman afferma che: “l’aumento di stupri può essere in larga misura attribuito alla presenza di scene sessuali nei videogiochi”.
Il riferimento non è specifico al titolo in questione: peccato che la scrittrice, e questo diventa stucchevole, non avalli le sue affermazioni con studi appropriati.
Si spara a zero e basta, tirando la prima pietra. E vengono in mente le parole di Fabrizio De Andrè nella celebre canzone Bocca di Rosa: “Si sa che la gente da buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio se non può più dare dare il cattivo esempio”.
Beh, in questo caso il cattivo esempio c’è. Con quale autorità la signora Lieberman afferma questo? L’essere scrittori, anche di successo, non giustifica.
Ma non finisce qui perché l’attacco continua: un altro psicologo, Jerry Weichman nel corso dello stesso articolo ha detto che “giochi violenti come Bulletstorm veicolano potenzialmente un messaggio secondo cui la violenza e gli insulti a carattere sessuale costituiscono un modo legittimo di affrontare i problemi”.
E questo, anche se triste potrebbe corrispondere anche a realtà, anche se tutto è opinabile.

Il più bello, però, deve arrivare: Melanie Killen, professoressa presso l’Università del Maryland che sottolinea come il marketing di Bulletstorm sia chiaramente indirizzato ai ragazzini e bambini e che, ancora più incredibile, i piccoli giocatori di 9 anni stiano già fruendo del titolo senza che i rating ESRB siano efficaci.
Dopo questo ci viene da pensare: la Killen sarà una hacker? O, semplicemente, avrà parlato con i pirati migliori di questa Terra? Il gioco non è ancora uscito né negli Stati Uniti, né in Europa. Come fa a sapere tutto ciò? Perché non fanno vedere i dati a supporto delle loro affermazioni? Perché Fox News fa killeraggio sui videogiochi?
Ora, la nostra riflessione. Dopo tutto questo lerciume proferito da gente che, ha si studiato ma che è rimasta indietro e troppo attaccata ai libri di scuola o ai testi universitari e che si pavoneggia col suo (iniquo) sapere ci sarebbe un po’ da riflettere.
I limiti ci sono: Bulletstorm è vietato ai minori di 18 anni. Su questo non ci piove.
Come si fa ad affermare che il titolo sia destinato ai bimbi di nove anni? Perché mettere in giro questa spazzatura? Siamo d’accordo che sulla distribuzione e sulla compravendita ci debbano essere controlli severi e certezza della pena. Se un negoziante del settore, o un edicolante, o altri vendono un gioco vietato ai minori a ragazzini è giusto colpire anche pesantemente con pene pecuniarie rigide e sospensione dell’esercizio commerciale.
Ma demonizzare no. La classificazione c’è, esiste, così come le regole. Perché i signori Weichman, Lieberman e Killen non si documentano prima di sentenziare prepotentemente senza alcuna spiegazione?
Saremo ignoranti in materia, chi vi scrive lo è e non solo di questo, ma possiamo assicurarvi che i videogiocatori non sono né potenziali maniaci stupratori, né tanto meno potenziali assassini. Di certo per qualche problema psicologico non andremmo mai da un professionista del settore perché se questa che ha parlato è la crema… Anche se c’è da dire che alla crema interessa soltanto farsi pubblicità con pubblicazioni inique piuttosto che risolvere realmente problemi che non sono più in grado di affrontare con obiettività.
Più facile risolvere le incertezze con una sana conversazione tra amici, davanti ad una birra ed una bella giornata a tema videoludico.

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




1 commento su “Opinioni opinabili, quando danno la parola ad esperti inesperti”

Commenta questo articolo