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Silver, Recensione Pc

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Cosa spinge una software house ha riproporre un vecchissimo gioco a distanza di quasi 20 anni? I motivi possono essere molteplici. Indagare, in questo caso, non è nostro compito anche se è facile immaginare implicazioni commerciali vantaggiose.

Tali operazioni non sono rare ed hanno il merito di riportare alla luce alcune opere meritevoli al di là della loro popolarità. Oggi parleremo di un titolo uscito nel lontanissimo 1999, anni in cui i Pc diventavano sempre meno difficili da utilizzare e sempre più propensi anche all’aspetto videoludico. Nel luglio di quell’anno, infatti, fece il suo esordio Silver, un action gdr molto particolare sviluppato da Spiral House e pubblicato da Infogrames. L’anno dopo, il gioco fece la sua comparsa anche su Dreamcast, l’ultima console di casa SEGA. Il titolo vendette (complessivamente) oltre 400.000 copie, un risultato assolutamente di rilievo visto anche il periodo.

Ad inizio dello scorso giugno, THQ Nordic ha pubblicato su Steam una versione compatibile con i nuovi sistemi operativi (inclusi Mac e Linux) che segue di qualche tempo anche l’uscita su GOG.

Ed eccoci quindi davanti a Silver, particolare action gdr che strizza l’occhio ad alcuni jrpg dell’epoca, primo fra tutti Final Fantasy VII se non altro per alcuni risvolti grafici e tecnici anche se con dinamiche diverse.

LA STORIA

La storia del gioco è comune a quella di molte favole, film, videogiochi e qualunque cosa si possa raccontare. In un regno lontano, il potente e malvagio Silver, stregone e sovrano dell’arcipelago di Jarrah, un arcipelago composto da sette isole, decide di rapire tutte le donne e ragazze in età di matrimonio. Chiunque osi soltanto contestare (o opporsi) viene condannato istantaneamente a morte dai feroci scagnozzi che fanno i rastrellamenti nelle varie cittadine del regno conosciuto col nome di “Ruota della Vita” (Wheel of Life in inglese) per la caratteristica disposizione circolare di queste isole. E questi episodi si moltiplicano in seguito ad un patto tra Silver ed il potente Dio Apocalypse.

Conosciamo così il protagonista, un giovane, ed impavido, guerriero di nome David che – accompagnato dal vecchio ma ancora valente nonno almeno nelle prime fasi di gioco – si getta all’inseguimento dei soldati malvagi e più in generale giura vendetta contro il malvagio sovrano che ha rapito la sua amata. Lungo il lungo cammino, ricco di pericoli, incontrerà nuovi personaggi, nuovi amici ed ovviamente tantissimi nemici oltre ad attraversare nove zone differenti che danno una certa varietà. Paradisia si trova al centro dell’arcipelago di Jarrah ed ospita anche il campo dei ribelli che permette, tra le altre cose, di cambiare il compagno di ventura.

Ben presto la nostra ricerca si focalizzerà anche sul ritrovamento di otto sfere magiche che rappresentano gli elementi (fuoco, ghiaccio, acido e così via). Ognuna di esse è in un’area a tema e quando vengono raccolte si possono iniziare ad usare incantesimi o attacchi di quel determinato elemento. Il resto ve lo risparmiamo: giocatelo e potreste divertirvi.

GAMEPAY DI MARCA ACTION MA ANCHE PIUTTOSTO TATTICO

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Una delle caratteristiche principali di Silver è senza dubbio il gameplay. È possibile controllare direttamente ognuno dei personaggi che ci accompagna, oltre naturalmente a David o soltanto il protagonista.

I combattimenti, fulcro vero e proprio del gameplay, sono in tempo reale contrariamente ai titoli che ricorda da vicino (Final Fantasy VII di cui sopra, ndr). Si userà il mouse per scagliare gli attacchi con le armi da mischia, per il fendente, ad esempio. si darà uno scatto laterale, se si vorrà fare un affondo si cliccherà il pulsante sinistro andando avanti mentre con lo stesso sistema è possibile anche difendere. Sarà fondamentale imparare a schivare o parare con lo scudo. La tempistica sarà fondamentale. È possibile, naturalmente, utilizzare anche armi a distanza e i vari incantesimi che sbloccheremo ed impareremo. L’utilizzo del mouse viene descritto come una sorta di estensione del braccio, un po’ come se davvero dovessimo usare la spada.

Lungo il nostro cammino troveremo anche oggetti che ci serviranno per ripristinare i punti vita o altro, ma anche armature e quant’altro. Il sistema di salvataggio è fondato su checkpoint rappresentati dai cronisti che appaiono spesso e volentieri dopo alcune fasi concitate.

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Le meccaniche sono altalenanti, a tratti piuttosto macchinose, soprattutto se viste ai giorni d’oggi, ma bisogna sempre ricordare che si tratta di un titolo di quasi 18 anni fa. Sebbene sia carino il sistema di combattimento, questo a volte risulta impreciso. Soprattutto gli scontri a distanza: sono davvero problematici perché i nostri colpi verranno fermati dagli ostacoli più inconsueti. Stesso discorso dicasi per i movimenti da una parte all’altra delle location. La risposta ai comandi, in alcuni casi, è lenta ma, ribadiamo il concetto, si tratta pur sempre di un gioco di almeno tre generazioni fa.

Si apprezza tantissimo lo sforzo di essere originali e semplici nonché la buona varietà delle cose da fare. I combattimenti in tempo reale sono così così ma sono gestiti, così come tutte le fasi di gioco, da una buona interfaccia “a ruota” ci permette di gestire velocemente le azioni da fare e come colpire facendo in modo di alternare in modo veloce armi, scudi, o far ricorso a pozioni di guarigione, pozioni magiche ed altro. Quello che ogni tanto si perde nella singola azione viene un po’ compensato da questa interfaccia snella e ben fatta.

Ogni nemico, inoltre, ha le sue precise caratteristiche con punti di forza e di debolezza che una volta scoperti permetteranno di affrontare al meglio ogni sfida.

Bene anche la gestione del party che già era profonda ma al tempo stesso snella.

RISPOLVERIAMO L’ARGENTERIA

Che ci crediate o meno, nonostante sia passata un’era (o forse due) geologiche a livello videoludico, Silver ci fa sorridere in modo positivo. La realizzazione dei personaggi e dei nemici in 3d ricorda molto quella di Final Fantasy VII mentre i vari scenari sono in 2d ed hanno diverse visuali: dall’alto, a volo d’uccello, in isometrico e così via.

La parte 2d è ben caratterizzata con tantissime location artisticamente ben realizzate. Si perché Silver ha un interessante lato artistico con scorci quasi poetici nella loro bassa risoluzione e l’impatto (che ai più giovani potrebbe sembrare violento) con personaggi a basso (bassissimo) contenuto di poligoni.

E’ chiaro che in un’alternanza così vasta di ambientazioni ci siano alti e bassi. Da foreste a grotte, da una enorme biblioteca infestata da imp a cittadine dallo stile medievale Fantasy dall’aspetto tetro a luoghi naturali più rilassanti ma ricchi sempre di insidie ma anche di dettagli. A volte notevoli, a volte un po’ più anonimi.
Senza dimenticare i buoni effetti meteorologici con pioggia, neve ma anche effetti particellari sempre presenti a ricordarci la presenza di un po’ di magia. Insomma, Silver ripropone per i sistemi operativi e per i Pc moderni i vecchi fasti che fecero sognare migliaia di giocatori dell’epoca senza aggiungere o sottrarre nulla all’offerta originale.

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A tutto questo va aggiunto un’ottima colonna sonora composta da diversi brani strumentali. Il gioco è anche interamente doppiato in italiano ed anche in modo apprezzabile. Qui, però, notiamo un piccolo difettuccio: a volte il cronista, che attiva i salvataggi, parla in inglese.
Nulla di grave, per carità, ma è comunque una imprecisione da segnalare. Inoltre, sempre per quanto riguarda le voci registrate, dobbiamo sottolineare come alcune volte il tono dei dialoghi non sia congruo alla situazione di gioco e, più in generale, la parte più altalenante e quella che manca più di mordente in determinate situazioni. Difetto che comunque si riscontra oggi in tantissimi titoli, quindi non ci stupiamo più di tanto. Bene gli effetti sonori, anche se ripetitivi.

COMMENTO FINALE

Rispolverare Silver e giocarlo a 18 anni dal suo esordio per i più nostalgici e soprattutto per gli amanti degli action gdr potrebbe avere un sapore dolce. Per altri potrebbe essere un’azione audace. Per altri ancora non potrebbe significare nulla di particolare.

Questa edizione riportata da THQ Nordic riporta sul mercato il titolo originale senza alcun maquillage tipico di molte riproposizioni di oggi ed ha il merito di riesumare un gioco dimenticato che nel 1999 seppe comunque ritagliarsi un’ottima fetta di appassionati (400.000 e passa di copie vendute non sono un numero da sottovalutare, ndr). Non sappiamo se anche il resto del pubblico possa affezionarsi al gioco o sceglierlo. Il prezzo di 5,99 euro potrebbe comunque favorire questa scelta e far scoprire una pietra miliare in grado comunque di offrire un buon gameplay anche se con fasi macchinose. Se amate la trama, l’enorme varietà di ambientazioni e cose da fare e la combinazione 2d-3d di vecchissima concezione non vi sconvolge arterie, sistema nervoso ed occhietti, potete senza dubbio puntare su Silver che offre, al di la di tutto, tante emozioni.

Buona la longevità con un buon grado di sfida aggiunge costrutto al buon vecchio titolo firmato originariamente da Spiral House. In sostanza un buon action gdr che può essere considerato un precursore per diversi titoli alla Occidentale odierni che è sicuramente di grande valore ma che non è detto possa far presa sul pubblico più esigente o più giovane. Lo promuoviamo con un voto alto perché oltre all’affetto c’è comunque un pezzo di storia videoludica che torna al grande pubblico e che merita una chance se non altro per l’evolversi della storia, la grandissima varietà di cose da fare, oggetti, armi ed incantesimi da usare e molto altro. Sia chiaro, se amate i giochi intrisi di grafica e vari effetti o volete un gameplay più diretto (con comandi più precisi) passate avanti. Ricordate, però, con Silver, torniamo indietro al 1999.

 

Pregi

E’ il vecchio Silver, né più, né meno. Gameplay tutto sommato ben conservato. Artisticamente è ancora interessante nonostante il tempo inesorabile. Buonissima colonna sonora. Longevo. Vario e con un bel grado di sfida.

Difetti

Il gameplay però soffre comunque di alcune imprecisioni. Il comparto tecnico datato è davvero visibile. Doppiaggio a volte non congruo alla situazione del momento. Nessun contenuto supplementare o operazione di maquillage.

Voto

8

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