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Sea of Thieves, il lead designer dice “no” al procedurale e “si” ad always on

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Emergono dettagli interessanti riguardo a Sea of Thieves, singolare Mmorpg griffato Rare e in sviluppo per Xbox One e Windows 10. Per bocca del lead designer del gioco, Mike Chapman, si viene a conoscenza della scelta di non rendere il mondo di gioco procedurale (creando, dunque, nuovi contenuti ad ogni partita) e – soprattutto – di avere un mondo persistente, “always-on” come si dice in gergo. E’ una condizione tipica degli Mmorpg più classici, tipo World of WarCraft e Guild Wars, per intenderci: per giocare a Sea of Thieves occorre essere sempre connessi al mondo di gioco, e questo andrà avanti anche senza di noi.

La mappa sarà “disegnata a mano” e non affidata a routine di generazione procedurale, per attraversarla tutta occorreranno dalle 6 alle 8 ore di viaggio. Si può esplorare ed affrontare tutta la storia del gioco in solitaria, ma connettersi ai server resterà necessario, così come resta necessario giocare in compagnia di un gruppo che faccia da ciurma nel caso si volessero dirigere le navi più grandi e più forti del gioco. I lupi solitari dovranno accontentarsi di navi governabili da una sola persona, quindi più piccole e meno potenti.

Pur non avendo una data di pubblicazione ufficiale, Sea of Thieves si distingue per essere un videogioco davvero singolare e fuori dall’ordinario. La componente cooperativa promette dinamiche interessanti e l’allontanamento dalla creazione procedurale di contenuti lo distanzia di qualche lega da quel No Man’s Sky che – suo malgrado – è sulla bocca di tutti e non sempre per motivi prettamente ludici.

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