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The Talos Principle, Recensione Pc

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Se parliamo di Croteam, non possiamo non accostare il nome della software house croata alla serie Serious Sam. Bene, ora prendete l’abilità tecnica mostrata in questa saga fps ed unitela ad i ritmi più pacati ma al tempo stesso più profondi dei puzzle game.

A questo, aggiungente un mix di passato, qualche spruzzatina di anacronismo ed unite il tutto con la logica ed il fascino del mitologia greca.

Il risultato si chiama The Talos Principle, un’avventura puzzle game in prima o terza persona suggestiva, a tratti malinconica ed estremamente profonda uscita – con tante sorprese – lo scorso 11 dicembre su Steam per Pc Windows, Mac e Linux grazie anche all’apporto del publisher Devolver Digital mentre arriverà nei prossimi mesi anche su PlayStation 4 ed Android.

Anticipiamo fin da subito che per noi de IlVideogioco.com è stato amore a prima vista al punto che lo abbiamo inserito nello speciale dedicato ai migliori titoli usciti nel 2014. A distanza di qualche settimana vi spieghiamo il perché in questa nostra recensione.

RAFFINATO MA DALLA FORTISSIMA PERSONALITA’

The Talos Principle rappresenta una delle grandissime sorprese del 2014. Questo grazie alla sua raffinatezza unita alla fortissima personalità.
Oseremmo definire il mastodontico lavoro di Croteam come elegante e non è facile in un periodo dove – anche suon di marketing aggressivo – si tende ad imporre mascherando varie magagne tecniche e di contenuti giochi che sicuramente non valgono quanto pubblicizzato e, in certi casi, millantato.

Vuoi per la natura indie del gioco, e quindi per un forzato limite economico, vuoi perché dagli autori della serie fps ignorante (un modo per definire schietto e genuino il gameplay del gioco, ndr) Serious Sam non ci si aspetti certo un lavoro di questo spessore, The Talos Principle grazie al suo equilibrio quasi perfetto riesce ad imporsi senza bisogno di farsi troppa pubblicità.

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I punti forti del gioco targato Croteam sono senza dubbio la parte narrativa, la storia profonda, i concetti filosofici intrecciati – per dirla come la descrizione su Steam – con una parabola metafisica sull’intelligenza e sul senso in un mondo. Già, accostare la parola metafisica ad un videogame non è per niente cosa di tutti i giorni e questo grazie alla “maturità” del gameplay.

Merito anche di Tom Jubert e Jonas Kyratzes, autori di alcuni titoli “pesanti” del calibro di The Swapper, FTL e di The Sea Will Claim Wverything. Il loro apporto è stato determinato per dare costrutto e spessore ad un gioco che sarebbe potuto essere accostato a giochi tipo Portal ad una esperienza praticamente inedita. The Talos Principle è in grado di portare una ventata di novità “aulica” nel mondo videoludico e questo grazie ad una produzione indie.

IL RIFERIMENTO ALLA MITOLOGIA GRECA

Piccola nota per spiegare le influenze del gioco. Talos, o Talo, nella mitologia greca, è un colosso di bronzo che ha vita. Lo costruì Efesto per Zeus. Si trattava di un automa gigante nato per proteggere l’isola di Creta.

E qui arriva il quid filosofico: quali domande si porrebbe questa figura se si trovasse davanti ad uno specchio? Prenderebbe coscienza di se? Essere vivente? Macchina? E quindi, l’aggancio moderno: si potrebbe apporre e sperimentare una intelligenza artificiale avanzatissima e metterla alla prova sugli interrogativi che fin dall’antica Grecia, culla della civiltà così come la conosciamo, si pone l’essere umano? E queste domande, possono essere generate da un’intelligenza artificiale raffinata? E quali le risposte?

Enigmi di un certo peso filosofico con il quale il giocatore si troverà di fronte guidato dalla voce di Elohim, una sorta di Dio padre-padrone che accompagna il giocatore che veste i panni di un piccolo automa stuzzicandoci ad andare avanti e ad andare oltre ma ammonendoci di non scalare la Torre. Quest’ultima è proprio la chiave per trovare alcune delle risposte che l’androide protagonista del gioco, si pone e che, inevitabilmente si visiterà.

Sovente, inoltre, ci troveremo di fronte a dei terminali con i quali interagire ed ai quali porre domande grazie anche alla risoluzione degli enigmi lungo il nostro, tortuoso, percorso. Il tutto accompagnati da un senso di solitudine che raramente abbiamo riscontrato in un videogioco.

SI LEGGE, SI RIFLETTE, SI AGISCE

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Una strada lunga, solitaria, irta, piena di pericoli perché oltre alla riflessione bisognerà agire per tentare di andare avanti scoprendo sempre di più per portare il nostro androide (piccolo grande gioiello di tecnologia meccanica), chiamato figlio da Elohim, verso la verità. O quanto meno verso risposte soddisfacenti.

Il percorso parte dal surreale Giardino della Creazione di Elohim, un’ambientazione che ricorda i fasti delle civiltà greco-romane, fatta da diverse sessioni dove si impareranno i rudimenti del gameplay e si cercherà di interpretare i criptici messaggi che guideranno l’azione di questa avventura-puzzle game con tante striature di action. Perché The Talos Principle è sostanzialmente questo, un mix estremamente ben riuscito di questi generi dove la logica ma anche la prontezza di riflessi, saranno necessari per avere fortuna.

Scopo nei vari livelli è quello di raccogliere dei sigilli che hanno la forma di tetramini, già ampiamente conosciuti in ambito videoludico grazie a Tetris. Ne troveremo di diversi colori. Quelli rossi serviranno ad accedere ad i sei piani della Torre, quelli gialli – invece – sbloccheranno alcuni gadget per risolvere i puzzle.

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Ma non sarà facile andarli a prendere. Bisognerà attingere alle proprie doti di riflessione, ponderare una strategia per avere la meglio sulle macchine o sulle barriere che ci separano dall’obiettivo ed avere la prontezza di agire in modo veloce ed intelligente.
Serverà anche studiare l’ambiente che ci circonda perché la soluzione, spesso e volentieri, potrebbe essere meno complicata di quanto la si possa immaginare. Una volta raccolti, si dovranno unire secondo le richieste del dispositivo di sicurezza che gestisce porte che separano gli altri ambienti.

Tanti, però, avranno bisogno della nostra materia grigia opportunamente stimolata. Il fatto che ci siano oltre 100 sigilli da raccogliere ma anche delle stelle bonus e dei segreti da svelare per più 120 puzzle danno l’idea che non si tratti di una passeggiata ma di un cammino complesso fatto di almeno 20 ore.
Mentre è possibile giocare in modalità moddable, che permette, quindi, di ideare puzzle ed intere campagne personalizzabili grazie all’integrazione con Steam Workshop che permette, come saprete, di realizzare, condividere e scaricare le proprie ed altrui “creazioni”.

Le ambientazioni antiche greco-romane, egizie e gotico-medievali ci accompagneranno in modo delizioso. Ognuna di esse ha un tempio o una cattedrale che da accesso a sette stanze per ogni “stage”.

Sei, invece, gli oggetti che ci aiuteranno nel nostro cammino. Il primo in cui ci imbattiamo è il jammer che serve per sbloccare barriere energetiche o per disattivare le mine o le telecamere che rilevano i movimenti e fanno scattare dei raggi laser letali.

Troveremo anche il connettore laser che devia i fasci di luce blu e rossi da indirizzare negli interruttori. Il Cubo, di contro, ci farà salire su sporgenze o posizionare ad altezze determinate gli altri oggetti. Ventola e piattaforma serviranno per spostare o sollevare gli oggetti. Il registratore olografico, invece, serve per replicare alcune azioni. Starà a noi usarle in modo efficace.

I puzzle hanno, nella maggior parte dei casi, uniche soluzioni ma ce ne sono alcuni che è possibile risolvere in più modi. Ma sarà importante leggere e rileggere i messaggi che troveremo lungo la strada. Esplorare in lungo ed in largo i vari ambienti sarà di fondamentale importanza se si vorrà godere appieno anche del lato narrativo di The Talos Principle.

ASPETTO TECNICO PULITO ED ELEGANTE

Abbiamo più volte parlato del gameplay e della sua profondità. Ora tocca al lato tecnico dell’ultima fatica di Croteam. Troviamo ad accoglierci una grafica molto pulita ed elegante con un eccellente design Tantissime le ambientazioni ed è apprezzabile anche, oltre alla quantità dei dettagli, anche alla varietà degli ambienti.
Vegetazione, dettagli architettonici ma anche effetti luce ed animazioni sono piuttosto interessanti anche se in alcuni tratti troviamo texture di non altissimo livello. Niente paura: sono solo alcuni tratti sparsi qua e la, nulla di realmente preoccupante.

Il fatto di unire antico e moderno in modo congruo e mai stonato fa la sua parte e dona ulteriore fascino al gioco. La possibilità di usufruire della risoluzione a 1080p a 60 fotogrammi al secondo aggiunge il resto. E’ possibile, naturalmente, scegliere tra una miriade di configurazioni.

Ottima la colonna sonora firmata da Damjan Mravunac (già autore delle musiche nella serie Serious Sam) composta da 27 brani dai toni solenni e perfettamente integrati a quanto proposto visivamente da Croteam. Da notare anche la voce di Elohim. Insomma, tutto sta al suo posto e c’è anche la completa localizzazione in italiano.

COMMENTO FINALE

Non giriamo troppo intorno: The Talos Principle è un grande capolavoro. Ancora una volta, il mercato indie riesce a stupire ed a fare la voce grossa. Certo, non può mettere paura ai colossi dell’industria ma questi dovrebbero riflettere perché spesso budget multimilionari vengono mortificati da realizzazioni indegne.

Andando al gioco in questione, si tratta di un titolo delizioso. Di sicuro non adatto a tutti anche perché alcuni tratti sono piuttosto difficili e non molti sono disposti a riflettere quando si pongono davanti ad un videogioco. Tuttavia è stimolante perché dà tanta soddisfazione in termini meramente ludici.
Realizzato in modo praticamente impeccabile da Croteam, The Taolos Principle si porta meritatamente a casa il consenso di pubblico e di critica grazie a tematiche “mature” e ad un gameplay senza fronzoli ma decisamente interessante ed evocativo capace di unire il mito greco al futuro tecnologico che si concretizza in un androide (il protagonista del gioco) ed in un mondo artificiale sospeso nel tempo.

Ad inizio di recensione parlavamo anche di senso di solitudine raramente trovato ie provato in un videogames. Bene, questa sensazione la provammo giocando a Captain Blood, nel lontano 1988. Si, solitudine unita ad un senso di piccolezza. All’epoca era dovuta alla vastità della galassia nel gioco; qui, invece, al fatto di sfidare praticamente se stessi. Spesso per molti (se non per tutti) una lotta difficile.

Quasi incredibile, dunque, il salto da Serious Sam a The Talos Principle. Chapeau, Croteam, Chapeau.


Pregi

Atmosfera incredibile. Ottima Narrazione. Tecnicamente quasi ineccepibile. Gameplay senza fronzoli ed efficace fin dall'inizio. Longevo. Modificabile.

Difetti

Alcune texture sarebbero potute essere migliori. A volte un po' difficile.

Voto

9+

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