Le Interviste ai personaggi dei videogiochi

Le interviste (surreali) ai personaggi dei videogiochi – Week 9 Sir Arthur, (il Cavaliere di Ghost’n Goblins)

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Sir Arthur in tutta la sua postura ed espressione di rabbia mista a rabbia confusa a rabbia: il motivo? Prin Prin

Tornano a grande richiesta le nostre interviste surreali ai personaggi dei videogiochi. Eccezionalmente di lunedì. Questa volta abbiamo voluto interpellare un eroe mitico, un uomo senza paura e senza vergogna. Un uomo venuto dal passato: Sir Arthur, nientepopodimeno che il Cavaliere di Ghost’n Goblins, storico platform del 1985, e dei rispettivi seguiti (Ghouls ‘n Ghosts ecc, ecc)
Colui che per salvare la sua donna, la principessa Prin Prin, sarebbe capace di rischiare tutto, soprattutto la propria dignità come farebbe un qualsiasi giocatore d’azzardo scommettendo (e perdendo) tutti i propri averi con un poker d’assi nelle mani.
Un uomo per cui sarebbe naturale spezzare sempre una lancia in suo favore. Lui, Sir Arthur, il Cavaliere senza tavola rotonda e spesso e volentieri senza armatura ma dalle armi infinite e dalle movenze così eleganti che Super Mario si è iscritto ad un corso di portamento per riuscire soltanto ad imitare i suoi salti tra le piattaforme, risponderà alle nostre domande.
Lo abbiamo trovato in una nota taverna della periferia palermitana, vicino ad un cimitero, intento a chiedere acqua senza ottenere risposte concrete dall’oste ed un po’ sudato visto il caldo primaverile che c’è in città.
Non potevamo farci sfuggire l’occasione di pizzicarlo, nonostante l’armatura.

IlVideogioco.com: Salve Cavaliere, è un onore incontrarla

Sir Arthur: L’onore è suo, la rogna è mia. Cosa vuole? Non ho soldi. Non ho penna per fare autografi. Al massimo le posso tirare in modo amichevole lance, pugnali, scudi, crocifissi, torce ed asce più un simpatico Psycho Cannon in omaggio. Scelga lei.

IlVideogioco.com: Qui veramente le domande la faremmo noi. E ci saremmo aspettati un’accoglienza migliore da un Cavaliere come lei.

Sir Arthur: Scusate. Sono nervoso per motivi personali che no vi sto qui a dire, ma anzi, devo ringraziarvi perché dopo tanto tempo qualcuno parla di me e non con l’intento di sfottermi.

IlVideogioco.com: Ci sembra di capire che alcune cose non vadano. Ma come mai? Lei è molto famoso ed amato…

Sir Arthur: Si, è vero. Ma questo fino a qualche anno fa. I ragazzini adoravano le mie imprese, le mie movenze. Ed ero un esempio. Purtroppo, però, quando questi ragazzi sono cresciuti hanno notato che spesso e volentieri mi riducevo in mutande…

IlVideogioco.com: Ma lo faceva a fin di bene…

Sir Arthur: Appunto. Ma crescendo subentra la malizia e senza profumo d’intesa molti hanno cominciato a ridere di me più di quanto i miei nemici, e tra questi vi erano anche tanti demoni, lo facessero quando combattevo contro di loro in calzoni. Ah, che bei tempi: rimpiango quando con una torcia incendiavo tutto.

IlVideogioco.com: Ma lei lo ha fatto notare a Capcom?

Sir Arthur: Si, ma mi hanno risposto che i costi per le armature erano troppo elevati e non potevano permettersi nemmeno una sottoveste più virile. Dicono che hanno altri progetti, non so, tipo qualche cosa che risponde al nome di Street fighter o altro. Sono disperato.

IlVideogioco.com: Guardiamola così, ogniqualvolta lei salvava la sua bella poi poteva stare insieme a lei, giusto?

Sir Arthur: Ma quando mai. Sotto c’era la cintura di castità e nemmeno con i numerosi seguiti del gioco siamo riusciti ad essere veramente l’uno dell’altra. Anche perché ogni qualvolta si decideva di provare a togliere la cintura, Capcom chiamava per un nuovo gioco…e così Prin Prin senza bum bum ha preferito fare altro. Ed è triste perché vinci una guerra, batti dei fantasmi, abbatti gli zombi superi i demoni e non ti dà nemmeno un bacino…

IlVideogioco.com: Cavaliere, ci vuole dire che quindi lei…

Sir Arthur: Esatto. E non c’è bisogno di aggiungere altro, meglio parlare di zombie, e piante carnivore…

IlVideogioco.com: Certo, certo, come vuole lei. Ma ci tolga una curiosità, a questo punto: qual’è la sua arma preferita?

Sir Arthur: Tutte e nessuna. L’importante è che faccia male e che non li faccia arrivare davanti a me. Non voglio più rimanere in mutande. Questo lo comprenderete. Di norma la lancia fa la sua porca figura, la spada è più pratica e soddisfacente, anche se ultimamente i pugnali hanno preso il sopravvento, più rapidi ma dalla soddisfazione più effimera.

IlVideogioco.com: Nemmeno lo Psycho Cannon in Ghost ‘n Ghouls?

Sir Arthur: Ma, quello era uno specchietto per le allodole. Invidio molto le armi e soprattutto le armature del collega di Demon Souls. Urca, quello si che è ben fornito.

IlVideogioco.com: Addirittura? Invidia tanto il cavaliere di Demon Souls?

Sir Arthur: Certo. Quello muore e resuscita ma alla fine non si riduce in calzoni. Io si. E poi ha tutto il rispetto dei giocatori.

IlVideogioco.com: Ma lei sa che ha ispirato milioni di giocatori e tanti sviluppatori? Lei è un mito. Se non ci fosse stato lei, probabilmente nemmeno il suo collega di Demon Souls. E poi, a tal proposito, lei finisce in mutande, ma lui muore centinaia e centinaia di volte in media. Per quanto potente sia, non avrà il suo… come dire… estro.

Sir Arthur: Ma dice vero? Quindi io rimango ancora un mito? Nonostante le mutande e l’impossibilità di fare figli perché la cintura di castità è perenne a meno di contrordini da parte di Capcom?

IlVideogioco.com: Ovviamente. Lei ha insegnato che per amore si può fare tutto, anche rimanere in mutande con la barba incolta. Le sembra niente?

Sir Arthur: In effetti no. Mi avete ridato una mia dignità. Grazie. Grazie mille. Ora volo.

IlVideogioco.com: Dove va? Al prossimo suo gioco?

Sir Arthur: No, ad Honolulu. ARRIVOOOO! E grazie a voi, posso godermi questo periodo di riposo: chissà se li troveranno rimedio per la mia cintura di castità…

IlVideogioco.com: E la sua bella? Dove la lascia?

Sir Arthur: Ma dove volete che la lasci? E’ lei che mi ha lasciato e sicuramente sarà dove l’ho trovata: sempre al cimitero. Le piace stare li, l’ho conosciuta in quel postaccio e dice che stare li è la sua morte… contenta lei. Io ho voglia di vita e non di zombie. Ora vado. Grazie per la vostra intervista ed un saluto a tutti i lettori.

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