Diario di un videogiocatore

Diario di un videogiocatore week 28 – Captain Blood (Game-play)

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Doveva arrivare prima o poi il tempo di parlare di uno dei videogiochi più profondi che il sottoscritto abbia avuto la fortuna di provare, purtroppo in età assolutamente immatura per poterne apprezzare appieno l’essenza.
Il nostro viaggio nel tempo e nella storia ci porta nel 1988 anno in cui uscì Captain Blood. Si tratta di un’avventura grafica ad ambientazione fantascientifica con forti tonalità cyber.
Il titolo, sviluppato della francese ERE Informatique per Infogrames, è molto controverso ed è uscito su Atari ST (dove è stato sviluppato), Amiga, Commodore 64, Spectrum, Amstrad CPC, ed addirittura su Olivetti Prodest Pc 128 dove chi vi scrive ha giocato a Captain Blood

I ricordi personali sono di grande solitudine mentre si esplorava l’universo immaginario chiamato Hydra. La storia, a nostro avviso molto curata (la ricordiamo nel manuale di gioco), narra le vicende di un programmatore di videogiochi, tale Bob Morlock che “dopo aver dato il run” alla sua ultima creazione si ritrova intrappolato e prende il nickname di Captain Blood.
In seguito ad un incidente durante l’iperspazio, il nostro eroe viene clonato 30 volte ma queste sue “copie conformi” (se così si può dire) tolgono a lui energia vitale. Il gioco inizia dopo 800 anni dall’accaduto nella vita reale nei quali Blood a bordo di un’arca biologica (il titolo originale in francese è L’Arche du capitaine Blood ha trovato 25 cloni. Anche gli ultimi cinque dovranno essere trovati e disintegrati. Diversamente, Bob Morlock perderebbe totalmente la sua natura umana.
L’avventura è immensa e ricca di sfaccettature anche sociali e ci si perde in questo universo alla ricerca dei cloni. Ma è anche interessante trovare e comunicare (tramite sistema di circa 150 icone, la interfacci Upcom che permetteva il dialogo universale) con le altre civiltà aliene, comunicare con loro per avere informazioni e le coordinate dove possibile trovare i cloni.
Scusate la lungaggine del post, ma era doveroso ricordare uno dei giochi più controversi ed affascinati anche se per altri, questa ricerca sarà risultata noiosa. Ma i gusti son gusti… Vi lasciamo ad un video trovato su YouTube (ve ne sono tanti su Captain Blood) che spiega alcune dinamiche di gioco.

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4 commenti su “Diario di un videogiocatore week 28 – Captain Blood (Game-play)”

  1. Grazie per aver condiviso questo fantastico videogame! All’epoca ero troppo piccolo per comprendere appieno il funzionamento però mi ricordo le risate dell’alieno di turno quando proponevo semplicemente un “rendez vous” 😀

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