Retro

Jaguar XJ 220

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Un gioco di guida dal cuore arcade ma con tratti gestionali non indifferenti. Jaguar XJ 220 è sicuramente uno dei migliori titoli su Amiga e senza dubbio il rivale più autorevole della serie Lotus sul 16 bit di casa Commodore.
Sviluppato nel 1992 da Core Design, che sarebbe in futuro diventata famosa per Tomb Raider, questo titolo metteva il giocatore alla guida di una stupenda Jaguar XJ 220 in un campionato dedicato alle auto sportive di lusso. In gara, infatti, Corvette, Ferrari, Bugatti ed altre case storiche dell’automobilismo d’élite.

UNA STAGIONE LUNGA 36 GARE

La modalità portante di Jaguar XJ 220 era senza dubbio il campionato mondiale. La stagione si sviluppava in 12 nazioni tra cui Inghilterra, Italia, Francia, Germania, Grecia, Brasile, Egitto, Australia, Usa, Canada ed altre location di tutto il mondo. Ogni Paese ospitava tre gare su altrettanti circuiti diversi per un totale di 36 appuntamenti differenti.
Noi, giovani piloti ufficiali della Jaguar abbiamo il compito di vincere il campionato superando la concorrenza di altri 19 concorrenti agguerriti in questa lunghissima corsa all’iride. Al termine di ogni gara ai primi 10 venivano assegnati dei punti ed anche dei soldi che serviranno alla manutenzione della nostra vettura.

 

L’ANIMA ARCADE

Jaguar XJ 220 è prettamente un gioco arcade. La visuale in terza persona permette di tenere d’occhio la nostra bellezza a quattro ruote ma non ci sono comandi particolari. La fisica sebbene realizzata decentemente non era troppo evoluta.
Non c’erano testa coda neppure ribaltamenti. Ma questo non significa che il gioco non fosse realistico…

 

 

Qui la sessione di gestione del'auto. In particolare le gomme

 

 

IL TRATTO GESTIONALE

… E qui viene il bello. La particolarità oltre all’aspetto tecnico che andremo a visionare dopo nel corso di questa recensione, del lavoro di Core Design è senza dubbio l’aspetto gestionale cosa che in Lotus mancava del tutto. Arcade in pista ma una volta finita la gara si dovevano fare i conti con i danni riportati.
Ogni impatto che in pista faceva soltanto rallentare fisicamente poteva essere potenzialmente dannoso per la nostra vettura ed anche decisivo a lungo termine.
Il gioco al termine della corsa rimandava ad una schermata che riferiva sulle condizioni della Jaguar. Gomme, sospensioni, motore, telaio, sportelloni, musetti, tutti tenuti sotto controllo grazie al passaggio del mouse sulle varie schermate. Se la spia era rossa, il pezzo era da sostituire. Ovviamente tutto al proprio costo. Ed i soldi, se non arrivavano i risultati in corsa, potevano scarseggiare fin da subito non consentendo la fine della stagione o per l’impossibilità di cambiare i pezzi o per l’impossibilità di viaggiare. Gli spostamenti da nazione in nazione non erano certamente gratuiti.
Si poteva anche decidere di cambiare i pezzi dopo e gareggiare ugualmente con alcune componenti usurate o danneggiate. Ma qui si vedeva l’ottimo lavoro in fase di programmazione. La macchina si comportava in modo poco efficiente minando le prestazioni in pista…

TECNICA RAFFINATA, GIOCABILITA’ E LONGEVITA’ GARANTITE

Ed eccoci a descrivere, seppur sommariamente, il lato tecnico degli sforzi di Core Design. Jaguar XJ 220 è un piccolo capolavoro. Un gioiellino a livello grafico con comparto visivo molto colorato (volutamente non troppo fotorealistico e dalle tinte accese), estremamente vario e ricco di chicche. Presenti anche le condizioni atmosferiche con pioggia, neve, tempeste di sabbia (Egitto), pioggia di foglie (in Canada). Buono anche il senso di velocità ed in genere anche la grafica dei menu. Molto elegante la intro.
Ottimo il sonoro, con 6 pezzi originali in gara più quello di presentazione molto ben fatti e carichi di atmosfera che facevano da colonna sonora durante le concitate fasi di gioco. Interessanti anche gli effetti sonori.
La giocabilità era un altro punto forte. In pista la vettura rispondeva piuttosto bene ai comandi ed erano realistiche le sue risposte quando determinate componenti non erano al proprio posto. Incontrollabile con sospensioni e gomme in precarie condizioni. Rallentata con il motore a terra.
Anche le condizioni atmosferiche influivano sulla guida. Portare al termine una stagione era difficile ed a volte era meglio non vincere a costo di rischiare in classifica e prendere anche un premio in denaro più basso ma mantenere la Jaguar integra piuttosto che andare a cambiare tutti i pezzi. Ogni errore si pagava.

CONCLUSIONI

Piccolo grande gioiello distribuito in due dishetti da 740kb. Jaguar XJ 220 era questo. Il lavoro di Core è sopraffino sotto tutti i punti di vista. Tecnicamente quasi esemplare, con un game-play realistico ed adatto a tutti visto lo spirito prettamente arcade mostrato in pista.
La fase gestionale aggiungeva profondità ed era anche presente un editor per modificare i tracciati e creare da zero il circuito dei propri sogni. Un sogno. Strano poi vederlo soltanto su Amiga e successivamente, nel 1993, su Sega Mega Cd.

PREGI

Ottimo tecnicamente. Game-play profondo. Longevo.

DIFETTI

A volte un po’ troppo difficile.

VOTO: 9/10

 

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