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Syobon

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Nella sconfinata galassia fatta di cloni di Super Mario Bros, ne esiste uno particolare che spicca per la sua difficoltà estrema. Il suo nome è Syobon (conosciuto anche come Cat Mario, Dongs.exe e Neko Mario) ed è probabilmente alla ribalta di molti appassionati.
Il platform in questione, gratuito e sviluppato da Z Gundam Tanasoii per Windows e sistemi operativi Linux è sicuramente tra i più cattivi di sempre al punto che il titolo Syobon potrebbe avere i contorni di un’imprecazione in un non meglio specificato dialetto della nostra lingua.

 

SETTE VITE COME UN GATTO…

Protagonista di questo titolo è un gatto bianco che dovrà affrontare 4 livelli pieni di trappole. Il gioco inizia apparentemente con 3 vite, ma niente paura. Z Gundam Tanaoii, il team che ha amabilmente realizzato questo clone, è stato sarcasticamente generoso.
Le 3 vite, come detto, sono apparenti. Dopo la terza, infatti, il gioco continuerà ma ci sarà un ironico segno meno accanto al numero di vite. I numeri relativi, vi assicuriamo, cresceranno verso l’infinito perché le insidie saranno ovunque.

 

A volte, un simbolo ed un numero (relativo) su sfondo nero valgono più di mille parole

 

 

ANCHE UNA NUVOLA PUO’ ESSERE FATALE

Il punto focale di questo gioco è la sua estrema difficoltà. Frustrante, a tratti angosciante. Tuttavia questi due aggettivi non riescono a dare effettiva giustizia al livello di perversione e masochismo toccati da Syobon.
Affrontare i 4 livelli (e le relative aree segrete) di questo platform vuol dire mettere in gioco il proprio credo videoludico. Syobon è, come già accennato, un clone di Mario, un platform game dove le insidie sono ovunque. Anche nel toccare le nuvole.
Persino queste, infatti, diventano fatali. Ma è soltanto l’inizio. Trappole, botole improvvise, funghi velenosi, crolli inaspettati di piattaforme, comparsa di nemici dal nulla persino quando si sta per terminare il livello e, vi assicuriamo, molto altro. Chi guarda ride, ma chi gioca potrebbe abbandonarlo definitivamente in propri istatanti.

 

Anche i bonus possono essere fatali...

 

 

TECNICAMENTE

E’ superfluo parlare della tecnica realizzata per Syobon. Un clone di Mario e neanche tanto bello dal punto di vista grafico che ricalca molto bene, però, il 2d usato nella stragrande maggioranza dei titoli degli anni Ottanta.  Il sonoro è adeguato ma i motivi della colonna saranno interrotti più e più volte irrimediabilmente dal jingle di quando si muore. Sarà quello il leit motiv musicale dell’intera avventura.
La longevità è messa a dura prova ed equivale alla forza di volontà di ogni singolo giocatore. Chi vuole vincere la sfida si cimenterà a lungo con questo titoli. Il game-play è frustrante e questo aggettivo è usato soltanto per non dilungarsi in un elenco praticamente infinito.

CONCLUSIONI

Chi ama la difficoltà estrema e la sfida e per chi ha la consuetudine di dire con spavalderia e con i toni da smargiasso, “Il pericolo è il mio mestiere”, troverà pane per i propri denti con Syobon, capace di cancellare ogni solida convinzione di bravura videoludica e di far mettere la coda tra le gambe a molti.
Divertente solo per chi guarda, Syobon (se preso sottogamba) diventerà il terrore e materializzerà gli incubi di ogni player.
Da regalare al peggior nemico e, avversario di giochi. Vincerà la sfida chi lo supererà col minor numero di vite questa piccola immensa tortura formata da 4 livelli di piattaforme infide. Da vedere, ma non necessariamente da giocare. Il gioco è così difficile che anche dargli un voto diventa frustrante. Per noi è ingiudicabile.

 

PREGI

La tortura è gratuita. Divertente… ma solo da guardare

DIFETTI

Volutamente frustrante all’ennesima potenza.

VOTO: Ingiudicabile.

 

 

 

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